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Pink Bubbly Wine

Bere leggero, nuovo e spensierato, bere gender-neutral ecco il rosato che piace a New York dove lo chiamano Pink Bubbly Wine e lo vogliono innovativo

Di Donatella Cinelli Colombini

Rosato-Rosa-di-Tetto-IGT-Toscana-Fattoria-del-Colle-Donatella-Cinelli-Colombini

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La moda del rosé in USA è iniziata con quello provenzale di colore chiarissimo e tonalità quasi grigia. Il successone dei rosè francesi nel primo mercato mondiale ha superato il 40% di aumento fra il 2002 e il 2014 con un’autentica impennata finale.
Ma chi ama questo vino ama anche il cambiamento e quindi cerca cose nuove come il rosato di Puglia con la sua tavolozza più rossa e brillante. Si tratta dei giovani Millennials e della generazione Z più attenti alla salute e quindi più orientati su vini meno alcolici e meno pieni di calorie. Si tratta di consumatori incuriositi dal nuovo, poco fedeli, che ai “soliti noti” preferiscono cantine sconosciute anche solo per la voglia di provare e scoprire. Persino il modo di consumare il rosato è cambiato: un tempo era solo un vino estivo, ora viene bevuto anche in inverno perché accompagna perfettamente i pasti destrutturati e multietnici che piacciono ai giovani.

 

Sveva Casati Modignani e il suo Falco

E’ un libro per chi è romantico. La love story di un principe azzurro moderno, anzi del re degli occhiali che ritrova e corteggia il suo primo e unico amore

 

Di Donatella Cinelli Colombini

Sveva Casati Modignani – Il Falco

Quale donna non desidera una seconda giovinezza, essere corteggiata da un miliardario bello, pieno di energia vitale e sinceramente innamorato?

Non il principe azzurro, ma il Re azzurro degli occhiali.

 

E LEONARDO DEL VECCHIO DIVENTA IL FASCINOSO ROCCO DI FALCO

Questa è la bellissima storia raccontata nell’ultimo romanzo di Sveva Casati Modignani che si intitola Il Falco (Sperling & Kupfer pp. 498 € 19,90). La più amata scrittrice italiana prende spunto dalla vita di uno dei più geniali imprenditori italiani Leonardo Del Vecchio, il re degli occhiali che, nato orfano di padre e cresciuto in orfanotrofio, è diventato il 50° uomo più ricco del mondo nella classifica di Forbes. Imprenditore audace e visionario, capace di muoversi su uno scenario mondiale, Del Vecchio, in pochi anni, ha trasformato gli occhiali da protesi della vista in elegante accessorio di abbigliamento. Un autentico fenomeno nella vita professionale quanto tormentato nella vita affettiva: quattro matrimoni, 6 figli da tre madri diverse. Fra di loro il rapporto più stabile è con l’attuale moglie Nicoletta Zampillo che ha sposato nel 1997 per poi divorziare nel 2000 e celebrare un nuovo matrimonio nel 2010.
Dalla storia di questo uomo straordinario e dal suo enorme progetto di un campus capace di attrarre talenti e offrire cure innovative ai malati (500 milioni di investimento) nasce il libro Il Falco di Sveva Casati Modignani.

 

Gozo-Malta dove mangiare il pesce appena pescato

Qualche consiglio per mangiare a Gozo, l’isola più piccola e più intatta dell’arcipelago maltese. Il super pesce, appena pescato qui è meraviglioso

Gozo-Malta Ravioli con frutti di mare Ic Cima Gozo

Gozo-Malta Ravioli con frutti di mare Ic Cima Gozo

Di Donatella Cinelli Colombini

Qualche anno fa nessuno considerava Gozo-Malta fra le “destinazioni golose” anzi molti dicevano “isola bellissima, peccato si mangi così male” oggi invece si sta affermando come un luogo privilegiato per gli amanti della buona tavola.
Sembra superato per sempre l’uso di mischiare procedimenti e ingredienti con risultati molto discutibili. La cultura gastronomica locale, in origine molto semplice, era poi stata rielaborata con componenti siciliane e, purtroppo, inglesi, finendo per diventare un miscuglio indistinto di sapori. Coniglio alla gozitana, lampuki, pizza

Spaghetti con uova di cernia, Portovecchio Gozo

Spaghetti con uova di cernia, Portovecchio Gozo-Malta

gozitana, Qaghaq tal-Ghasel, pastizz hanno la loro dignità se sono preparati a regola d’arte. Invece nei ristoranti, fino a qualche anno fa, arrivava in tavola del pesce coperto delle cose più improbabili: dalle olive verdi, alle cipolline sottaceto e alle acciughe.
La presenza di un’ottima scuola alberghiera ITS con il biennio universitario di studi turistici, l’Accademia Italia della Cucina e della Chaîne des Rôtisseurs entrambe molto attive con le loro delegazioni maltesi ma soprattutto l’arrivo di un nuovo benessere e di una nuova tipologia di turisti – diversi dagli studenti d’inglese e dai pensionati- ha favorito l’affermarsi di una nuova generazione di chef e di gestori di ristoranti.

