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OFFERTA: SUPER VERTICALE DI RISERVA

Ricevi a casa tua 2 bottiglie Brunello Riserva di ciascuna delle annate 2018, 2016 e 2015 a €399,00.

Un’opportunità unica per veri wine lovers che vogliono ricevere 3 vini premium da aprire per occasioni importanti e da servire con piatti prelibati, oppure per poter organizzare una bella degustazione con 3 annate a confronto.

Il Brunello di Montalcino Riserva di Donatella Cinelli Colombini è un grande vino estremamente equilibrato e fine, che nasce da un piccolo vigneto del Casato Prime Donne di Montalcino, la prima cantina in Italia con uno staff tutto al femminile.

COSA RENDE LA RISERVA SPECIALE

Tutti i Brunello sono in grado di durare molti anni in bottiglia, ma il Brunello Riserva è uno dei più grandi vini

Super Verticale di Brunello Riserva

Super Verticale di Brunello Riserva

rossi del mondo nato per un lunghissimo invecchiamento.

Donatella Cinelli Colombini produce il Brunello Riserva nella cantina Casato Prime Donne a Montalcino, in Toscana, solo nelle migliori annate e scegliendo a mano, uno per uno, i migliori grappoli di uve Sangiovese. Un modo di lavorare lento e attento che permette di mandare in cantina solo uva perfetta allo stesso livello di maturazione.

Prima della vendemmia i vigneti vengono divisi in piccole parcelle in base alla degustazione dell’uva. La zona con maggior potenziale qualitativo viene destinata alla produzione del Brunello Riserva. La selezione viene fatta assaggiando l’uva, come un secolo fa, le analisi di laboratorio confermano la decisione. Generalmente l’uva migliore proviene dal vigneto Ardita, piantato e coltivato nel punto più alto dei vigneti intorno alla proprietà.

IL TERROIR E LA DEGUSTAZIONE DEL VINO SONO UN MITO?

LA CONTESTAZIONE DEL CONCETTO DI TERROIR DA PARTE DI MAGGIE HARRISON E LE COMMISSIONI DI DEGUSTAZIONE ITALIANE CHE VANNO IN TILT CON I VINI NATURALI

Cancello nero agosto 2011 impianto del vigneto

Cancello nero agosto 2011 impianto del vigneto. esiste il terroir?

di Donatella Cinelli Colombini #winedestination

 

Ricordo l’inizio della lezione di Denis Dubourdieu, all’Università di Bordeaux nel lontano 1999 <<ricordatevi che la qualità del vino è una linea retta con la perfezione al centro, più andate verso i lati e meno il vino è buono>>. Rimasi stupefatta, perché venendo da studi umanistici sapevo come un concetto del genere appartenesse a una cultura idealistica basata sul “bello ideale” che era stata sbaragliata, proprio in Francia, dagli Impressionisti un secolo e mezzo prima e dalle avanguardie musicali all’inizio del Novecento.

IL PASSAGGIO DALLA CULTURA IDEALISTICA AL POST MODERN NEL VINO

Oggi la ricerca della perfezione apollinea non interessa più ma è l’espressività, la capacità di trasmettere messaggi e suscitare emozione che conta. Questo vale per ogni espressione della civiltà umana: il cinema, l’architettura, la moda …. E il vino.

OFFERTA: CHIANTI SUPERIORE 2021, IL DRAGO E LE 8 COLOMBE, 2 FAMILY WINE

Sii fra i primi a ricevere il Chianti Superiore DOCG 2021 direttamente a casa tua insieme a Il Drago e le 8 Colombe IGT Toscana 2019 a €98,00

 

Offerta - 3 Chianti Superiore 2021 e 3 Il Drago e le 8 Colombe 2019

Offerta – 3 Chianti Superiore 2021 e 3 Il Drago e le 8 Colombe 2019

La tipologia superiore indica un Chianti con caratteristiche di qualità e capacità di invecchiamento superiori. Viene prodotto solo nei vigneti che hanno una maggiore vocazione e minor produzione. Questo  Chianti Superiore è certificato BIO ed è  un vino “di fattoria” come lo chiamiamo in Toscana, cioè è un “family wine” nato nei vigneti di proprietà, e poi vinificato, maturato e imbottigliato dallo stessa azienda.

