I tre anni di Donatella per il Brunello
3 anni nel Consiglio del Brunello faticosi ma anche ricchi di realizzazioni e della gioia di presentare al mondo la squadra dei produttori più forte d’Italia
di Donatella Cinelli Colombini
Cominciamo con i bocconi amari e poi arriviamo a quelli dolci. Avrei voluto fare il presidente ma non ho mai avuto in Consiglio i voti per essere eletta. All’inizio lavorare è stato davvero difficile, oltre alle mie celebri discussioni col Cavalier Rivella va ricordato che sono l’unica donna in Consiglio di amministrazione e l’unica con una formazione non agricola. Per questo, il primo Benvenuto Brunello è stato un incubo. Il secondo, in confronto, è stato una “passeggiata” nonostante la maggiore tempesta di neve degli ultimi 50 anni. Nel 2013 siamo riusciti a realizzare lo stesso evento ( il più importante d’Italia) con costi molto più bassi, pari a quelli delle edizioni nel famigerato tendone nella Fortezza di Montalcino.
Anche gli eventi all’estero sono stati un successo. Abbiamo fatto 4 workshop e 2 fiere ogni anno (USA, Brasile, Repubbliche Baltiche,
Svizzera, Germania, Canada, Cina, Giappone, Corea …), tutti in sedi prestigiose e con alte affluenze di operatori e stampa. Insomma non ne abbiamo padellato uno! Abbiamo dato opportunità di business a tutti: grandi e piccole aziende. Presentare i produttori di Montalcino in quelle occasioni mi ha riempito di orgoglio. Non solo per la qualità dei vini e dei produttori ma soprattutto per la consapevolezza di portare alto il nome dell’Italia e aprire la strada per tanto made in Italy.
Un’altra realizzazione importante è stata la comunicazione sui social media: news quasi quotidiane rilanciate dal blog su Facebook, Twitter e Flickr ma anche video e un’operazione “virale” che ha rinnovato l’immagine del Brunello. Fino a 22.000 visualizzazioni al giorno su Facebook i video dedicati ai produttori che sono stati aperti 24.000 volte. Il web ha letteralmente spinto l’immagine del Brunello a livello internazionale. La conferma di aver fatto un ottimo lavoro è arrivata a Vinitaly 2013 durante il convegno “Vino e Social Media” quando si è visto che il Brunello dominava su tutte le altre denominazioni italiane e persino sulle grandi aziende che avevano fatto investimenti enormi.
Tante altre iniziative più piccole (15- 20 all’anno) e 2 premi in questi tre anni di lavoro.
Fra tutti vorrei citare la penultima: il libro “Brunello nel cuore” che presenta 205 cantine di Montalcino con testi e immagini scelte da ciascun produttore. Una testimonianza diretta e vera che racconterà la nostra realtà in italiano e inglese.
Ovviamente il rilancio del Brunello nel mondo, avvenuto in questi 3 anni, dipende soprattutto dai produttori e dai loro buonissimi vini ma io credo di aver agevolato questo processo, in altre parole di aver acceso un riflettore sul loro lavoro.
Concludo ringraziando tutti coloro che hanno creduto in me e mi hanno consentito di fare queste iniziative: i soci del Consorzio, il personale del Consorzio, i membri del Consiglio e della Commissione Valorizzazione, Montalcino News e Mailander, Brookshaw e Gorelli.
Grazie a tutti. Il Brunello fa parte di me, è il mio passato e sarà il mio futuro. Sarò sempre pronta a lavorare per questo vino e per questo territorio (se i produttori mi voteranno) perché ci credo, perché lo amo, perché è un’opera d’arte da preservare e valorizzare.