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LA DEGUSTAZIONE TURISTICA IN CANTINA (2)

LA DEGUSTAZIONE GUIDATA PER I TURISTI: DIMENSIONI DELLA SALA, BAGNI E CUCINE, ILLUMINAZIONE E ALLESTIMENTO. MA NON ESISTONO REGOLE ASSOLUTE

degustazione guidata in cantina Fattoria del Colle Toscana

degustazione guidata in cantina Fattoria del Colle Toscana

di Donatella Cinelli Colombini, #winedestination, #orciadoc 

A seconda dei tipo di turisti accolti dalla cantina, la sala da degustazione è più o meno grande. Ci sono aziende che non accolgono gruppi superiori alle 15 persone, come Sassicaia, e quindi hanno uno spazio volutamente piccolo con un tavolo intorno al quale i visitatori assaggiano in piedi. In altre cantine ci sono invece sale predisposte con tavolo per il relatore e banchi per i partecipanti come al Castello Banfi. Ho visto anche situazioni simili a wine bar dove la degustazione avviene per singoli gruppi seduti in eleganti salottini intorno a un bancone sfavillante come da Louis Roederer.
Quindi non esiste una soluzione giusta e una sbagliata bensì tante soluzioni giuste a seconda del tipo di clientela e del numero dei visitatori.

COME CALCOLARE LA DIMENSIONE DELLA SALA DA DEGUSTAZIONE

In linea di massima la dimensione di una sala da degustazione va calcolata considerando un m2 a persona. E’ possibile ridurre lo spazio per ogni ospite ma questo riduce anche la facilità di servizio e allunga i tempi da destinare a ogni vino. Altro elemento da ricordare è che un bus turistico da 12m contiene 55 passeggeri e quindi, se possibile la sala da degustazione della cantina dovrebbe essere almeno 60m2 ed avere accesso ai bagni e alla cucina.

LO CHAMPAGNE HA BISOGNO DI PIU’ FRESCHEZZA?

LA RICERCA DELLA FRESCHEZZA E LONGEVITA’ NELLO CHAMPAGNE PASSA ATTRAVERSO I POLIFENOLI E NON L’ACIDITA’. LA LEZIONE DI CRISTAL, DOM PERIGNON E MOET & CHANDON

Champagne la freschezza cercata nei polifenoli

Champagne la freschezza cercata nei polifenoli

di Donatella Cinelli Colombini, #winedestination, #brunellodimontalcino 

Ho pensato: forse il titolo di questo articolo di The Drink Business << Perché è il momento di ripensare il concetto di freschezza in Champagne >> dipende dal global warming come scrive Patrick Schmitt  MW dopo aver assaggiato << un paio di champagne completamente maturi di alcuni degli anni più caldi della regione, tra cui ’76 ma anche ’89, mentre ascoltavo i pensieri del talentuoso maestro di cantina di Louis Roederer, Jean-Baptiste Lécaillon>>.

LE TEMPERATURE SALGONO, L’ACIDITA’ DELL’UVA SCENDE MA GLI CHAMPAGNE SONO PIU’ FRESCHI DI PRIMA

Oppure questo dipende dal cambiamento del gusto che riguarda sia gli esperti che i più semplici consumatori finali ed è stato sancito dalla batosta subita dalle bollicine francesi al Champagne & Sparkling Wine World Championships (CSWWC) 2024, il campionato mondiale dei vini effervescenti, dove gli spumanti italiani hanno ottenuto 167 medaglie mentre la Francia 91. Un risultato che dovrebbe far riflettere i colleghi d’oltralpe indipendentemente dal rialzo delle temperature che c’è in Champagne come in Trentino o in Franciacorta.
Sono appena stata in Champagne ed ho assaggiato moltissime bottiglie straordinarie soprattutto da Bollinger, Louis Roederer e Krug. Ovviamente ogni maison ha un suo stile distintivo ma c’era una generale evoluzione rispetto al tradizionale carattere ossidativo e la presenza di un tratto più fresco. Era talmente evidente che, a un certo punto, ho chiesto a Maurizio Zanella <<ma non è che lo Champagne si sta italianizzando?>>.

CHAMPAGNE VISITA DELLE GRANDI MAISON

CON L’ACADÉMIE INTERNATIONALE DU VIN IN CHAMPAGNE PER CAPIRE LA MAGIA E I SEGRETI DELLE MITICHE BOLLICINE FRANCESI: BOLLINGER, KRUG E LOUIS ROEDERER

Bollinger Champagne Academie Internationale du Vin Violante e Donatella Cinelli Colombini

Bollinger Champagne Academie Internationale du Vin Violante e Donatella Cinelli Colombini

di Donatella Cinelli Colombini #winedestination

Il Symposium d’autunno dell’Academie internationale du Vin è una sorta di tour de force. Con i miei settant’anni faccio fatica a reggere il passo ma, visto che il mio amico Angelo Gaja, con qualche anno più di me, partecipa di slancio, io stringo i denti e sorrido.
Primo giorno molto traumatico dopo una notte quasi insonne  per il nipotino Lorenzo trasportato in ambulanza al Mayer causa di una caduta e poi dimesso quasi all’alba.  Io e Violante arriviamo  a Parigi alle nove dove ci aspettano Pietro Ratto, Rossana e Angelo Gaja.

BOLLINGER

Inizio in stile gita fra amici, in cinque in macchina, per arrivare puntuali a Reims dove riusciamo persino a vedere la Cattedrale. Siamo eccitati ma anche assonnati. Sorprendentemente gli accademici sono tanti e gli organizzatori ci dividono in due gruppi. Io e mia figlia Violante visitiamo Bollinger ricevuti da Etienne Bizot  e scopriamo il volto più tradizionalista dello Champagne.

Avevo già visito lo Champagne quarant’anni fa con mio marito Carlo, da semplici turisti, ma in questo caso tutti ci accolgono con il tappeto rosso e le bollicine francesi hanno ancora più fascino e mito.
Cena al Crayères, Le Parc due stelle Michelin in una residenza d’epoca in stile belle epoque dove ogni commensale vive una specie di estasi olfattiva.