Indicazione Geografica tipica invece è una delle cinque denominazioni presenti in Italia, ossia DOP, DOC, DOCG e IGP, utilizzate per indicare i migliori vini da tavola presenti sul mercato comunitario, che rispondono a determinate caratteristiche quali zona di produzione e le tecniche tradizionali per produrli.

 LA STAMPA INTERNAZIONALE SI E’ GIA’ ACCORTA DEL NOSTRO DRAGO

92 James Suckling

92 VINOUS – Eric Guido

92 Wine Enthusiast

Complessità una parola che nel vino è positiva

Il significato di complessità è generalmente negativo ma nel vino è un aggettivo “super qualificativo” e spesso opposto alla semplicità del vino primo prezzo

 

Grandi-vini-italiani-Ornellaia-Sassicaia-Solaia

Grandi-vini-caratterizzati-da-complessità

di Donatella Cinelli Colombini

Dij’Nai Gaither di Wine Enthusiast prova a guidarci nella comprensione di un termine ambiguo, anche per non essere usato da tutti con lo stesso significato.
Nel gergo comune complessità indica cose difficili e composte da componenti diverse che interagiscono: il quadro clinico complesso è quello del malato con più di una patologia. Il progetto complesso è quello che deve conciliare aspetti ambientali, paesaggistici, economici, sociali …

 

SIGNIFICATO AMBIGUO DELLA PAROLA COMPLESSO NEL VINO

Nel vino la parola complessità riguarda sia l’aroma che il gusto.

OFFERTA: UNA CELEBRAZIONE DELL’ANNATA 2016

Specialmente per gli amici del Club di Donatella un’opportunità da non perdere. Acquistare in una volta due dei vini premium del Casato Prime Donne, della stessa annata, e giudicata a 5 stelle

 

Offerta-di-maggio-Casato-Prime-Donne-Donatella-Cinelli-Colombini

Offerta-di-maggio-Casato-Prime-Donne-Donatella-Cinelli-Colombini

L’annata 2016 è <<la migliore annata di una intera generazione>>. A dirlo è Bruce Sanderson, senior editor di Wine Spectator, prestigiosa rivista americana del settore. Secondo Bruce i Brunello del 2016 sono i vini più interessanti dagli anni Novanta.

Questa annata di Brunello è stata anche detta l’annata delle meraviglie, di veri e propri capolavori destinati a fare la storia della denominazione, un motivo in più per accaparrarsi e custodire più bottiglie possibili di questa annata, per goderne oggi come fra 20 anni.

 

3 bottiglie Brunello Prime Donne 2016

3 bottiglie Brunello Riserva 2016

2 pompette vacuum per potersi godere la bottiglia anche qualche giorno dopo

 

OFFERTA: LEONE ROSSO 2019 DOC ORCIA 5 STELLE

Per gli amici del Club di Donatella un’opportunità unica. Personalizzare tre delle dodici bottiglie di Leone Rosso Orcia DOC acquistate per poterle donare ad amici con un’etichetta speciale

 

Donatella-e-Violante-Cinelli-Colombini-presentano-il-Leone-Rosso-DOC-Orcia-2019

Donatella-e-Violante-Cinelli-Colombini-presentano-il-Leone-Rosso-DOC-Orcia-2019

Vi presentiamo l’annata 2019, classificata 5 stelle, di questo vino Doc Orcia che proviene da una piccola ed esclusiva produzione nata nei vigneti, vinificata e maturata in botte alla Fattoria del Colle, in Toscana. Nasce sulle colline alte 400 metri sul mare vicino a Montalcino, Montepulciano e Cortona.

