8 mesi senza pioggia, una primavera precoce e una gelatina
I meteorologi ci promettono pioggia a catinelle ma per ora è arrivato solo qualche temporale e i vigneti di Brunello cominciano ad avere sete
Abbiamo innaffiato le viti appena piantate nel vigneto della Croce al Casato Prime Donne di Montalcino, ma ora vorremmo la pioggia perché 8 mesi di siccità sono davvero troppi. Anche l’enorme nevicata dello scorso febbraio ha rilasciato pochissima acqua nel terreno, come se la neve fosse stata secca.
In condizioni normali un metro e mezzo di neve doveva bastare per mesi e persino trasformare i campi in acquitrini invece si è sciolta lasciando i campi asciutti. Le vigne hanno dei germogli di oltre 5 cm e per ora sono in piena salute ma quelle giovani stentano a trovare acqua nel suolo. Per questo le abbiamo innaffiate, una pratica che precedentemente era necessaria solo a luglio ed a agosto.
Niente di allarmante, per ora, ma certo la situazione è strana. Persino l’aspetto dei vignaioli è strano: con la faccia abbronzata dal sole di marzo quando lavoravano nella vigna in magliette a mezze maniche. In Toscana, di marzo, normalmente ci vuole ancora il cappotto invece quest’anno, certi giorni, il termomentro superava i venti gradi. La sola cosa buona sono i giardini già fioriti e gli alberi pieni di nuove foglioline, ma solo i temporali di Pasqua hanno innaffiato i campi ed è troppo poco per sopperire a un “asciuttore” così prolungato. A Pasquetta c’è stata una piccola gelata che ha bruciato qualche germoglio delle viti appena piantate. Peccato povere pianticelle. Sapremo l’entità del danno solo fra 15 giorni. Per ora aspettiamo e speriamo nella pioggia.
Visto per voi da Donatella Cinelli Colombini