Felidia Tag

Le Prime Donne conquistano il NY Wine Experience

Vi porto con me al New York Wine Experience del Wine Spectator la più esclusiva degustazione del mondo fra le più importanti cantine del mondo

Wine-Experience-2016-Donatella-Cinelli-Colombini-seminary

Wine-Experience-2016-Donatella-Cinelli-Colombini-seminary

di Donatella Cinelli Colombini, Montalcino, Casato Prime Donne

Ci sono lo Champagne Salon, Chateaux Lafite Rothschild, Chateaux Margaux, Opus One, Chateau d’Yquem,
Penfolds… i miti del vino. In mezzo a loro mi sento emozionata come una bambina. Essere invitata alla Wine Experience è sempre stato un mio sogno ma credevo fosse irrealizzabile, come quello di vincere l’Oscar o il Premio Nobel. E invece sono qui e dopo soli 18 anni dalla nascita delle mie cantine.
Angelo Gaja, come sempre affettuoso, mi viene incontro nella sala del Marriott Marquis dove i produttori hanno un tavolo ciascuno per offrire il loro vino. Mi

Brunello-Casato-Prime-Donne-al-Wine-Experience-2016

Brunello-Casato-Prime-Donne-al-Wine-Experience-2016

abbraccia dicendo <<dovevano invitarti prima, te lo meriti!>>. Ci sono anche Piero Antinori con il Solaia e Lamberto Frescobaldi con il Masseto ma nessuno scatena le reazioni da star di Angelo.
Le cantine francesi hanno spedito tutti i loro vini in cassette di legno e prima dell’ingresso del pubblico lo decantano tutto. Noblesse oblige! C’è da imparare tanto da loro ma c’è anche fra gli italiani chi fa lo stesso, Sassicaia ad esempio.

100.000 “Italian restaurant” all’estero sono falsi

Nel 59% dei casi i ristoranti italiani esteri non hanno chef italiani o capaci di cucinare le nostre ricette e neppure materie prime italiane

Felidia New York

Felidia New York

Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini

VinoWay ha attratto la mia attenzione su qualcosa che avevo sempre sospettato: all’estero la maggioranza dei ristoranti italiani sono falsi, cioè hanno un cuoco libanese o greco e se è italiano prima faceva tutt’altro mestiere. I ristoranti falsi sono quelli dall’aspetto più “nostalgico” con tovaglie a quadri, sedie impagliate e tricolore in vetrina, insomma ricordano la Trastevere anni Cinquanta, uno stereotipo da cartolina, che ormai non esiste più.
Spesso i piatti sono unti, troppo cotti, pesanti e dal sapore sgradevole .. nemmeno somiglianti a quelli che siamo abituati a mangiare quando usciamo a cena. La sensazione, infatti è quella di un uso abbondante di conserve, carne congelata, olio di semi, parmisan o mozzarilla… Per fortuna alla fine il conto è quasi sempre leggero.

Quando per fare il Sommelier ci vuole tanto coraggio

Storia di Benjamin Yannick, un sommelier in sedia a rotelle. Un grande talento che neanche la perdita dell’uso delle gambe ha fermato

Yannick Benjamin 2

Yannick Benjamin 2

Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini
Benjamin viene da una famiglia di ristoratori. A 13 anni visita Chateau Giscours e decide di dedicarsi al vino. Parte dalla gavetta come cameriere ma fa carriera velocemente fino ad arrivare in posti da sogno come Le Cirque di Siro Maccioni, posti dove solo chi ha veramente talento riesce a lavorare.
Nel febbraio 2003 diventa il Sommelier di Felidia. Per chi non sa niente di questo mitico ristorante è bene precisare che Felidia cioè “fatto da Lidia” è di Lidia Bastianich la più famosa chef italiana d’America, madre di Joe Bastianich il cattivisssimo giudice TV di “MasterChef” e socio di Eataly. Insomma fare il sommelier da Felidia, per un amante del vino, è molto simile ad essere in paradiso perché in quel ristorante le bottiglie milionarie si stappano a raffica.
A Benjamin Yannick non basta fa anche l’assistente sommelier al Ritz Carlton e il corso avanzato per diventare Master Sommelier.

Hai visto mai? La Vitis vinifera a Montisi

L’enologo superstar Maurizio Castelli e la superguida turistica Antonella Piredda insieme a Montisi per un wine bar d’eccellenza

Vitis Vinifera Montisi

A.Piredda, M.Castelli, Vitis Vinifera

Si chiama Vitis Vinifera ed è nel borgo di Montisi, località che non smette mai di stupire. 400 abitanti nella Toscana più bella e meno turistica popolata da veri contadini e veri miliardari. Toscani i primi stranieri i secondi. Qui un enologo di fama mondiale Maurizio Castelli e la sua compagna la guida turistica e degustatrice di formaggi Antonella Piredda hanno aperto il loro wine bar. E’ un’ antica cantina scavata nella roccia calcarea (nella grotta si vedono ancora i segni dei picconi ) arredata con mobili di design e le opere d’arte dei numerosi artisti stranieri che vivono qui. La carta dei vini è da spavento. Non solo le opere d’arte enologiche di Castelli ma anche prelibatezze rare come il pinot nero con macerazione pellicolare che ci ha fatto assaggiare con un delizioso antipasto a base di taralli pugliesi e crostini neri toscani.