Per la dichiarazione d’amore usa la pigna
Il tirso cioè¨ la pigna, simbolo della divinità greca Dioniso, continua a essere simbolo d’amore, nella tradizione cattolica della domenica in Albis
La domenica dopo Pasqua – in Albis – era il giorno in cui i battezzati deponevano le vesti bianche usate per la cerimonia di Pasqua e in cui gli innamorati chiedevano in sposa le fanciulle davanti alla Chiesa e con il consenso delle famiglie. Oggi questa tradizione sopravvive alla Pieve di Santa Maria a Lamula nel comune di Arcidosso, sulle pendici del Monte Amiata, a 35 km da Montalcino e a 50 dalla Fattoria del Colle di Trequanda. Una buona occasione per vivere una consuetudine antica con qualche piacevolezza enoica.
Vediamo dunque come fare. Ovviamente bisogna recarsi al santuario Mariano di Lamula che si trova in un castagneto secolare poco distante da Arcidosso, domenica le tre del pomeriggio. Intorno alla severa costruzione della chiesa, in grigia pietra locale, con tetto a capanna e archetti decorativi, troverete bancarelle con dolciumi e lunghi bastoni con una pigna in cima. Se avete intenzione di dichiarare il vostro amore procuratevene uno, se invece il flirt è solo all’inizio vi basterà un rametto verde.
La Messa solenne inizia alle 15,30 e prevede l’omaggio alla Vergine, una stupenda statua lignea policroma del xv secolo. I
nostri fidanzatini torneranno a casa e si preparano al “rito d’amore” della mattina dopo quando l’innamorato donerà la pigna
o il ramoscello alla sua ragazza. La risposta arriverà in serata sotto forma di uno zuccherino che equivale a un “si”. Se invece la pigna o il ramo verde verranno restituiti significa “addio” e il corteggiatore sarà respinto.
Nell’antichità classica il tirso -pigna era impugnato dal dio Dioniso (Bacco per i romani) durante le scatenate feste con le Menadi. Era la celebrazione del risveglio della natura e dell’amore con baccanali in cui balli, libagioni e effusioni avvenivano senza inibizione. << Le baccanti cominciano ad agitare il tirso per i loro riti … l’eccitazione si era trasmessa all’intero bosco ..>> scrive Euripide nelle “Baccanti”.
Dioniso e Bacco sono le rappresentazioni greche e romane della stessa divinità della liberazione dei sensi, dell’amore profano e del vino. Come abbiamo visto il rito cattolico, probabilmente di origine medioevale, che esiste ancora oggi alla Pieve di Lamula molto composto e per niente trasgressivo. Tuttavia può essere il punto di partenza per una esperienza romantico – enologica che celebri Bacco in modo piacevole e creativo. La Pieve è infatti vicina ai territori del Brunelloe
del Chianti e quindi permette di abbinare grandi assaggi e proposte d’amore.
visto per voi da Donatella Cinelli Colombini