San Valentino e compleanno della Doc Orcia
La Doc Orcia nasce il 14 febbraio 2000, giorno di San Valentino e Cenerentola è il vino per festeggiarla dicendo: ti amo, vuoi essere la mia principessa?
di Donatella Cinelli Colombini
Nasce sotto il segno dell’amore la Doc Orcia, il 14 febbraio, giorno di San Valentino, di ventuno anni fa. Un atto d’amore verso un territorio riconosciuto patrimonio dell’umanità Unesco per il suo paesaggio rurale formato dalla mano dell’uomo nel corso dei secoli e arrivato a noi intatto, come un capolavoro di armonia fra natura, storia e uomini.
DOC ORCIA, VENTUNESIMO COMPLEANNO IL GIORNO DI SAN VALENTINO
Un’immagine di bellezza che l’Orcia -vino più bello del mondo- trasforma in una cartolina liquida da assaporare. Un territorio di alte colline, strette fra le aree di produzione del Vino Nobile di Montepulciano e del Brunello di Montalcino, che in passato era colpita da frequenti gelate primaverili. Solo con l’arrivo del Global Warming, i vignaioli Orcia hanno avuto continuità produttiva d’uva ed hanno trovato il coraggio di competere con le due denominazioni vicine, due sorelle più vecchie, famose e fortissime.
CENERENTOLA DOC ORCIA, UN VINO CHE SOMIGLIA AD UNA FIABA D’AMORE
Una storia che somiglia a quella di Cenerentola e per questo ha dato il nome al vino Orcia Doc prodotto alla Fattoria del Colle da Donatella Cinelli Colombini. Anche il finale è somigliante: il vino Cenerentola ha ormai varcato la magica linea dei 90/100 nei giudizi dei grandi giornali di vino internazionali (per l’annata 2016: 93 Wine Spectator, 91 Wine Advocate/Robert Parker, 93 James Suckling) ed ora ha una coroncina nell’etichetta come una vera principessa. La produzione è ancora piccola, solo 10.000 bottiglie all’anno, ma il numero dei suoi fans cresce in ogni parte del mondo e fra loro c’è anche qualche vero principe.
La storia di questo vino è quella di chi parte svantaggiato ma riesce a farcela. E’ la storia di un’autentica sfida perché Cenerentola ha il vigore armonioso dei migliori Supertuscan ma è prodotto con soli vitigni autoctoni toscani – Sangiovese e Foglia Tonda – di cui il secondo era abbandonato ed ha trovato prospettive di sopravvivenza proprio grazie a questo vino.
Una storia d’amore a lieto fine che trasforma la Doc Orcia Cenerentola in un autentico simbolo romantico. Un vino che dice alla donna amata <<diventerai la mia principessa>> e trasforma ogni uomo Innamorato in un principe Azzurro.
L’ALBERO DELL’AMORE A LUCIGNANO PER LE PROMESSE DEGLI INNAMORATI
Ma c’è un altro piccolo rito romantico in Toscana per chi vuole promettersi amore eterno: a Lucignano davanti all’albero d’oro. Si tratta del più grande reliquiario del mondo (2,60 m. di altezza), fu iniziato nel 1350 e completato dall’orafo senese Gabriello d’Antonio nel 1479. E’ costituito da un albero di rame dorato con 12 rami ornati di smalti, cristalli di rocca, coralli, teche con reliquie e miniature. Si trova a Lucignano, in provincia di Arezzo (vicino all’uscita Monte San Savino dell’A1), un insediamento arroccato su una collina dove le mura e le case, con muri in pietra, formano strade ad anelli concentrici come nel medioevo. Al centro c’è il Palazzo comunale del XIII –XV secolo ed all’interno la sala dell’antico tribunale affrescata nel Quattrocento con le immagini degli uomini illustri e c’è un’iscrizione con un consiglio utilissimo “Parla pocho odi assai guarda el fine de ciò che fai”. Consiglio utilissimo a tutti ma soprattutto alle giovani coppie!
Al centro della sala c’è l’albero d’oro – albero dell’amore. Da epoca immemorabile il giorno di San Valentino, gli innamorati si scambiano promesse d’amore davanti a questo sbalorditivo oggetto sacro. Sono certa che funzioni ed invito tutti gli innamorati ad andarci per poi visitare uno dei centri storici più intatti e suggestivi della Toscana.