Letto per voi Tag

Ma quanto ci copiano!

60 miliardi di mozzarelle, olio, salami …. Italian sounding. Ma è partita la riscossa, soprattutto via web con il Ministro Martina in veste di Robin Hood

falso olio toscano igp

falso olio toscano igp da Harrods

Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini

I più attivi nell’ imitare i nostri prodotti sono in America – 27 miliardi di valore – di cui solo una piccola parte è un’autentica truffa e per il resto riguarda prodotti che sembrano italiani per la presenza di tricolori, immagini del Colosseo, del Vesuvio e simili, ma in realtà privi del minimo collegamento con l’Italia. Provengono da caseifici, salumerie, pastifici di Paesi poveri dove il costo di produzione ma anche i controlli sono enormemente inferiori ai nostri. Ecco che il costosissimo sforzo per definire e tutelare i 264 prodotti Dop e 523 vini a denominazione, promuoverli e farli apprezzare … va a finire nelle tasche di commercianti disinvolti. E non si tratta di piccole imprese che vivacchiano border line rispetto alla legge, ma di grossi gruppi. E’ di qualche mese fa la condanna del prestigioso gruppo britannico Harrods per la commercializzazione del Tuscan Extra Virgin Olive Oil, imbottigliato nel Regno unito e recante in etichetta riferimenti capaci di far credere, anche al più competente consumatore, di aver acquistato IGP Toscano.

I più invidiati: Torres, Casillero del D. Latour e Tignanello

Questi sono i marchi del vino più ammirati (o meglio più invidiati) del mondo. Vince Torres ma l’italiano Tignanello è in quarta posizione

Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini

 

Chateau Latour

Chateau Latour

Drinks International, ci ha abituato a classifiche di tutti i generi e a uno scenario mondiale che in genere penalizza le cantine italiane ma questa volta il vino più famoso del Marchese Piero Antinori è quarto, ai piedi del podio.

La classifica dei più ammirati brand enologici del mondo è ottenuta dai voti di 200 professionisti fra cui Master of Wine, giornalisti, rivenditori, analisti, buyer e un bel numero di accademici.
1 Torres
2 Casillero del Diablo

3 Château Latour 

4 Tignanello

5 Penfolds 

Quelli da non invitare

I 10 personaggi più complicati da avere a cena. Quelli da “diluire” con persone più piacevoli. Vi sorprendo ma non metto nella lista i veri VIP

ospiti da evitare

ospiti da evitare

Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini

L’idea arriva da un delizioso articolo del blog Dissapore con la “Blacklist” di Rossella Neri, che vi invito a leggere con attenzione per evitarvi serate davvero terribili al ristorante. Da qui è iniziata la mia ricerca per capire cosa o perché certi ospiti sono delle vere jatture, insomma cosa caratterizza le perone che <<non inviterò mai più>>.
Fra gli ospiti difficili non ci sono i veri Vip cioè le persone realmente importanti: dai Premi Nobel, ai grandi imprenditori, fino ai principi e alle principesse, chi ha davvero un bel cervello generalmente è un ospite interessante, accomodante e divertente. Chi pensa di “non essere all’altezza” sbaglia, quelli che contano davvero non sono a caccia di inviti importanti perché ne hanno fin troppi e desiderano cose semplici, vere e varie.
Ed ecco a voi la mia lista delle persone che rovinano la cena.

Veuve-Clicquot la vedova che ha inventato lo Champagne

Pensate che lo Champagne sia stato inventato d DomPerignon? Sbagliato! Leggete la storia della vedova più famosa del mondo Barbe Nicole Clicquot Ponsardin 

Barbe Nicole Clicquot Ponsardin 1

Barbe-Nicole-Clicquot-Ponsardin-Champagne

Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini

Molte donne produttrici di vino hanno trasformato il dolore in coraggio trovando, nel ricordo del marito morto, la forza di imprese grandiose: pensate Cinzia Merli Campolmi, delle Macchiole a Bolgheri oppure a Barbara Banke della Jackson Family Wines JFW entrambe hanno trasformato le aziende in star dell’enologia internazionale.

