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COME OVER OCTOBER CONTRO LE CAMPAGNE ANTI ALCOL

COMINCIANO LE REAZIONI AL NEO PROIBIZIONISMO CHE SI ESPRIME IN NORME GOVERNATIVE O IL SOBER OCTOBER. PER ESEMPIO COME OVER OCTOBER CIOE’ BEVI IN COMPAGNIA

DI Donatella Cinelli Colombini, #winedestination, #brunellodimontalcino

La cosa che colpisce è l’apparente incapacità di imparare dai propri errori. Il proibizionismo, dal 1920 al 1933, aveva per scopo la moralizzazione della società e l’aumento della capacità produttiva. La teoria dei fondamentalisti era che, arrestando chi beveva, ci sarebbero state meno vittime dell’alcol e dei crimini correlati. Il risultato fu l’esatto opposto: il consumo di alcolici continuò ma i prezzi aumentarono di dieci volte. Al Capone, fu il più importante boss del traffico di alcolici e la criminalità arrivò a livelli mai visti prima con sparatorie per le strade. La polizia fu sistematicamente corrotta dai miliardi di dollari generati dal mercato nero degli alcolici. Nel 1920, a New York erano presenti 32 mila Speak-easy, contro i soli 15 mila bar legittimi di prima della proibizione.

PREZZI DEI VIGNETI ITALIANI 2024

VIGNETI ITALIANI SEMPRE PIU’ CARI SPECIALMENTE NEL BAROLO: 2 MILIONI DI EURO ALL’ETTARO, UNO PER BRUNELLO E BOLGHERI E POCO MENO PER IL LAGO DI CALDARO

Casato Prime Donne vigneto Ardita

Montalcino, Brunello, Casato Prime Donne vigneto Ardita

Di Donatella Cinelli Colombini, #winedestination, #brunellodimontalcino

Sorprendentemente il prezzo dei vigneti italiani continua a crescere mentre la Francia inizia a spiantare 30.000 ettari di vigna come richiesto a gran voce dai vignaioli di Bordeaux.
Sorprendono anche le nuove acquisizioni di cantine che sono passate di mano in numero notevole e a cifre nettamente superiori al loro possibile reddito. Alla luce di consumi e mercato del vino in fase calante, nell’intero pianeta, c’è da chiedersi ma come mai? Forse la liquidità finanziaria è talmente enorme da spingere grandi investitori a fare speculazioni a lungo termine contando sulla dimensione ridotta delle denominazioni più blasonate e della loro volontà di non espandere la superficie dei vigneti.

IL BLOGGER WESTFALL, I GIOVANI E IL VINO

IL VINO È TROPPO CARO, TROPPO PALUDATO DAL LUSSO, CANTINE POCO ACCOGLIENTI, MARKETING ORIENTATO SU CONSUMATORI VECCHI E DIFFUSO CON CANALI VECCHI

i giovani si allontano dal vino perchè è caro , cantine mentre comunicazione non si rivolgono ai giovani

i giovani si allontano dal vino perchè è caro , cantine mentre comunicazione non si rivolgono ai giovani

di #donatellacinellicolombini, #winedestination

La frase che mi colpisce di più riguarda le cantine e il turismo del vino che respinge i giovani. <<Non ci sentiamo benvenuti>>. Secondo Nate Westfall, il mondo del vino è diventato <<È uno sfortunato sottoprodotto del posizionamento di mercato progettato per proiettare il lusso e attirare ricchezza>>.
Un ambito rivolto ai clienti ricchi che guardano dall’alto in basso chi non ha un conto in banca con almeno cinque zeri. Un modo in cui i giovani si sentono a disagio.

IL BLOGGER NATE WESTFALL BEVITORE PENTITO

Come dare torto a Nate Westfall  blogger statunitense millennial? Per anni il vino ha seguito la scia del leader massimo del lusso LVMH cercando l’apparenza lussuosa per nobiliare anche vini che, in realtà, venivano venduti soprattutto al supermercato….