Rosato o rosati? Le nuove 5 tipologie

Una riflessione sul rosato: come cambia verso tipologie più complesse, raffinate con un maggior uso del legno, ma anche quanti luoghi comuni lo affliggono

Rosato-Rosa di Tetto 2013 Fattoria del Colle

Rosato-Rosa di Tetto 2013 Fattoria del Colle

Di Donatella Cinelli Colombini, Toscana, IGT rosato, Rosa di Tetto

Elisabeth Gabay Master of Wine ci mostra come il successo del rosato abbia spinto i produttori a cercare la complessità creando diverse tipologie. Come scrive Gianluca Atzeni di Trebicchieri << Quasi una bottiglia su dieci consumata nel mondo è rosé, in uno scenario che vede questa tipologia crescere progressivamente da 15 anni, fino ai 22,3 milioni di ettolitri del 2014, pari a quasi il 10% del consumo di tutti i vini fermi>> un successo lento ma costante e <<segue una precisa direttrice: dalle latitudini meridionali e centrali verso quelle del Nord del mine/ non si riferisce ai rosati inadatti ad essere maturati in botte che risultavano disarmondo>> infatti 4 bottiglie su 10 varcano i confini prima di

Rosati-Elisabeth-Gabay-Master-of-Wine

Rosati-Elisabeth-Gabay-Master-of-Wine

essere consumate, in altre parole il rosato nasce a Sud e viene bevuto a Nord.
La cosa certa è che quasi tutti lo considerano un vino fun – divertente, fresco, immediato, adatto a momenti di svago e anche a palati meno esigenti … anche se qualcosa sta cambiando. La sperimentazione, il recupero di vecchie tecniche ha creato tipologie più complesse e adatte ad abbinarsi con piatti speziati importanti. Elisabeth Gabay non si riferisce ai vini tradizionali che perdevano la freschezza del frutto a favore di un soverchiante effetto “falegname”, bensì a rosati di nuova generazione che fino dalla vigna e dalla vinificazione sono pensati per diventare vini premium per pasti importanti.
Rimane da vedere se i consumatori più esigenti e disposti a spendere cambieranno la loro opinione sui rosati e accetteranno di provare le nuove tipologie e se queste ultime riusciranno a distinguersi come qualcosa di più artigianale e raffinato rispetto alla massa dei rosati tradizionali.

Con Lidia Bastianich al Sorrento Rosé

12-14 maggio a Sorrento rosé un centinaio di vini di tutta Italia coi pizzaioli napoletani per promuovere pizza e rosato in una festa piena di Donne del Vino

Sorrento-rosé

Sorrento-rosé

Di Donatella Cinelli Colombini

<<Sono onorata di essere la madrina del Sorrento Rosé, l’evento organizzato dalle Donne del Vino>> ha detto la mia amica Lidia Bastianich, la chef più nota d’America che quest’anno affianca Antonella Clerici a “La prova del cuoco”.
E’ proprio Lidia a introdurre l’argomento chiave sui rosati italiani <<quando stai per ordinare un’altra birra da abbinare alla tua pizza, sostituiscila con un bicchiere di rosé, come farei io>> . Rosato e pizza, questa è la proposta che arriva da Sorrento e dai pizzaioli campani guidati da Antonino

Sorrento-Rosé-Donne-del-Vino

Sorrento-Rosé-Donne-del-Vino

Esposito, executive pizza chef paladino della pizza con ingredienti artigianali e naturali.

Sorrento rosè è stato organizzato da Ilaria Donateo con la collaborazione di Sabrina Soloperto e Lorella Di Porzio ed ha per protagoniste le Donne del vino. Fra i rosati presenti al festival c’è anche il mio Rosa di Tetto IGT Toscana, prodotto con solo Sangiovese alla Fattoria del Colle.

Una sorta di consacrazione del rosè che mette l’accento sulla declinazione di questa tipologia: dal vino fresco, senza pretese, alle tipologie maturate in botte e di raffinata complessità.