Ma Barbe Nicole Clicquot Ponsardin è una leggenda e non ha eguali. E’la trasgressione in persona …. nel senso buono s’intende! Una donna rivoluzionaria con una storia che sembra una favola nel maschilista e sessista Ottocento.

C’era una volta …. Barbe Nicole figlia del ricco barone Ponsardin divenuto sindaco di Rheims grazie all’appoggio di Napoleone che aveva ospitato nel suo albergo insieme alla moglie Josephine.

Vino, passione e…un nuovo lavoro

Siete dei winelover? Amate il vino e vorreste fare della vostra passione una professione? Sempre di più le cantine oggi ricercano figure nuove da inserire nel proprio organico.

Letto per voi da Bonella Ciacci

winelover

winelover

Fino a poco tempo fa le figure ricercate dalle cantine erano ben specifiche, e limitate a quelle che sono le varie fasi del processo produttivo del vino, fino a raggiungere la sua commercializzazione: enologi, agronomi, cantinieri, operai agricoli capaci di vendemmiare o potare…fino a responsabili commerciali sia per l’Italia che per l’estero.

Ma oggi, per vendere un vino, non basta più soltanto un prodotto di qualità, e dei buoni agenti. La comunicazione, i new media, e l’accoglienza in cantina sono i nuovi settori che si stanno sviluppando sempre di più, facendo nascere l’esigenza di nuove figure professionali. Non a caso, nel sito italiano specializzato nell’incontro domanda/offerta per il lavoro nel settore del vino WineJob.it, tra 8 offerte di lavoro al momento aperte, ben 4 sono riferite al settore marketing. Come non sorprende che tra il personale ricercato negli USA, tramite il sito winejobsusa.com, ci sia una specifica richiesta per i wine enthusiasts. Queste figure dovranno lavorare in modo indipendente, organizzando a casa o comunque privatamente eventi di degustazione, e percepiranno un compenso a percentuale sulla base degli ordini raccolti dopo questi eventi. E non solo. Sono richiesti molti consulenti, la cui mansione principale è accogliere clienti in cantina e presentare e vendere i vini dell’azienda, così come assistenti nelle sale degustazioni, e la principale caratteristica del candidato deve essere una grande passione per il vino e una spiccata personalità entusiasta e coinvolgente. Sono almeno una decina le richieste di questo genere, e questo soltanto tra le prime 50 di 234 totali che ci sono al momento sul sito.

Siena on line supera Firenze fra Palio, vino e Santi

Nel settore viaggi di Google la ricerca della parola Siena supera Firenze. Ma nell’e-commerce il vino domina su tutto con tuscany wine e tuscany wine tours

Siena Duomo la porta del cielo

Siena Duomo la porta del cielo

Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini
Le keyword cioè le parole più cercate riguardano alberghi e appartamenti oppure le istruzioni di viaggio. Anche le informazioni sulle cose da vedere attraggono molto il lettore on line con il Duomo in prima fila grazie al pavimento istoriato più grande del mondo e alla recentissima apertura delle soffitte – la porta del cielo – da cui è possibile ammirare l’interno della cattedrale. In mezzo a parole realmente legate alla città compare l’auto Fiat Grand Siena che nel 2013, grazie a un battage pubblicitario, ha creato un’autentica impennata di interesse su questo nome specialmente in Brasile e Argentina.
Nei social la maggiore sorgente di interesse è Twitter e l’argomento quasi dominate è il Palio con sentimenti contrastanti. E’ infatti noto che la storica corsa di cavalli suscita reazioni accese: vorrebbero abolirla gli animalisti mentre, sull’altro fronte, c’è l’appassionata difesa della tradizione da parte delle Contrade e della popolazione di Siena.

La vendita diretta delle cantine Usa fa faville e da noi?