Il Leone Rosso Doc Orcia è un vino molto versatile che può accompagnare l’intero pasto. E’ particolarmente adatto anche per accompagnare salumi e formaggi giovani. Si adatta bene a cibi intensi e anche piccanti.

In esclusiva per voi 3 bottiglie con 3 etichette da personalizzare per celebrare un caro amico oppure una ricorrenza. Per esempio se Francesco vi invita al suo compleanno, voi potete portare una bottiglia con l’etichetta ad-hoc.

12 bottiglie di Leone Rosso Orcia DOC 2019

3 etichette personalizzabili

3 shopper con logo

 

IL SANGIOVESE CON IL MERLOT PER UN BLEND DI ELEGANZA E MORBIDEZZA

Questo vino contiene uve di Sangiovese e Merlot per un risultato di eleganza tipicamente toscana e morbidezza setosa. Molto apprezzato per la sua bevibilità dai wine lover e dai wine critics di Wine Spectator, James Suckling e Wine Enthusiast che, negli ultimi anni, hanno dato ottimi giudizi di 90/100 e anche più alti.

 

I giovani talenti rivoluzionari del vino

Wine Enthusiast ci propone come ogni anno 40 innovatori sotto i 40 anni che lavorano per cambiare la cultura enologica (e stanno lasciando il segno)

Giovani-talenti-rivoluzionari-del-vino

Giovani-talenti-rivoluzionari-del-vino

Di Donatella Cinelli Colombini

C’è di tutto: da quello che produce Sauvignon senza alcool ma con aggiunta di cannabis all’enologo israeliano paracadutista e cintura nera di Judo che ora lavora negli USA, fino all’appassionata di vini rosè che ha organizzato un museo e un wine bar su questa tipologia … la creatività è il futuro, sembra dire Wine Enthusiast proponendo una lista di 40 personaggi sotto i 40 anni che lasceranno la loro traccia in vino, birra, mixology, distillati, importazione … Ecco alcuni  giovani talenti rivoluzionari del vino:

SARAH CAHN BENNETT

39 anni, californiana, con laurea in enologia a Davis e una cantina di famiglia: la Navarro Vineyards & Winery, una delle migliori della Anderson Valley. Crede nella difesa ambientale e nella biodiversità. Vedendola con i capelli cortissimi, senza trucco e con un berretto a visiera sembra un ragazzo.

GEOFFREY MC FARLANE

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36, anni californiano. Nel 2012 ha rivoluzionato il concetto di wine club che normalmente invia vino a casa in base a un abbonamento. Geoffrey ha sfruttato i social media per mandare un questionario che gli permette di capire il profilo del cliente e poi personalizza le sue raccomandazioni e i suoi invii. Poi ha iniziato a produrre direttamente i vini che vende integrandoli da partnership con vignaioli cult.

AMANDA WITTSTROM HIGGINS

37 anni, californiana e figlia di produttori , Ancient Peaks Winery, ha anche fondato Dream Big Darling: un’organizzazione no profit che vuole aumentare le opportunità delle donne del vino e organizza a Wine Speak Paso Robles un evento annuale che riunisce sommelier, leader dell’industria delle bevande e altri membri della comunità vinicola per un meeting di tre giorni.

Larner, O’Keefe, Napjus le 3 super assaggiatrici del vino italiano

Monica Larner per Wine Advocate, Kerin O’Keefe per Wine Enthusiast, Alison Napjus per Wine Spectator sono le wine lady del vino italiano

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Di Donatella Cinelli Colombini

Scrivono i giudizi sui vini italiani, nei più influenti giornali statunitensi del vino e hanno le chiavi che aprono le porte dei mercati che contano. Sono tre giovani donne talentuose e super competenti: Monica Larner per Wine Advocate-Robert Parker, Kerin O’Keefe per Wine Enthusiast, Alison Napjus per Wine Spectator (escluso i vini di Piemonte e Toscana assaggiati da Bruce Sanderson).