Il rosè 2014 di Donatella ha il profumo della primavera 

La fresca estate 2014 ha donato una ricca aromaticità  e uno stile più francese che italiano al Rosa di Tetto IGT 2014 della Fattoria del Colle

Rosa di Tetto IGT Toscana 2014

Rosa di Tetto IGT Toscana 2014

Di Donatella Cinelli Colombini

I caratteri quasi “nordici” sono evidenti nel colore rosa antico, nella freschezza del gusto e soprattutto nei profumi che richiamano la mela verde e i fiori primaverili. Caratteri particolarmente adatti a un vino da bere nelle serate d’estate durante il pasto ma anche dopo.

Il Rosa di Tetto proviene dai vigneti di Sangiovese della Fattoria del Colle che sono coltivati biologicamente, senza uso di pesticidi e con un lavoro di potature, diradamenti, sfogliature …. manuali. Anche la vendemmia è fatta a mano con la scelta dei grappoli nella vigna e, successivamente, degli acini migliori in cantina.
Rosa di tetto prende il suo nome dalle piante rampicanti visibili sulle facciate della villa e della cappella della Fattoria del Colle. Si tratta di rose centenarie che tendono a salire e infilarsi sotto le tegole del tetto.

Estate 2014 con bollicine e rosati. Lo dice una pugliese DOC

Monica Caradonna, giornalista e blogger pugliese, ci racconta cosa aspettarci dall’estate 2014, dal regno delle feste sotto il sole, la Puglia.

Letto per voi da Bonella Ciacci

Maci con figlie e anto e moni

Maci con figlie e anto e moni

Se Milano è la capitale italiana delle nuove tendenze e delle mode in inverno, d’estate da alcuni anni, chi detta legge in termini di feste e tendenze è sicuramente la Puglia, e soprattutto il Salento. Ecco perché, per avere alcune dritte su come organizzare una festa d’estate all’ultimo grido, ho pensato di intervistare Monica Caradonna. Già ospite nel blog di Donatella Cinelli Colombini per il suo blog www.annichilitamafiga.com, Monica non è solo una giornalista, blogger e press manager per una grande azienda vinicola pugliese (Cantine Due Palme), ma anche una ragazza instancabile, che prende la vita con un’energia fuori dal comune, e partecipa a tutti i più grandi eventi e feste che si svolgono nella sua regione, la Puglia. Chi meglio di lei ce le può raccontare, dandoci così tanti spunti e consigli per un’estate 2014 memorabile all’insegna del divertimento?

Bonella Ciacci – Monica, chi ti segue sul tuo blog, sa che sei una che non si ferma mai…Ma quante ne fai?!
Monica Caradonna – Sorrido cara Bonella, perché ne faccio anche troppe. Ho un approccio molto ironico alla vita e ai suoi tanti problemi quindi il mio è un costante esercizio, un continuo voler esorcizzare i problemi e trarne un vantaggio che può essere anche un sorriso. Pensa che la mia filosofia di vita si fonda su un principio fondamentale che Mago Merlino dice al giovane Artù nel bellissimo cartoon della Disney La spada nella roccia, ovvero quando si è troppo in basso si può solo risalire. Ecco, questo è il mio mood, sempre positiva e di conseguenza la mia quotidianità riflette solo cose belle, quelle meno belle sono solo uno strumento per crescere. Ed ecco allora che vivo, lavoro tanto, viaggio tantissimo, mi diverto, abbraccio e sorrido. Pare poco?

BC – Il “ma quante ne fai” è anche un modo ironico per un altro punto preliminare di questa chiacchierata, ovvero introdurti e dire chi sei.
MC – Sono una persona fortunata perché faccio il lavoro più bello del mondo: la giornalista. Mi sono occupata per 11 anni di comunicazione politico-istituzionale, lavorando con il sindaco della mia città ma anche in Regione Puglia e per parlamentari divari schieramenti; ho diretto un settimanale molto figo, faccio televisione e curo la comunicazione di una grossa azienda di vini del Sud.  Nella mia pagina di facebook mi presento usando le parole di un film, Un’ottima annata, con Russel Crowe: “C’è qualcosa che dovresti sapere di me Max: sono tanto tanto esigente e in più sono tanto tanto sospettosa, tanto tanto irrazionale, e perdo la pazienza tanto tanto facilmente, in più sono pazzamente gelosa e lenta a perdonare”;  ecco davanti a questa descrizione mi sono assolutamente ritrovata. 

