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IL MERCATO USA DEL VINO OPPORTUNITA’ E SFIDE

MODIFICA DEL SISTEMA A 3 LIVELLI NEL MERCATO DEL VINO, CAMBIAMENTI NEL STILE DI CONSUMO, DAZI DI TRUMP E TURBOLENZE INTERNAZIONALI: TUTTO CAMBIA IN USA

il mercato USA del vino novità, opportunità e rischi

il mercato USA del vino novità, opportunità e rischi

Di Donatella Cinelli Colombini,  #winedestination #brunellodimontalcino 

Gli Stati Uniti, il mercato vinicolo numero uno al mondo con un valore di 107 miliardi di dollari, vivono un periodo di profonde trasformazioni. Nonostante il calo dei consumi globali di vino, questo paese rimane il principale importatore di vino italiano, rappresentando una sfida e un’opportunità per i produttori del Belpaese.

SISTEMA DISTRIBUTIVO A 3 LIVELLI DA PENSIONARE

Il sistema distributivo americano, il “Three-Tier System“, risale al periodo post-proibizionismo e continua a imporre costi elevati e complessità burocratiche. In pratica chi produce o importa vino non lo può distribuire e chi distribuisce non lo può vendere al pubblico. Questo comporta un aumento di passaggi che moltiplicano i costi. Come evidenziato dalla National Association of Wine Retailers (NAWR), il sistema attuale ostacola l’innovazione e non risponde più alle esigenze di un mercato moderno. Una riforma potrebbe aprire la strada a una maggiore competitività e a un accesso più diretto dei produttori al consumatore finale. Circostanza quest’ultima, che potrebbe avvantaggiare le cantine a stelle e strisce ma non quelle estere che, oltre tutto, temono i dazi di Trump.

BRUNELLO 32% DEI VINI ROSSI DI LUSSO IN USA

IL VINO ROSSO IN DIFFICOLTÀ IN USA MA VANNO BENE I VINI ROSSI LUXURY OLTRE I 50$ CHE CRESCONO DEL 3% MENTRE I FRANCESI PERDONO IL 7% E GLI STATUNITENSI IL 16%

Vinitaly-USA-a-Chicago

Vinitaly-USA-a-Chicago

di Donatella Cinelli Colombini, #winedestination

Le vendite USA delle bottiglie italiane di vino rosso luxury che costano oltre 50$ alla distribuzione crescono del 3% nei primi 8 mesi dell’anno. Rispetto al totale dei rossi del nostro Paese commercializzati in USA sono solo il 2% in volume ma il 14% in valore.
Lamberto Frescobaldi ha presentato i dati dell’Osservatorio OIV SipSource a Chicago, in occasione di Vinitaly USA.
Il successo delle migliori bottiglie italiane appare tanto più sorprendente vedendo che, nello stesso periodo del 2024, i vini rossi francesi di alto prezzo hanno avuto un calo di vendite del 7% e quelli americani del 16%. Si tratta di bottiglie che arrivano sugli scaffali di vendita al pubblico con cartellini di oltre 100 $ e nelle liste dei vini dei ristoranti a circa 150$. Sono destinate a una ristretta cerchia di clienti intenditori e ricchi che, tuttavia, trovano più appagante spendere i loro soldi nelle nostre bottiglie piuttosto che in quelle francesi e statunitensi molto più care o meglio forse troppo care rispetto al loro prestigio e livello qualitativo.

FINALMETE L’ITALIA ESPORTA SOPRATTUTTO VINO DI LUSSO

Nel 2022 è avvenuto, nell’export italiano, lo storico sorpasso dei vini premium e super- premium (cioè oltre i 6€) su quelli “primo prezzo”. Grande risultato

 

Sorpasso del vino premium italiano nell'export-Violante-Cinellicolombini-in-USA

Sorpasso del vino premium italiano nell’export-Violante-Cinellicolombini-in-USA

Di Donatella Cinelli Colombini

Era una notizia che tutti aspettavano da tempo perché l’Italia è sempre stato un colosso nei volumi di vino prodotto, ma non certo nel business. Nel periodo fra il 2001 e il 2021 il prezzo medio del vino italiano è passato dal 1,88 Euro a bottiglia ai 2,84. Contemporaneamente i vini francesi sono passati da 2,56 Euro a 5.
I campioni di prezzo, oltre ai francesi, sono i californiani e i neozelandesi mentre i produttori italiani e spagnoli hanno preso sempre e solo spiccioli.

 

 

NEL 2022 IL SORPASSO DEI VINI PREMIUM SUI VINI PRIMO PREZZO ESPORTATI

Finalmente, nel 2022, qualcosa è cambiato. L’Osservatorio Uiv ci mostra un panorama a luci ed ombre con i vini fermi italiani che perdono il 5% del loro business mondiale, ma all’interno di questa tipologia i premium occupano il 52% mentre l’entry level il 48%. In pratica i vini fermi super-premium che escono di cantina a un prezzo superiore ai 9€ (mamma mia, i miei sono tutti più cari!) hanno quadruplicato il volume, con una crescita media annua del 13%.