Il prezzo medio delle bottiglie spedite dalle cantine statunitensi ai clienti privati è 37$ e parliamo di 43 milioni di bottiglie

Florio Marsala negozio

Florio Marsala negozio

Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini

Qualche giorno fa ho letto il bellissimo articolo di Fabio Piccoli su WineMeridien riguardante il “Direct Wine Shipping Report” cioè la vendita diretta delle cantine ai privati. Sono rimasta sbalordita dai numeri: 42 milioni di bottiglie spedite in un anno dalle cantine USA a casa dei clienti con una crescita del 30% dal 2010.
Ma il dato più strabiliante è il prezzo medio di queste bottiglie: 37,78$. Se consideriamo solo le piccole cantine, che sono quelle più attive nelle spedizioni ai privati, il prezzo medio sale a 54,05$
Valori talmente alti da spingere Fabio Piccoli a chiedersi se sarà proprio la vendita diretta la nuova frontiera del mercato enologico.
Ovviamente il turismo del vino italiano non è così florido come quello statunitense ma le cose stanno cambiando anche da noi e la vendita diretta comincia ad essere importante persino per i grandi gruppi. “L’indagine sul settore vinicolo” 2014 di Mediobanca mostra che le 25 maggiori cantine italiane vendono il 16,6% dei loro vini di alta gamma direttamente ai visitatori.

Wine tours: dove vanno e quanto costano

Fra le escursioni in cantina con guida  c’è di tutto: dal tour per milionari con degustazioni top all’enologo ciclista che accompagna il gruppo in bicicletta 

Marsala Cantine Florio bottaia1

Marsala Cantine Florio bottaia1

Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini

Ovviamente la meta più gettonata è la Toscana, ovviamente il mercato dei wine tour è on line e gli utenti sono soprattutto nordamericani ma l’offerta è talmente ricca, diversificata e piena di sorprese che conviene esaminarla con attenzione anche perché l’argomento è in gran parte inesplorato.
Prima cosa evidente è che digitando “winery tours” escono dal web prevalentemente la Toscana, qualche proposta su Veneto, Piemonte e Sicilia mentre invece scrivendo “visite in cantina” Google tira fuori una lista di proposte in Piemonte e in qualche caso, in Sicilia. Questo è già un indizio per capire quale clientela hanno le “società di incoming” cioè i trasportatori con partita iva e sito internet che commercializzano wine tours.
Un secondo e più decisivo elemento di riflessione arriva da uno studio del Gruppo Poste Italiane proposto alla

wine bus

wine bus

Confesercenti di Siena nel gennaio 2014. Sul web la ricerca della parola Tuscany si associa a wine (21%) winery (9,7%) winery tours scritto in vario modo ( 13%). Il Paese che maggiormente ricerca la destinazione Toscana sul web sono gli Stati uniti 31%, se invece prendiamo in esame la destination Siena gli utenti a stelle e strisce salgono al 64% seguiti da britannici, canadesi e australiani con una compagine anglofona che supera il 90%.

I migliori produttori lasceranno la vigna ai loro figli?

Il ricambio generazionale rischia di cambiare la popolazione delle migliori regioni del vino costringendo i vignaioli a vendere come avviene in Champagne

Giovani viticultori dello Champagne

Giovani viticultori dello Champagne

Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini
Il ricambio generazionale era protagonista a Bordeaux qualche anno fa mentre ora è diventato il maggiore problema dello Champagne dove l’età media dei vigneron è molto elevata. Ecco che Pascal Férat president del Syndicat Général des Vignerons de Champagne ha lanciato un grido di allarme attraverso la rivista inglese “Decanter” . Dalle sue parole la consapevolezza di quanto siano importanti i piccoli e piccolissimi viticultori per l’identità di questo prestigioso territorio. Circa la metà dei 15.000 vignaioli coltiva meno di due ettari e una parte di loro sta arrivando all’età della pensione ma non riesce a trasferire ai figli la proprietà perché << il prezzo della successione è diventato così caro che molti vedono nella vendita la sola soluzione>>.

Vino fa rima con bambino?

Lo spinoso argomento del vino in gravidanza (e degli alcolici in genere). Tra dicerie, eccessivo terrorismo psicologico e facilonerie, proviamo a capirne di più.

