Samantha Cristoforetti prima donna del Brunello e delle stelle
Sarà la prima donna italiana ad andare nello spazio Samantha Cristoforetti, vincitrice del Premio Casato Prime Donne 2010 nella terra del Brunello
Vista da vicino è bella, intelligente, vivace, femminile e allegra …. Samantha Cristoforetti, la prima donna italiana ad andare nello spazio. La sua missione è prevista nel novembre 2014 a bordo della Soyuz dove realizzerà numerosi esperimenti di carattere scientifico, medico e farmaceutico. Ha soggiornato alla Fattoria del Colle per una settimana insieme al collega francese che coordina gli astronauti europei ESA. Con la macchina avuta in prestito dai genitori di Samantha, i due hanno viaggiato per tutta la Toscana macinando centinaia di chilometri ogni giorno. Alla nostra domanda se non fosse un modo stancante di passare le ferie hanno alzato le spalle come dire che in confronto al loro ritmo di lavoro non c’era proprio paragone. Ci hanno detto però che volevano farsi un’idea d’insieme di una regione che non conoscevano affatto. Ama la cucina e il vino, Samantha Cristoforetti e dice che la dieta degli astronauti è molto migliorata di recente, presumibilmente per merito del collega francese che, benchè magrissimo, si è dimostrato un’ottima forchetta.
Samantha Cristoforetti è arrivata da noi perché le è stato assegnato il premio Casato Prime Donne 2010, iniziativa che ogni
anno incorona a Montalcino un personaggio femminile emblematico. la vincitrice riceve bottiglie di Brunello di Montalcino, Chianti e Doc Orcia, del denaro (devoluto da Samantha alla convegnistica delle giovani ricercatrici) e un soggiorno in fattoria. La traccia del suo passaggio è incisa su un blocco di travertino nei vigneti di Sangiovese per il Brunello. Si tratta di una bellissima dedica alle donne e al territorio di Montalcino. Parole che fanno riflettere e rispecchiano il coraggio e la determinazione con cui Samantha affronta la vita <L’autenticità del sudore, la composta dignità nella fatica, la forza della dedizione, la grandezza della quotidianità, il mistero del silenzio. Sono terreno solido e fertile su cui abitare con coraggio la propria libertà: onorare la propria unicità, accettare il rischio, osare lo sbaglio. Cadere e farsi male, poi rialzarsi con un sorriso vero>. La dedica è fissata su un blocco di travertino lungo un percorso meditativo che traversa la campagna iscritta nel patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.
Accanto c’è una statua che rappresenta l’altra faccia dell’universo femminile contemporaneo, quella tradizionalista: si tratta dell’antica “Vignaiola” scolpita da Michael Austin Latka.
di Donatella Cinelli Colombini