Cani contro la puzza di tappo
L’idea è semplice ma funziona: se i cani trovano tartufi e droga, allora possono individuare anche il sughero contaminato da TCA -e i cileni li addestrano-

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Di Donatella Cinelli Colombini
La cooperativa cilena TN Coopeer della città di Chilen a Curacaví ha addestrato cinque cuccioli – Ambrosia, Odysé, Moro, Mamba e Zamba – per trovare TCA, TBA e altri composti che inquinano il sughero e se presenti nei tappi, danno al vino un orrendo sentore di segatura. Si tratta di molecole che in realtà non hanno odore, ma viceversa inibiscono l’olfatto cioè bloccano le parti del sistema nervoso che consentono di percepire le sensazioni piacevoli. Di fatto rendono imbevibile il vino delle bottiglie tappate con un sughero contaminato.
CAUSE E RIMEDI CONTRO LA PUZZA DI TAPPO
In tempi recenti sono stati fatti enormi investimenti per sconfiggere il terribile “odore di

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tappo”. L’origine del problema pare sia l’erbicida (Glifosato) usato nel terreno in prossimità delle querce da sughero da cui sono estratte le cortecce che servono per produrre i tappi. Per questo le fabbriche che lavorano il sughero destinano la parte inferiore delle plance per scopi diversi dai tappi da vino. Aziende come Amonim hanno un naso elettronico NDtech®, costituito da un gascromatografo che analizza velocissimamente i tappi senza rallentare il processo produttivo. Purtroppo il prezzo dei tappi certificati è altissimo e può essere sostenuto solo nei vini molto cari.
Un investimento di 10 milioni di Euro da parte di Amorim e dall’altro lato i cinque cuccioli cileni.
La notizia diffusa da Wine Spectator e poi da The Drinks Business ha fatto il giro del mondo creando un grande entusiasmo, infatti offre una soluzione a buon mercato in grado abbattere il costo dei tappi sicuramente senza difetti.