LE ETICHETTE CONCETTUALI NON FANNO VENDERE IL VINO

L’ETICHETTA CHE FA USCIRE IL VINO DALLO SCAFFALE È SEMPLICE E CONCENTRATA SULL’ASSE VERTICALE. L’85% DEI CONSUMATORI COMPRA D’ISTINTO IN BASE AL PACKAGING

 

vincenzo_russo_donatella_cinelli_colombini

vincenzo_russo-neuromarketing-_donatella_cinelli_colombini

Di Donatella Cinelli Cinelli, #winedestination 

I vini sono tantissimi. Ormai nel mondo circolano oltre 3 milioni di etichette diverse provenienti da oltre 250.000 cantine. Anche l’esperto più esperto fatica a orizzontarsi.
E’ già molto complicato in Italia, dove gli scaffali sono dominati dalle bottiglie nazionali, ma pensate agli USA o alla Gran Bretagna dove ci sono etichette di tutto il mondo. Il consumatore non riesce a ricordarsi nomi, cantine, denominazioni, regioni ….. salvo pochi nomi molto noti. Infatti un sondaggio organizzato da Vivino nel 2023 su 1800 clienti rivelò che l’85% aveva scelto in base al packaging.
Per questo è determinante progettare le etichette in modo che il consumatore le veda e, dopo che ha bevuto il vino con soddisfazione, lo ricordi e lo ricompri.

IL RICATTO DIGITALE ATTRAVERSO I PORTALI DELLE RECENSIONI

IL RACKET DELLE RECENSIONI COLPISCE SOPRATTUTTO GLI ALBERGHI: PAGHI 5.000 € O TI MANDO 1000 RECENSIONI FALSE

False recensioni di hotel e ristoranti costruite nelle farm di fake news

False recensioni di hotel e ristoranti costruite nelle farm di fake news

Di Donatella Cinelli Colombini, #winedestination 

Nel febbraio scorso la notizia era uscita sul mensile GamberoRosso ma sembrava un fenomeno circoscritto su cui la procura stava già intervenendo. Un ottimismo sostenuto dal recepimento, avvenuto il 7 marzo 2023 da parte del Parlamento italiano, della direttiva europea Omnibus che rafforza la protezione dei consumatori contro le fake news in ambito commerciale.
Purtroppo, anche le nuove norme, che impongono ai portali di recensioni, un maggior controllo sulla fonte dei messaggi, non bastano a fermare la pirateria informatica.

GAMBERO ROSSO PUBBLICA LE NOTIZIE DEL RICATTO AL RISTORATORE COLAO A FEBBRAIO

Il caso raccontato dal Gambero Rosso riguarda Vincenzo Colao, titolare del ristorante Ripa12 di Roma, che ha denunciato le minacce ricevute per non aver accettato la proposta di un “promotore professionale di recensioni Google” del Bangladesh.

PER LA TOSCANA E’ IL MOMENTO DI RISCOPRIRE I SUOI BIANCHI?

LA VERNACCIA, REGINA RIBELLE, POTREBBE ESSERE UNA SOLUZIONE MA CI SONO ANCHE IL VERMENTINO E L’ANSONICA SULLA COSTA. LA TOSCANA DEVE VALORIZZARE I SUOI BIANCHI

Bottiglie di Vernaccia di San Gimignano

di Donatella Cinelli Colombini #winedestination

Cominciamo con qualche dato di scenario. Nel mondo vengono consumati 220 milioni di ettolitri di vino ma il consumo continua a scendere. La produzione di vino mondiale è di circa 250 milioni di ettolitri per cui, ogni anno, si forma una quota di invenduto che aumenta le giacenze nelle cantine.
Una situazione sfavorevole che permane da anni e che la Toscana aveva contrastato bene puntando sui vini DOP e sull’internazionalizzazione (Buy wine) delle piccole aziende imbottigliatrici. Queste imprese, in Toscana, sono circa 5.000 per cui la regione risulta quella con la maggiore polverizzazione produttiva.
Ma c’è un altro problema.
La quota di vini bianchi nella produzione mondiale è passata dal 47,7% (anni 2014-17) al 49,5% degli ultimi 3 anni. Un’evoluzione che coincide con la maggiore richiesta di vini bianchi del mercato. Negli ultimi dieci anni, nel Nostro Paese, il consumo di vini bianchi è passato dal 47 al 59% del totale. Intanto, dal 2018 in poi, l’export dei vini rossi, salvo il rimbalzo post covid, dal 2018, era in seria difficoltà.