Movida green in una notte toscana di mezza estate

Alla Fattoria del Colle di Trequanda  venerdì 25 luglio per ballare, gustare i vini di tendenza 2014 –Chianti fresco, Prosecco e rosato– e un buffet semi toscano

Violante Gardini e Roberta Archetti Fattoria del Colle e Donatella Varlungi Osteria delle Crete

Violante Gardini e Roberta Archetti Fattoria del Colle e Donatella Varlungi Osteria delle Crete

Bottiglie Extra Dry Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG arrivate appositamente da Carpenè Malvolti marchio leader del Prosecco, Chianti Superiore della Fattoria del Colle servito fresco, come vuole la nuova moda #chianticool, il rosato IGT 2013 “Rosa di Tetto” al naturale e in versione cocktail. Quello dei vini di tendenza dell’estate 2014 è il tema conduttore della festa nel boschetto della Fattoria del Colle, nella Toscana più allegra.

Dalle 20.00 DJ Matteo Machetti per ballare nel bosco dei giochi antichi e poi un buffet pieno di piccole sorprese gastronomiche preparate da Donatella Varlunghi chef dell’Osteria delle Crete e Roberta Archetti chef della Fattoria del Colle. Un’alleanza fra maghe dei fornelli che mescolano tradizione e creatività proponendo 12 piatti da abbinare con i vini e da gustare fra un ballo e l’altro.

Rosa di tetto, quasi una pink panter per Donatella

Rosato che passione! Ormai è una vera moda, con eventi, concorsi, degustazioni e una moltiplicazione di etichette. Ma “Rosa di tetto” ha precorso i tempi

Rosa di tetto Rosato fattoria del Colle di Trequanda

Rosa di Tetto IGT 2012 Fattoria del Colle

La Fattoria del Colle produce il rosato “Rosa di tetto” da decine d’anni con l’uva di Sangiovese dei suoi vigneti più freschi. Ne esce un vino strutturato di colore rosa antico – buccia di cipolla e di notevole sapidità per cui accompagna magnificamente pasti di pesce e di carne dal sapore delicato. Insomma un vino con struttura potente ma gusto morbido come una pink panter!
Nella zona della fattoria del Colle, nel Sud della Toscana, la vendemmia 2012 è classificata 5 stelle, cioè raggiunge i massimi livelli qualitativi. Si è trattato di una vendemmia strana. Durante l’estate le viti hanno sofferto caldo e sete ma dopo le piogge dei primi di settembre, l’uva si è trasformata in un capolavoro. Pochi grappoli con acini piccoli e ricchissimi di sostanze nobili.
Quella del 2012è stata la vendemmia più povera d’uva a memoria d’uomo ma anche una delle migliori.

Auguri di buona Pasqua e ricetta della panina

Tanti, tanti, tanti auguri dai vostri amici della Fattoria del Colle di Trequanda e del Casato Prime Donne a Montalcino 

Panina di Pasqua

Panina di Pasqua di Trequanda

Vi auguriamo di avere cuori pieni di amore e che questo sentimento riempia il mondo.
Vi aspettiamo a braccia aperte nella nostra bellissima campagna dove la primavera riempie i prati di fiori ed è piacevole passeggiare insieme godendosi i panorami.
Quella che segue è la ricetta della Panina di Pasqua tipica di Trequanda. Con questo pane, la finocchiata (capocollo) e l’uovo benedetto si “rompe” la vigilia di Pasqua e si festeggia la Resurrezione. Un tempo veniva servita a colazione, oggi apre il pranzo pasquale e viene accompagnato meravigliosamente da un bicchiere di rosato come il Rosa di Tetto della Fattoria del Colle

Ingredienti
1 kg di pasta di pane lievitata, 3 hg di rigatino fresco di maiale non salato, 4 cucchiai di olio extravergine di oliva, sale

Baccalà alla fratina una ricetta di Trequanda in Toscana

Il baccalà è proprio adatto alla quaresima anche se un tempo era un pesce da poveri mentre oggi è una prelibatezza da ricchi, questa è un’antica ricetta toscana

Di Donatella Cineli Colombini

Baccalà alla fratina 8 - baccalà aggiunto al pomodoro

Baccalà alla fratina di Trequanda

Nella campagna toscana il baccalà era, insieme alle acciughe, l’unico pesce disponibile e il re dei giorni di vigilia.

UN PICCOLO INGANNO

Le massaie avevano imparato a cucinarlo con grandi intingoli per cui, anche se nel piatto arrivava solo un pezzettino di baccalà, il saporitissimo sugo intinto nel pane permetteva di saziarsi a puntino. Nessuno ricorda il motivo dello strano nome di questa ricetta anche se i frati da cerca erano una presenza consueta nelle fattorie e nelle case del contado per cui possiamo pensare all’esistenza di piatti studiati apposta per onorarli. Alla Fattoria del Colle c’è addirittura una camera chiamata “monache” predisposta per ospitare questi religiosi di passaggio e messa in una posizione che consente di uscire all’aperto senza passare dalla cucina e dalla dispensa. Non era infrequente infatti che i frati da cerca fossero degli impostori che tentavano di introdursi nei magazzini per fare razzia di cibarie era dunque indispensabile prendere delle precauzioni.