Letto (e vissuto) per voi da Bonella Ciacci

Bonella Ciacci e la pancia che cresce

Bonella Ciacci e la pancia che cresce

La gioia di una gravidanza è spesso in realtà un percorso ad ostacoli, e per evitare i rischi si deve rivedere in toto le proprie abitudini alimentari. E’ conosciuto il problema della toxoplasmosi, che è legata ai cibi crudi come carne e verdure, e l’attenzione che va prestata a mangiare sano e leggero per evitare di accumulare peso eccessivo, che può essere problematico sia in fase di parto che dopo (per perderlo).

Per me, che felicemente sto vivendo la prima gravidanza, e che lavoro nelle cantine di Donatella Cinelli Colombini un’altra questione è diventata altrettanto spinosa e importante: capire se e quanto vino posso assumere durante questi delicati mesi. Lungi da me ovviamente dare consigli medici e rassicurare le donne o meno sull’assunzione di alcolici, quindi voglio mettere le mani avanti, invitando ogni donna in stato interessante a consultare sempre il proprio medico prima di prendere qualsivoglia decisione. Il mio desiderio è quello di raccontarvi la mia esperienza e magari aprire la strada al dubbio, anziché rimanere con non verificate certezze.

Molti ginecologi vietano assolutamente ogni assunzione di alcolici, di ogni tipo. Alcuni invece sono più permissivi e concedono il vino e la birra. Ho trovato invece unanimità di opinioni nel vietare nel modo più assoluto i superalcolici. Poi ci sono le dicerie popolari e leggende metropolitane, come quella per cui la birra rossa farebbe addirittura bene al feto.

Ma qual è la verità? Quando si consultano più medici, e si ricevono pareri discordanti, a chi dar retta? Mi metto nei panni di molte donne che, a digiuno di conoscenze mediche approfondite come me, si affidano a dei professionisti dei quali si presuppone preparazione e conoscenze. Eppure queste diverse “scuole di pensiero” disorientano. Il rischio che c’è dietro non è minimo, perché la sindrome alcolica fetale può avere conseguenze da lievi a molto gravi, dall’aborto al basso peso alla nascita e ad altri problemi che si manifestano durante la crescita del bambino.

I ristoranti più cari del mondo

Da Scattidigusto, in anteprima, le immagini e la descrizione del ristorante più caro in assoluto, che sta per aprire a Ibiza: Sublimotion

Sublimotion-ristorante-Spagna-

Sublimotion-ristorante-Spagna-

Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini

Sarà dentro l’Hard Rock Hotel a Playa d’en Bossa di Ibiza e ci appare come un acquario tecnologico dove il tavolo e le pareti cambiano di colore diventando cielo, prato, sala reale … il tutto per 1.600€ a persona. L’esperienza proposta dallo

Ultraviolet-Shanghai-

Ultraviolet-Shanghai-

chef Paco Roncero, è multisensoriale con immagini, profumi, musica che cambiano a ogni portata immergendo i commensali in una realtà virtuale per soli milionari. La proposta è simile, anche se più costosa, a Ultraviolet di Shanghai e si basa sullo stesso concetto di immersione totale nelle sensazioni scaturite dal cibo.
Colpisce come il piacere del cibo venga sviluppato come qualcosa da godere da soli con un’assoluta concentrazione sui propri sensi. Insomma l’opposto di quello che abbiamo sempre pensato cioè del cibo come un’esperienza condivisa, socializzante … una cosa da vivere, godere e commentare con gli altri quasi fosse un collante fra le persone. Altra riflessione è il prezzo che sembra usato per generare l’esclusività, perché mai come << oggigiorno si conosce il prezzo di tutto, ma non si conosce il valore di niente>> come diceva Oscar Wilde.

I siti del vino più letti del mondo, ecco la rivoluzione

Wine Searcher ha quasi mezzo milione di traffico mensile ed è in cima alla lista seguito da Snooth e Cellar Tracker, seguono Wine Spectator e Wine Enthusiast

Wine searcher vini

Wine searcher vini

Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini
Vale 213.608$ il sito del vino più letto del mondo Wine Searcher con oltre sei milioni di offerte provenienti da 45.000 negozianti di vino di 110 Nazioni del mondo. Una sorta di enoteca virtuale enorme dove ci sono bottiglie e prezzi ma anche news, manuali e persino giochi. Molte funzioni sono gratuite ma per navigarlo interamente bisogna pagare 39$.
La classifica dei top wine sites viene da blog.Cellarer e si basa sul traffico presunto in base all’incrocio dei dati sul traffico mondiale. La lista è una sorta di rivoluzione nel mondo del vino e evidenzia l’avanzata di una nuova generazione di “influencer” rispetto a quelli che hanno dominato la scena alla fine del Novecento.