GLI INNOVATORI DEL VINO ITALIANO 10

ALCUNE INIZIATIVE HANNO AVUTO UN IMPATTO RILEVANTISSIMO SULLA STORIA DEL VINO ITALIANO: FORMAZIONE, STAMPA SPECIALIZZATA, GUIDE, FIERE E SOMMELIER

di Donatella Cinelli Colombini #winedestination

Accademia-Italiana-della-vite-e-del-vino-Presidente-Onorario-Antonio-Calò

Accademia-Italiana-della-vite-e-del-vino-Presidente-Onorario-Antonio-Calò

Questo gruppo di 5 innovatori riunisce in forma molto, molto, molto riassunta delle iniziative che hanno determinato radicali cambiamenti nel modo di produrre, commercializzare, consumare il vino italiano. Nell’insieme mostrano un processo virtuoso verso l’innalzamento qualitativo e il passaggio dalla vendita del vino sfuso alla commercializzazione di bottiglia con il proprio marchio. Un processo che ha fatto crescere produttori e consumatori e che ha avuto un’accelerata alla fine del Novecento con il fiorire di nuove iniziative per poi consolidarsi nella forma attuale.
Con il post numero 10 di questa serie siamo arrivati a 50 profili. Per andare avanti ho bisogno delle vostre idee e dei vostri suggerimenti e li aspetto a donatella@cinellicolombini.it.
Mi scuso per tutti quelli che avrebbero meritato di essere citati e invece non sono ricordati in questo testo ma non potevo allungare oltre questa scheda che è già molto prolissa.

LA FORMAZIONE

La formazione ha giocato un ruolo determinante nella qualificazione del vino italiano partendo dalle scuole enologiche di Conegliano (1876), Avellino (1879) e Alba (1881), con a fianco le associazioni enofile e le cattedre ambulanti.
Un’offerta formativa che si è propagata in tutta Italia, nel corso del Novecento, allungandosi poi nelle università.

LA VITA E’ UNA COMBINAZIONE DI PASTA E MAGIA

PASTA CHE PASSIONE! UN MINILIBRO DI CARLO OTTAVIANO PER SCOPRIRE CURIOSITA’, NOTIZIE E FAKE NEWS SULLA PASTA IN UNA STORIA DI QUASI MILLE ANNI

pinci_al_sugo_di_nana_Fattoria_del_colle-

pinci_al_sugo_di_nana_Fattoria_del_colle-

di Donatella Cinelli Colombini #winedestination

 

“La vita è una combinazione di pasta e magia” con queste parole di Federico Fellini inizia l’opuscolo di Carlo Ottaviano “Parole di pasta” edizione fuori commercio riservata agli amici. A me è arrivato per Natale e questo è un ringraziamento tardivo per un dono graditissimo.

 

ORIGINE DELLA PASTA NON IN CINA MA PROBABILMENTE IN AFRICA SETTENTRIONALE

Un librino tanto piccolo quanto prezioso perché fa scoprire cose che quasi nessuno conosce e che sono invece intriganti e affascinanti. Ma dall’ex direttore del Gambero Rosso, non ci aspettavamo di meno!

IL TERROIR E LA DEGUSTAZIONE DEL VINO SONO UN MITO?

LA CONTESTAZIONE DEL CONCETTO DI TERROIR DA PARTE DI MAGGIE HARRISON E LE COMMISSIONI DI DEGUSTAZIONE ITALIANE CHE VANNO IN TILT CON I VINI NATURALI

Cancello nero agosto 2011 impianto del vigneto

Cancello nero agosto 2011 impianto del vigneto. esiste il terroir?

di Donatella Cinelli Colombini #winedestination

 

Ricordo l’inizio della lezione di Denis Dubourdieu, all’Università di Bordeaux nel lontano 1999 <<ricordatevi che la qualità del vino è una linea retta con la perfezione al centro, più andate verso i lati e meno il vino è buono>>. Rimasi stupefatta, perché venendo da studi umanistici sapevo come un concetto del genere appartenesse a una cultura idealistica basata sul “bello ideale” che era stata sbaragliata, proprio in Francia, dagli Impressionisti un secolo e mezzo prima e dalle avanguardie musicali all’inizio del Novecento.

IL PASSAGGIO DALLA CULTURA IDEALISTICA AL POST MODERN NEL VINO

Oggi la ricerca della perfezione apollinea non interessa più ma è l’espressività, la capacità di trasmettere messaggi e suscitare emozione che conta. Questo vale per ogni espressione della civiltà umana: il cinema, l’architettura, la moda …. E il vino.

OFFERTA CLUB: BRUNELLO 2015 – 3 BICCHIERI GAMBERO ROSSO

12 bottiglie di Brunello 2015 premiato con TRE BICCHIERI dalla Guida dei Vini del Gambero Rosso, direttamente a casa vostra per pranzi e regali speciali

 

Siamo onorati di annunciarvi che il Brunello di Montalcino DOCG 2015 di Donatella Cinelli Colombini è stato premiato dalla guida Vini d’Italia 2021 del Gambero Rosso con i Tre Bicchieri. Questo vino ha eccellenti giudizi dalla principale critica del vino internazionale: 94/100 Wine Advocate Robert Parker, 94/100 Wine Spectator, 95/100 James Suckling.