Nel maschilista mondo del vino questa circostanza può apparire sorprendente ma in realtà è il segno di un nuovo protagonismo femminile che tuttavia, anche per loro, non è stato forse così facile.

MONICA LARNER

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A Montalcino Monica raccontò di quando assaggiava per Wine Enthusiast e le arrivò un email di sole 2 righe con cui Robert Parker le chiedeva di diventare recensore dei vini italiani per il suo “Wine Advocate”. Era a Montalcino per Benvenuto Brunello 2013 e non parlò con nessuno della proposta mentre, intorno a lei, fra i maggiori critici del vino, era tutto un chiacchierare su chi fosse il prescelto per quell’ambitissimo incarico. Quando la sua designazione fu resa pubblica le reazioni furono cattive, soprattutto da parte dei colleghi uomini.

Le 10 migliori wine destination 2017

4 classifiche di wine destination, Wine Enthusiast invita a fare scoperte, la CNN punta su tipologie diverse, ma di solito sono  le più famose a venire citate

wine-destination-isole-canarie

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Di Donatella Cinelli Colombini

Le classifiche si moltiplicano e sono tutte diverse ma alcuni elementi di vengono fuori con chiarezza: le wine destination più apprezzate sono i luoghi dove ai buoni vini si associa  un paniere di attrattive: paesaggio, gastronomia e suggestioni storiche.

Prima lista  è quella del Wine Enthusiast che esce ogni anno. Ha il pregio di anticipare le tendenze e favorire un atteggiamento esplorativo negli amanti del turismo del vino << to explore beyond the glass>>

  • Cafayate | Argentina un territorio di grandi Malbec, artigianato tipico e ottima gastronomia
  • Tracia | Bulgaria vicino al Mar Morto combina resti archeologici e vini moderni
  • Isole Canarie Spagna suoli vulcanici
    wine-destination-Hunter Valley

    wine-destination-Hunter Valley

  • Marlborough | Nuova Zelanda piena di cantine aperte al pubblico e deliziosi ristoranti
  • Provenza | Francia la terra dei rosè, dell’olio d’oliva, della lavanda e del mare
  • Londra United Kingdom luogo di grande cultura del vino dove puoi assaggiare il meglio che c’è nel mondo
  • Calistoga | U.S.A. unisce terme, cantine e ottimi ristoranti
  • Sicilia | Italia mare, resti archeologici, grandi vini e grande cucina
  • Valle del Reno Germania vigneti storici, deliziosi villaggi e vini da scoprire
  • Hood River | U.S.A. il posto giusto per unire turismo sportivo, cantine e distillerie

Brunello Prime Donne 2012 altri ottimi punteggi WS e WE

93 e 93 centesimi per il Brunello Prime Donne 2012 da Wine Spectator e Wine Enthusiast. Donatella Cinelli Colombini << rating che premiano un grande lavoro in vigna>>

Di Donatella Cinelli Colombini

E’ bello quando tutti i giudizi su un vino sono positivi e concordi. Soprattutto è rarissimo che critici, buyer e consumatori diano la stessa valutazione entusiasta come succede a questo Brunello di stile molto tradizionale. Se tenete conto che fra i nostri importatori ci sono Master of Wine come Frank Roeder e sommelier campioni del mondo come Paolo Basso capirete che avere l’unanimità dei consensi è difficilissimo. Frank mi ha detto <<è il miglior Brunello che tu abbia mai fatto>>.
Il Brunello Prime Donne 2012 riesce a mettere tutti d’accordo
E’ come se il benessere delle viti – il loro equilibrio naturale ottenuto con cure quotidiane – in un’annata abbastanza complicata sotto il profilo climatico, si fosse tramutato in un’uva splendida che in cantina è diventata un vino splendido. Lo splendore del Sangiovese di un territorio, quello di Montalcino, che più di ogni altro gli è congeniale.
La descrizione scritta da Bruce Sanderson è nell’Insider, il mitico elenco di “most ecxiting new wines”- i nuovi vini più eccitanti- che arriva per e-mail ai wine lovers di