La terrina di fagianella dal sapore di oriente

Antipasto semplice e gustoso che usa la nobile carne del fagiano il grosso uccello selvatico originario dell’estremo oriente ma in Europa da oltre tremila anni

Di Donatella Cinelli Colombini

Terrina_di_fagianella_Fattoria_del_Colle (11)

Terrina_di_fagianella_Fattoria_del_Colle (11)

Io non sono cacciatrice ma ho ucciso un fagiano investendolo con la macchina. Ho cercato di schivarlo ma lui si è letteralmente suicidato e quindi ma lo sono mangiato. Era un bel maschio e conservo ancora la coda di questa mia preda involontaria.

La ricetta della terrina di fagianella è facilissima e veloce da realizzare. In casa permette di servire un antipasto prelibato anche con miniporzioni da finger food

Accompagnare la terrina con un rosato come il mio Rosa di Tetto IGT Toscana. Un vino fresco, ma strutturato

La ricetta che segue è dello chef della Fattoria del Colle Antonio Corsano. Il testo e le foto sono di Bonella Ciacci 

Magie di una notte di mezza estate alla fattoria del Colle

Qualche anticipazione sul programma di Calici di Stelle che stasera riempirà la Fattoria del Colle (agriturismo in Toscana) di suoni, sapori e leggende

2012calicidistelle

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Gli itinerari sono gratuiti e iniziano alle 19 – 21,30 – 22 – 22,30.

Partenza nel boschetto dove sentiremo l’arpa d’Irlanda e il racconto dei riti celtici di  Lughnasad con tanto di corone d’edera. L’assaggio di rosato Rosa di tetto 2011 e del formaggio pecorino introduce alle successive armonie.

Sotto il cielo stellato sentiremo i mugolii, i sussurri e i rombi prodotti dai campi magnetici delle stelle e ascoltati dai telescopi fino dal 1970. Poi arriva Claire de lune, di Debussy e il pianoforte ci trascina in un’atmosfera sognante.

Fermiamoci a guardare il cielo e cerchiamo di capire la storia di San Lorenzo  martire decapitato

Calici-di-stelle-2012-fattoria-del-Colle

Calici-di-stelle-2012-fattoria-del-Colle

nel 258 dC nella zona del Verano dove successivamente fu costruita la sua basilica. La leggenda di questo Santo parla  invece di un martirio su una graticola posta sui carboni ardenti  e di scintille che si sarebbero poi trasformate in stelle cadenti capaci di esaudire i desideri. In realtà la pioggia di stelle cadenti c’è davvero.  Tra il 17 e il 24 agosto, infatti, uno sciame di detriti lasciati dalla cometa Swift Tuttle, della costellazione di Perseo, entra nell’orbita terrestre e precipita.  La pioggia di stelle cadenti raggiunge una particolare concentrazione il 12 agosto ma la tradizione popolare ha fatto coincidere questo fenomeno astronomico con la festività di San Lorenzo Martire. E’ il momento giusto per un’altra magia notturna: quella di Cenerentola e della sua trasformazione in principessa. Una fiaba che rivive nel vino Cenerentola DOC Orcia 2007. Un vino sontuoso, potente e allo stesso tempo vellutato, un vino intrigante e persino misterioso per la presenza del vitigno Foglia Tonda che è raro e quasi sconosciuto.

Finger food a Montalcino? Perchè no

Sfida fra gli chef Alessandro Colangeli  Antonio Gambaro a colpi di finger food al Kaffeina di Montalcino ribattezzato Gambaro Rosso [caption id="attachment_8545" align="alignleft" width="300" caption="Montalcino Helle PoulsenTesio-BrunoBruchi-RobertoCappelli-LucaBracali"][/caption] La gastronoma Helle Poulsen Tesio docente alla scuola di cucina della Fattoria del Colle ha fatto il giudice nella sfida dei  finger food vinta da Antonio Gambaro. La serata inaugurava  la nuova gestione del Kaffeina di Montalcino. Il locale post modern creato da  Roberto Turchi - pittore, esperto di vini, interior designer e oste- che si chiamerà Gambaro Rosso. Servirà soprattutto finger food, aperitivi e cucina creativa. Fra i piatti serviti ieri sera  ha incuriosito tutti...