Diner sur l’herbe con le bollicine Ferrari
Ancora grandissimi Ferrari Trento Doc e Marcello Lunelli in persona nell’ombelico del mondo, il Barrino di Gianluca Monaci a Montisi
90 amanti del perlage fine si sono dati appuntamento nel giardino di Silvia Mannucci Benincasa, a Montisi (8 km dalla Fattoria del Colle), un luogo incantato dove il tempo sembra essersi fermato da secoli. C’era Marcello Lunelli che aveva portato con sé otto tipologie di Trento DOC fra cui il mitico Giulio Ferrari riconosciuto come miglior spumante italiano da tutte le guide. Un assaggio molto ampio dunque, perlé rosato, perlé noir … riserva Lunelli e infine il demi sec. Vini talmente buoni da entusiasmare nonostante un menù ultratoscano in certi casi piuttosto prepotente. Lo stile diner sur l’herbe, da festa informale fra amici, ha contagiato anche Marcello Lunelli, uno dei personaggi di maggiore spicco dell’industria spumantistica italiana, quasi un re delle bollicine, che si è improvvisato barman aiutando nella preparazione degli aperitivi. Un momento di relax per tutti e un brindisi augurale per la futura vendemmia in cui si sono uniti a Marcello, Caterina Dei e Donatella Cinelli Colombini.
Degno di nota la granita di Prosecco, succo di lime, ricotta e pistilli di arbabietola rossa creata dal Toni Cafarelli il gelataio siciliano “naturalizzato” fiorentino che ha riconfermato la sua fama di creativo. Piccola chiosa finale. Marcello ci ha raccontato che nella sua azienda nessuno riusciva a capire come <<la maggiore
mescita di Ferrari in Italia fosse in un paese di 400 abitanti >> poi una delegazione di montisani, guidati dal mitico Gianluca Monaci, è arrivata a Trento e <<tutti abbiamo capito che non esiste un altro posto con la stessa passione diffusa per lo spumante>>. E non sa tutto!
Nel piccolo borgo di origine etrusca e soprattutto nel capoluogo San Giovanni d’Asso arrivano ogni anno proprietari di piccole maison di Champagne in base a un gemellaggio incentrato sugli abbinamenti con il prodotto più importante della zona: il tartufo bianco delle Crete senesi. Succede così che a Montisi c’è anche un abbondante consumo di Champagne.