 

OFFERTA 12 BOTTIGLIE DI BRUNELLO DI MONTALCINO DOCG 2015 “TRE BICCHIERI”

PER I MEMBRI DEL CLUB DI DONATELLA

2015 Brunello di Montalcino DOCG a €39,00 (prezzo a bottiglia) – comprando 11 bottiglie, riceverete una bottiglia omaggio

Brunello di Montalcino Casato Prime Donne 2015

Brunello di Montalcino 2015 offerta

Spedizione omaggio in Italia, per chi acquista dall’estero è previsto uno sconto di 20,00 Euro

 

PER CHI NON E’ ANCORA MEMBRO DEL CLUB DI DONATELLA

2015 Brunello di Montalcino DOCG a €39,00 (prezzo a bottiglia)

Spedizione omaggio in Italia, per chi acquista dall’estero è previsto uno sconto di 20,00 Euro

 

SPEDIZIONE GRATIS IN ITALIA E SCONTATA ALL’ESTERO

Nel prezzo è compreso il costo di spedizione in Italia e uno sconto di 20,00 euro per chi acquista dall’estero.

La spedizione all’estero varia a seconda del Paese e verrà quantificata all’accettazione dell’ordine.

Abbiamo delle condizioni molto vantaggiose per le spedizioni negli Stati Uniti, Canada, Giappone, Singapore, Hong Kong e Australia.

 

TripAdvisor e le recensioni false

Il Centro recensioni di TripAdvisor contro i commenti falsi ma anche come servizio di marketing a pagamento perchè chi risponde alle recensioni attrae i clienti

 

Matteo Scibilia

Matteo Scibilia strappa il certificato TripAdvisor

di Donatella Cinelli Colombini

TRIPADVISOR NON CANCELLA LE RECENSIONI FALSE

Circa 4 anni fa un ex dipendente della Fattoria del Colle pubblicò due recensioni identiche usando due account diversi lamentandosi di una festa di battesimo che non è mai stata organizzata. Sottoponemmo la questione a TripAdvisor che si rifiutò di cancellare le recensioni anche se erano evidentemente false. Tantissimi ristoranti hanno avuto problemi simili al mio. Per non parlare del clienti che minacciano di scrivere una recensione negativa mentre chiedono uno sconto lamentandosi di un piccolo disservizio descritto come la tragedia che ha rovinato la loro vacanza …. Se a questo aggiungiamo le recensioni “a pagamento” vendute dalle reputation agency, per sostenere ristoranti e alberghi (non dimentichiamo la condanna a 8 anni di reclusione del tribunale di Lecce) otteniamo una specie di Far West pieno di trappole.

 

66 MILIONI DI RECENSIONI E SOLO IL 4,7% CANCELLATE DA TRIPADVISOR

Fattoria del Colle ristorante agrituristico

Fattoria del Colle e TripAdvisor

Fra i 66 milioni di recensioni 2018 nella piattaforma solo il 4,7% è stato respinto o rimosso perché falso (2,1%) con il risultato che TripAdvisor si è trasformato da uno strumento di trasparenza in un’arma per ricattare, truffare oppure dare sfogo all’aggressività tipo gli ultras del calcio. Il nocciolo della questione è l’anonimato di chi scrive le recensioni, agevolato dalla legge sulla privacy e difeso dalla dirigenza TripAdvisor. Nei fatti è alla base dell’esplosione di violenza verbale di chi usa le recensioni per darsi importanza con gli amici.

 

CENTRO RECENSIONI TRIPADVISOR COME STRUMENTO DI TRASPARENZA E MARKETING

Ed ecco che nasce il Centro Recensioni di TripAdvisor che dovrebbe, il condizionale è d’obbligo, arginare le recensioni non autentiche. Il progetto arriva dopo un 2019 italiano caldo, per la celebre piattaforma dei viaggi, con il giudizio definitivo del Consiglio di Stato di multare TripAdvisor per pubblicità mendace: l’azienda – ha stabilito la sentenza di luglio 2019 – non può promuovere le proprie recensioni come “vere e autentiche”, perché non è in grado di garantire l’autenticità di un commento, nonostante gli sforzi per monitorare i numerosissimi contenuti pervenuti ogni giorno. Il punto interrogativo su TripAdvisor diventa una sentenza non più appellabile.

