22 chef donne e tanti vini al femminile per Alma Graduate

Bologna Alma Business School Violante fotografa gli studenti

22 chef donne e tanti vini al femminile per Alma Graduate

Festona stile Cambridge, per la business school dell’Università di Bologna: Brunello Prime Donne, Sagrantino Caprai, Venica e Venica, Prosecco Carpené Malvolti

Bologna Alma Business School Violante fotografa gli studenti

Bologna Alma Business School Violante fotografa gli studenti

Visto per voi da Donatella Cinelli Colombini
Villa Guastavillani, monumentale edificio cinquecentesco di cinquemila metri quadrati sulle colline di Bologna. La serata è mite, una delle poche asciutte nella piovosissima estate 2014. Nel parco della villa arrivano 600 invitati, sono i docenti e soprattutto gli studenti dell’Alma Graduate School il master interdisciplinare con lezioni in italiano e inglese fondato nel 2006 dall’Università di Bologna. I neo diplomati arrivano da tutto il mondo e sono evidentemente emozionati per il diploma appena ricevuto. La festa è per loro e che festa! 22 chef donne preparano pietanze particolarmente elaborate per un enorme buffet in abbinamento a vini di alcune delle migliori cantine italiane, tanti produttori e soprattutto tante produttrici donne. Tutti danno il loro contributo a questa business school giovane, ma già affermata a livello internazionale. Il mio Brunello arriva qui, insieme a mia figlia Violante Gardini, su coinvolgimento di Marco Caprai, l’uomo che ha creato il Sagrantino moderno, vincente e internazionale. Lui collabora con Alma Graduate School da anni e ha fatto realizzare un braccialettino celebrativo in merletto argentato dalla ditta Cruciani del fratello Luca Caprai. Un gadget augurale che tutti i neo deplomati hanno indossato con entusiasmo. Per rafforzare la schiera dei vini “al

Alma Business School Bologna le chef a lavoro

Alma Business School Bologna le chef a lavoro

femminile” io ho coinvolto la cantina Carpenè Malvolti e Venica e Venica rappresentata dalla mia amica Ornella Venica campionessa di generosità con le sue numerose azioni di charity.
Bellissima festa e atmosfera davvero internazionale in una Bologna che rinnova la sua fama centenaria di città universitaria aperta al mondo ma contemporaneamente sensibile ai peccati di gola. Non ricordo bene se è Bologna “la dotta” oppure Bologna “ la ghiotta”…. O forse tutte e due.