Brunello-Prime-Donne-2012_casato_prime_donne

Brunello-Prime-Donne-2012_casato_prime_donne

tutto il mondo ancora prima della copia del Wine Spectator. Essere in quell’elenco e soprattutto nel lancio iniziale, come è capitato a noi, è una gioia immensa.
Come sempre la descrizione di Sanderson è bellissima << Fruity, sporting cherry, strawberry and floral notes alongside soy and leather accents, this is firmly structured, ending with iron and tobacco elements. Very long and beautifully balanced. Best from 2020 through 2033.—B.S.>> L’accento è sull’armonia e sulla complessità delle suggestioni: ciliegia, fragola fiori insieme a sentori d cuoio, tabacco … ma la cosa più spettacolare è la previsione del momento top che il critico del Wine Spectator situa fra il 2020 e il 2033 dando al vino una prospettiva di grande longevità.

Mega Vinitaly 2017 visto da dentro

Vinitaly è la faccia sorridente del vino che vince e convince: Donne del Vino e CinelliColombini –cantina di donne- con un piccolo e sovraffollatissimo stand

Vinitaly-2017-Violante-e-il-suo-ritratto

Vinitaly-2017-Violante-e-il-suo-ritratto

Di Donatella Cinelli Colombini, Montalcino, Brunello

Vinitaly 2017: così tanti operatori che moltissime cantine chiederanno di aumentare lo spazio e dovranno portare più personale per non dover rinunciare a troppi contatti. Un numero di buyer così enorme nessuno l’ha mai visto e nessuno se lo aspettava, anche se le avvisaglie c’erano: prima della fiera il Direttore Mantovani aveva annunciato 6.000 operatori più dello scorso anno e tutte le cantine si erano sentite dire “quest’anno non vado a Prowein vengo a Verona“. Nonostante questo, l’afflusso dei compratori ha lasciato tutti spiazzati. Un successone per Vinitaly e per il vino italiano.

Ce lo ricorderemo per questo, ma anche per la crescita enorme del fuori salone, con

WineEnthusist-tasting-Donatella-CinelliColombini consegna lo spillo delle DDV alla pres.WomenOfVine

WineEnthusist-tasting-Donatella-CinelliColombini consegna lo spillo delle DDV alla pres.WomenOfVine

feste private sempre più enormi e con chef stellati, quella più divertente da AGIVI- i giovani del vino che si sono scatenati nei balli e nelle foto, quella più affollata delle Donne del Vino con 25 persone in soprannumero e troppe rimaste escluse. Ci ricorderemo Verona e Bardolino in festa con Vinitaly and the city pienissima di wine lovers. Ma ci ricorderemo anche il terrorismo che ha fatto saltare la diretta di Linea Verde con le Donne del Vino che delusione!

Per il resto un grande Vinitaly. Anche con qualche spunto divertente con le foto sbagliate della Puglia, che hanno mandato su tutte le furie il bravissimo assessore Leo di Gioia, preoccupato dalle critiche dei suoi produttori che invece lo stimano (Vittoria Cisonno in testa) ma vogliono che faccia causa all’agenzia di PR che ha usato il Cile invece del Salento.

