Un anniversario avventuroso
[gplusone]
Il 21 settembre era il mio anniversario di nozze. Io e Carlo ci siamo sposati il 21 settembre 1978 nella chiesetta di San Bernardino al Prato, dove si fermò Violante di Baviera a pregare prima di entrare a Siena il 12 aprile 1717. Violante è stata la sola governatrice donna della città del Palio e, la nostra unica meravigliosa figlia, porta lo stesso nome
di Donatella Cinelli Colombini
Ebbene, il 21 settembre di quest’anno, io ero a Londra quindi abbiamo deciso di celebrare l’anniversario il giorno dopo con una cena romantica da Davide Canella nel suo ristorante di Armaiolo (Rapolano Terme). Davide è un giovane genio dei fornelli che riesce a giocare con tradizione e innovazione, rispetto delle materie prime e contrasti fra alimenti di diversa consistenza fino a ottenere dei risultati strabilianti. Tutti aspettiamo la sua prima stella Michelin ma soprattutto contiamo su di lui e su altri 4 chef appassionati, per trasformare la Val di Chiana in una destinazione gourmand.
Ebbene dopo aver gustato un risotto di porri con sugo di “nana” (oca muta tipica
della Chiana) da sogno, siamo partiti per ritornare a casa. Nella strada che da Trequanda va verso la Fattoria del Colle abbiamo incrociato due istrici enormi. Carlo ha frenato con tutta la forza. Abbiamo evitato gli istrici ma la macchina ha fatto un rumore fortissimo e si è fermata. Eravamo in curva, in mezzo alla strada, alle 11 di notte, dentro un bosco dove i cellulari non funzionano.
Roba da mettersi a piangere. Siamo scesi senza saper cosa fare ma è sopraggiunta l’auto dei Carabinieri che stava facendo il suo giro di ronda. Il Maresciallo di Trequanda Rocco Recupero e il suo vice ci sono sembrati gli angeli custodi. Pochi minuti e arrivava anche Antonio Corsano lo chef del ristorante della fattoria del Colle. Col loro aiuto siamo riusciti a trovare il carro attrezzi e a tornare a casa sani e salvi anche se scioccati per quello che ci era successo. Se un cedimento strutturale
di quel genere ci fosse successo in autostrada saremmo morti.
Questa avventura ci ha fatto riflettere sull’importanza dei Carabinieri nelle zone di campagna. Spesso circoscriviamo la loro opera al contrasto della criminalità, invece sono importantissimi per far sentire una comunità sostenuta e protetta nei momenti critici, come è successo a noi.