Week end di Pasqua toscana in agriturismo: nella campagna senese tra storia e tradizione
La Pasqua ci offre l’unico fine settimana lungo della primavera 2011 bisogna dunque sfruttarlo al massimo e vivere un’esperienza ricca, romantica e coinvolgente che faccia imparare cose nuove e sorprenda piacevolmente. Insomma qualcosa di più.
Cappella di San Clemente - Fattoria del Colle in Trequanda, Siena
Io vi racconto la Pasqua nella campagna senese, deciderete poi voi se vale la pena venire dalle mie parti.
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Nella
campagna toscana le chiese sono piene di fiori per i tradizionali sepolcri e la sera del
Venerdì Santo le processioni percorrono le strade di ogni paese. Molto suggestiva quella del piccolissimo
borgo di Farnetella nei pressi di
Sinalunga. Poche case in pietra su una collina. La
domenica delle Palme vengono sorteggiati i 12 uomini che parteciperanno alla
Lavanda dei piedi e le donne che porteranno la statua della
Madonna addolorata.
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Da noi la pietanza tradizionale è la ‘
schiacciata‘ che a dispetto del nome è molto alta. Ha la forma di una torta cilindrica di un bel colore nocciola. A
Trequanda e in tutta la
Val di Chiana è salata e contiene formaggio e pancetta, a
Siena e a
Montalcino è dolce e profuma di anice. Va comprata dal fornaio non in pasticceria.
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In quasi tutte le case la ‘vigilia’ cioè il digiuno di Pasqua si ‘rompe’ la mattina della festa mangiando le uova sode benedette, il capocollo (coppa) di maiale e la schiacciata salata. Fino a qualche anno fa, e ancora oggi nelle case più tradizionaliste, l’uovo benedetto veniva sminuzzato nell’Acqua cotta, zuppa di provenienza maremmana a base di bietole e cipolle. Oggi l’acqua cotta Pasqualina viene proposta da molti ristoranti per far provare ai turisti i sapori del passato. Ovunque il pranzo della festa è dominato dall’agnello arrosto.
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La coincidenza di
Pasquetta con il
25 aprile ci porta a un’altra tradizione gastronomica: il
carciofo di Chiusure. Piccolissimo borgo di origine etrusca,
Chiusure, offre uno spettacolare panorama delle
Crete Senesi e dell’
Abbazia di Monte Oliveto Maggiore (da vedere il chiostro grande affrescato da
Signorelli e Sodoma 1497-1508) ma anche l’assaggio in piazza dei suoi rinomatissimi carciofi.
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Trekking nei vigneti di Donatella Cinelli Colombini
Chi prosegue da Chiusure fino a Buonconvento troverà il mercatino delle “Cose del passato” giunto quest’anno
Casato Prime Donne - Montalcino, Siena
alla 29°edizione. Oggetti, mobili, libri, stampe sono disposti nelle vie e nei palazzi di uno dei borghi fortificati più belli d’Italia. Basta risalire verso Montalcino per trovare i cartelli del Casato Prime Donne dove c’è un trekking nei vigneti e la possibilità di visitare la cantina del Brunello concludendo l’esperienza enologica con una degustazione. Intorno frasi di donne celebri e opere d’arte contemporanea rendono più nuovo un paesaggio iscritto dall’Unesco nel patrimonio dell’umanità.
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Vigneti della Fattoria del Colle in Trequanda, Siena
Un gioco tradizionale delle campagne non strettamente legato alla Pasqua ma spesso praticato nelle prime giornate di primavera è quello del cacio. Una forma di pecorino molto stagionato viene fatta rotolare fra due zappe disposte per terra a formare una specie di V aperta al centro. Vince chi riesce a mandare il formaggio alla punta delle zappe senza farlo uscire fuori. Il miglior giocatore vince il ‘cacio’ e poi lo apre offrendolo agli altri insieme ai sigari toscani e al miglior vino rosso. Questo è il vero spirito della campagna, giocare per il gusto di giocare per poi condividere il bottino.
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Ovviamente nel
Sud della Toscana c’è tanto di più: le piccole città d’arte (
Cortona,
Montepulciano,
Pienza,
Montalcino e altre ancora), i grandi vini rossi, i ristoranti stellati e le piccole e meravigliose
osterie. Ma la Pasqua non è solo
turismo e non è solo una festa religiosa è anche un momento in cui ritrovare le
proprie radici e la
propria intimità e forse persino un momento per
ritrovare sé stessi.
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Qui da noi è ancora possibile.
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Donatella Cinelli Colombini