 

Lo chef Jamie Oliver in tribunale per fallimento

Jamie Oliver lo chef idealista, salutista e innamorato dell’Italia, il divo TV dei fornelli fra i più pagati al mondo sull’orlo della bancarotta

Jamie-Oliver-chef-più-ricchi-del-mondo

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Di Donatella Cinelli Colombini

Mi è sempre piaciuto per il suo aspetto anticonformista e scanzonato ma anche per la sua battaglia in favore dell’alimentazione sana dei bambini junk food = Junk kids, che tradotto in italiano significa cibi spazzatura uguale bambini spazzatura. Grazie a lui molte scuole in UK e in USA hanno migliorato le mense. Una battaglia di cui è stato portavoce anche al Salone del Gusto di qualche anno fa.

JAMIE OLIVER DA SECONDO CUOCO PIU’ PAGATO DEL MONDO AL FALLIMENTO

Al culmine del successo aveva 40 ristoranti in Gran Bretagna e quasi altrettanti in giro per il mondo. E’ arrivato ad essere il secondo chef più pagato del mondo … Poi,  soprattutto in UK, le cose hanno cominciato ad andare male e sono cresciuti i debiti stimati dal Sun, all’inizio del 2018, in oltre 70 milioni di Sterline.

Jamie Oliver ha provato a rifinanziare la società con 3 milioni di sterline dal suo patrimonio personale, ma non è bastato, così come non è bastata la chiusura di alcune sedi della catena Jamie’s Italian.

Jamie Oliver

Jamie Oliver

Ora arriva la domanda di insolvenza – che corrisponde al nostro “portare i libri in tribunale”-  che riguarda 23 ristoranti dove lavoravano 1.300 persone sotto le insegne Jamie’s Italian, Barbecoa e Fifteen.  Un disastro che segue il fallimento di altre catene britanniche come Carluccio’s, Prezzo, Giraffe e Ed’s Easy Diner. Secondo The Drinks Business quello di Jamie Oliver non è da ricondurre alla Brexit, come ha dichiarato il celebre chef, quanto piuttosto a un cambio di gusto degli inglesi che si orientano sui locali di consumi esperienziali invece che sui ristoranti classici.

Spritz sotto attacco del New York Times

La battaglia dello Spritz: il New York Times lo stronca ma il Washington Post svela che l’autrice del pezzo è la portabandiera degli aperitivi francesi

Spritz-sotto-attacco

Spritz-sotto-attacco

Di Donatella Cinelli Colombini

E’ l’aperitivo più fotografato del mondo, basta aprire Instagram per rendersene conto. Campari lo ha rilanciato con una campagna pubblicitaria sull’Aperol, in America l’anno scorso. Da tempo ci sono favorevoli e contrari ma ora infuria la polemica innescata dall’articolo di Rebekah Peppler sul New York Times. Il titolo è:
<<The Aperol Spritz Is Not a Good Drink – The popular, Instagram-friendly aperitif drinks like a Capri Sun after soccer practice on a hot day. Not in a good way>>. L’Aperol Spritz non è un buon aperitivo. L’aperitivo più conosciuto e più postato su Instagram, da bere come un dopo spiaggia a Capri. Non è buono.

 

New York Times stronca lo Spritz a causa dei suoi ingredienti

Spritz-sotto-attacco

Spritz-sotto-attacco

Una stroncatura che parte dalla storia del cocktail e dalla sostituzione degli ingredienti di qualità con autentiche “ciofeche” primi fra tutto l’Aperol, che riceve le accuse più pesanti e poi il Prosecco di basso livello al posto dello spumante. <<To build a spritz worth drinking, direct your attention first to the sparkling wine, then the aperitif bottle. In the 3:2:1 formula, sparkling wine takes up the most real estate, and most spritzes are being topped with garbage bubbles>>. Per preparare uno Spritz che vale la pena di bere, bisogna, prima di tutto, scegliere una buona bollicina. Nella formula 3: 2: 1, il vino sparkling è l’ingrediente principale, mentre la maggior parte degli Spritz è dominata da bollicine di immondizia.

 

Spritz: favorevoli e contrari anche in Italia

Letta così la stroncatura del New York Times è assolutamente condivisibile, come ha ammesso anche il Gambero Rosso. Sta di fatto che l’articolo ha scatenato una bufera: 371 commenti all’articolo on line e tutta la stampa del mondo, soprattutto quella italiana che entra nella polemica.