15 consigli ai wine lovers per la perfetta visita in cantina

Vi aspettate i miei consigli sulle visite in cantina? Sorpresa! Questi vengono dalla bibbia della finanza, The Wall Street Journal, e sono assolutamente giusti

Turismo nel vino in USA

Turismo nel vino in USA

Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini
Gli autori sono Dorothy J. Gaiter e John Brecher due super esperti che sanno di avere davanti altri super esperti –banchieri, avvocati, bilionari – che sanno tutto e se sbagli ti mangiano vivo. Dunque ogni parola che scrivono è pensata e studiata con cura.
Preambolo del tutto condivisibile a cui io aggiungo un po’ di pepe per i wine lovers italiani: le cantine da visitare sono ovunque non solo nelle zone più famose, i produttori sono spesso persone affascinanti e innamorate del loro lavoro per cui spesso regalano assaggi ed esperienze indimenticabili. La cosa davvero divertente è diventare un “wine talent scout“, cioè scoprire qualcosa di nuovo … dunque non andate solo dai soliti noti!

I vini di lusso e le edizioni esclusive

Scopriamo insieme il mondo delle bottiglie di vino in piccole serie, alcune carissime altre abbordabili e in certi casi veramente uniche

Valentina-Argiolas-e-Antonio-Marras-Eventi-Turriga

Valentina-Argiolas-e-Antonio-Marras-Eventi-Turriga

Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini

OICCE Times” rivista diretta da Giusi Mainardi sorprende ogni volta con argomenti decisamente inaspettati. Questa volta è l’articolo sulle bottiglie esclusive ad attrarre la mia attenzione. Sono sempre più diffuse e costituiscono un fenomeno da studiare. Pensate che dal 2005 al 2010 sono aumentate del 30%.
Il binomio esclusività – lusso è dato quasi per scontato nella moda, per gli orologi e i gioielli ma non per il vino. Un’indagine Datamonitor del 2011 ha mostrato, senza possibilità di dubbio, che i consumatori individuano la qualità e l’autenticità come elementi distintivi del vino “di lusso” molto più della sua unicità.
La cosa è ingarbugliata e quindi mi incuriosisce davvero.

Ecco il Robert Parker nuova maniera

Robert Parker sbalordisce il Wine Writers Symposium, confessando di aver prodotto un vino biodinamico e dialoga con il “low alcohol movement” della California

Wine Writers Symposium Parker.

Wine Writers Symposium Parker.

Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini

Il blog “Terroirist” – il nome dice tutto – ci fornisce la trascrizione del confronto fra Robert Parker, del celebre e potentissimo “Wine Advocate”  e Jon Bonné  durante il più importante incontro annuale fra i giornalisti del vino. Chi si aspettava scintille è stato servito e persino col botto!
Bonné è in qualche misura l’anti – Parker perché il suo libro The New California Wine – A Guide to the Producers and Wines Behind a Revolution in Taste, ha dato voce a una nuova generazione di produttori di vino

che reagiscono alla <<shortfalls of California wine: a ubiquity of oaky,

Bonne_Jon

Bonne_Jon

uninspired bottles and a presumption that bigger was indeed better>>  caduta dei vini californiani: legno sovrabbondante ovunque, bottiglie banali, basate sulla presunzione che la potenza equivalga alla qualità. I nuovi produttori di cui parla Bonné sono quelli che hanno recuperato dall’Europa il concetto di diversità dei vitigni e del terroir, una maggiore adesione alla tipicità che ha portato con sé un anticipo nelle date della vendemmia e conseguentemente un minore tenore alcolico. Da questo il nome “ low-alcohol movement”