Zone emergenti del vino nel mondo 

Okanagan, Tasmania, Corsica, Inghilterra, Georgia, Michigan ecco dove sono le zone emergenti e le nuove frontiere del grande vino

Zone-emergenti-del-vino-Okanagan

Zone-emergenti-del-vino-Okanagan

Di Donatella Cinelli Colombini, Orcia, Fattoria del Colle

Nel vino esistono i grandi classici: Borgogna, Barolo, Brunello, Champagne …. e le novità come l’Oregon o l’Etna. Fra le zone emergenti alcune entrano nell’olimpo dei classici come Bolgheri, Napa Valley e altre passano di moda. L’autorevole rivista statunitense “Wine Enthusiast” pubblica a firma dei sui editors cioè dei personaggi di spicco della sua redazione le 6 zone emergenti del vino.
Alcune sono delle conferme e altre delle sorprese. E’ una conferma Okanagan, in Canada, che negli ultimi anni ha scalato il vertice delle classifiche mondiali di

Georgia-vino-in-anfora

Georgia-vino-in-anfora

turismo del vino. E’ una zona bellissima nello stato canadese del British Columbia, a 150 km dal confine statunitense. Negli ultimi 25 anni le cantine sono passate da 17 a 270 e coltivano Syrah, Cabernet, Merlot, Chardonnay, Pinot nero, grigio e bianco su suoli molto di versi per altitudine e composizione. Recentemente ho assaggiato un Riesling chiaramente ispirato, per ammissione stessa del produttore, alla versione renana di questo vino. Pulito, tecnicamente perfetto ma ancora privo di quella complessa e intrigante mineralità che solo i vigneti centenari riescono a sprigionare.

Più ricco il medagliere del Brunello Prime Donne 2010

E’ fra i TOP di Vinum con 17/20 pari a 90 punti e fra gli Highly Recommended del Wine Spectator. Il Brunello Prime Donne fa bingo nei giornali di vino esteri

Brunello Prime Donne 2010 Wine Spectator Advance Vinum

Brunello Prime Donne 2010 Wine Spectator Advance Vinum

Il risultato che mi colpisce maggiormente è quello della rivista svizzera Vinum perchè gli esperti di lingua tedesca amano vini con molta struttura mentre io cerco soprattutto armonia e finezza. Per questo, spesso, il loro giudizio non premia i miei vini. Invece il Brunello 2010 Prime Donne sembra mettere tutti d’accordo e soprattutto le due filosofie del Brunello, per dirla come Monica Larner, lo Yin e lo Yang, il fresco della notte e il sole.

Ecco il medagliere del Brunello 2010 Prime Donne
Wine Enthusiast 93/100
Wine Advocate 93/100
Wine Spectator 96/100 Highly recommended
Vinum 17/20 TOP

Parliamo un momento degli effetti del global warming a Montalcino cioè dell’innalzamento delle temperature e del carattere monsonico delle piogge che ha cambiato la geografia enologica di tutte le zone viticole di pregio del mondo e, nel Brunello, ha favorito la nascita di stili distinti.

10 luoghi comuni sbagliati sul vino

Paul Gregutt redattore della prestigiosa rivista Wine Enthusiast ci invita a liberarci di alcuni luoghi comuni primo fra tutti: il vino più caro è il migliore

GREGUTT-CELLAR_

GREGUTT-CELLAR_

Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini
Quelli che Paul Gregutt ha commentato nel bellissimo articolo che vi invito a leggere, sono effettivamente delle convinzioni radicate e diffuse che contagiano persino chi assaggia vino da una vita.
Alcuni di questi miti hanno una radice autentica ma il loro uso generalizzato li ha trasformati in verità assolute che inducono in errore. Per questo la lista di luoghi comuni proposta da Paul Gregutt va letta con attenzione e ci deve spingere a riconsiderare molti giudizi.
1) Il vino più caro è il migliore
2) Le grandi cantine fanno buoni vini ma non vini eccezionali
3) Le piccole cantine fanno vini più autentici
4) I vini invecchiati buoni sono solo quelli con i tappi di sughero
5) I vini tannici hanno bisogno di un invecchiamento maggiore
6) C’è un momento perfetto per ogni vino da lungo invecchiamento
7) La bottiglia pesante indica un vino buono
8 ) I vini dolci sono per gli incompetenti
9) Nelle vendemmie difficili tutti i vini sono scadenti
10) Tutti i vini da conservare sono rossi