Il Washington Post titola << Suddenly, everyone has an opinion on the Aperol Spritz >>. All’improvviso tutti hanno un’opinione sull’Aperol Spritz. Un articolo da cui partono autentiche stilettate e scopriamo che l’opinionista del NYT Rebekah Peppler, che ha tanto criticato lo Spritz è autrice di un libro sui cocktail francesi intitolato “Apéritif”, che ha avuto la nomination per un James Beard Award.

Le cantine on line: gioie e dolori del vino digitale 1

Non essere in Internet è mortale ma essere visibili è complicato.  Le cantine on line; sito, blog, social, house organ, georeferenziazione … istruzioni per l’uso 

cantine-on-line-Frescobaldi

cantine-on-line-Frescobaldi

di Donatella Cinelli Colombini

Per le cantine l’immagine on line ha una doppia valenza: commerciale e turistica.

IL SUCCESSO COMMERCIALE DELLA CANTINA PASSA DA INTERNET

Oltre la metà degli importatori piccoli non vengono in Italia ma scelgono le cantine in cui comprare tramite le guide, gli eventi all’estero, oppure il consiglio di esperti. Il primo elemento di valutazione è il sito dell’azienda, a cui seguono i contatti via e-mail, la richiesta di campionatura e, se tutto va bene, un piccolo ordine di prova. Si tratta di enoteche con una distribuzione nella loro città, oppure di una

cantine-on-line-Antinori

cantine-on-line-Antinori

catena di tre o quattro ristoranti che fanno arrivare container misti unendo le bottiglie di più cantine. Buyer che alla fine dell’anno comprano oltre un pancale di vino da ogni produttore e hanno la giusta dimensione per i bravi ma piccoli, che non vogliono essere in mano a un solo importatore grande cioè a un acquirente che compra quasi tutta la loro produzione determinando poi anche il prezzo di vendita.

Un sito ben fatto, anche in inglese, è determinante per intercettare questi buyers.

IL SUCCESSO TURISTICO DELLA CANTINA PASSA DA INTERNET

Per quanto riguarda il turismo del vino bisogna ricordare che cresce attraverso il passaparola: quello reale prima e quello virtuale ora. Gli altri sistemi di comunicazione – giornali specializzati, pubblicità, tour operator, pubbliche relazioni, news letter- funzionano pochissimo per diffondere le wine destination. Altra cosa da ricordare è che tutte le indagini descrivono i turisti del vino come utenti Internet più attivi della media.

Vini dolci e dessert? Favorevoli e contrari

Io e Eric Lanlard siamo proponiamo l’abbinamento di dessert con vini secchi e con discreta acidità. Ma tutti invece servono vini dolci con il dolce

dolci e vini dolci l'opinione di Lanlard nella foto

dolci e vini dolci l’opinione di Eric Lanlard nella foto

Di Donatella Cinelli Colombini, agriturismo, ristorante,  Fattoria del Colle

Rifiutare uno Chateau d’Yquem è sempre difficile, specialmente quando sei invitata a cena da James Suckling ma a me i vini dolci disgustano e quindi li rifiuto anche a rischio di apparire scortese. Per fortuna sono in buona compagnia, Eric Lanlard volto noto ai telespettatori britannici che amano i programmi di cucina ha incontrato i giornalisti nel suo Cake Boy a Sud di Londra raccontando che spesso, quando è invitato a cena gli offrono Chateau d’Yquem con il dolce ma <<and it’s just not for me>> non fa per lui. Preferisce il foie gras o un’altro gusto in contrapposizione con la dolcezza del vino.

dolci-e-vini-dolci-Cavallucci_VinSanto_Fattoria_delColle

dolci-e-vini-dolci-Cavallucci_VinSanto_Fattoria_del-Colle

Io sorrido <<finalmente qualcuno che la pensa come me>> mi dico <<ma come si fa ad apprezzare la melassa che viene fuori sommando dolce con dolce?>>. Lanlard conclude l’intervista a The Drinks Business con una frase da incorniciare <<At home we would drink Champagne throughout the meal, and especially with dessert>> invece di bere bollicine con gli aperitivi, come fanno tanti, lui serve lo Champagne con tutto il pasto e specialmente con il dessert. Abch’io!
Eppure se leggete i manuali dei Sommelier trovate sempre la raccomandazione di abbinare i dessert con Vin santo, Zibibbo, Marsala, Recioto o Barolo chinato, passito …. Nessuno mette in dubbio questo criterio di scelta e anzi viene fortemente criticata l’abitudine a servire spumanti secchi con il dolce.