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PARLARE DI VINO ONLINE E’ ANCORA PERMESSO?

IL VINO CON IL BAVAGLIO: LA FRANCIA IN GUERRA CONTRO I WINE INFLUENCER E IL REPORT OMS “VINO&SALUTE” DETTA LE REGOLE PER I GIORNALISTI DEL VINO

Addictions France denuncia Dom Pérignon per la cuve dedicata a Lady Gaga

Dom Perignon e Lady Gaga denunciate da Addictions France

di Donatella Cinelli Colombini #winedestination 

La cosa strana è che l’attacco alla comunicazione del vino non ha eguali in altri settori, infatti  è possibile promuovere carne rossa o alimenti ricchi di grassi insaturi, che sono sicuramente poco salutari, senza alcun problema. Loredana Sottile, nel suo bellissimo pezzo su “Trebicchieri” settimanale economico del Gambero Rosso, riprende le dichiarazioni di Krystel Lepresle su “Vitisphere” che parlano di una crociata proibizionista collegata a <<una lobby antialcol infiltrata a tutti i livelli delle istituzioni europee>>. Il riferimento è alla Global Alcohol Policy Alliance o all’organizzazione Movendi International, ovvero l’ex Ordine Internazionale dei Buoni Templari. <<Questa lega evangelica della temperanza, creata nel 1851, ha svolto un ruolo importante nell’istituzione del proibizionismo americano e continua a lavorare per l’avvento di un mondo finalmente libero da tutte le bevande alcoliche>>.

I dieci Champagne più desiderati

Dom Perignon è in cima alla lista dei desideri ma, il più caro fra i primi 10 Champagne più cercati on line, è Salon che costa 858 Dollari a bottiglia

i-dieci-Champagne-più-desiderati-Louis-Roederer-Cristal Millésime Brut

i-dieci-Champagne-più-desiderati-Louis-Roederer-Cristal Millésime Brut

Di Donatella Cinelli Colombini 

Don Kavanagh, che ha analizzato l’enorme archivio di Wine-Searcher per capire le tendenze nell’anno del Covid ha visto che le ricerche sui vini più costosi sono aumentate: i cru di Borgogna, i Cabernet californiani, i Supertuscan e soprattutto lo Champagne di fascia alta. Un clamoroso aumento di interesse che corrisponde al 60% di vendite di super Champagne registrata da Liv-ex il borsino del fine wines.

DOM PERIGNON PROTAGONISTA ASSOLUTO SU TUTTI I MERCATI

Protagonista assoluto Dom Pérignon. Una corsa verso il lusso e il caro che sembra la reazione alla catastrofe che stava avvenendo con il Covid, come dire <<se devo morire almeno mi sarò tolto questo desiderio>>. Un andamento che sembra contraddire la tendenza all’essenzialità che i sociologi dicono essere scaturita dall’epidemia.

I-dieci-Champagne-più-desiderati-Krug Vintage Brut

I-dieci-Champagne-più-desiderati-Krug Vintage Brut

I 10 CHAMPAGNE PIU’ DESIDERATI DEL MONDO COSTANO DA 74 A 858 DOLLARI

Ma torniamo alla lista dei 10 Champagne più desiderati del mondo, quelli più cercati on line nel portale WineSearcher. La qualità è molto alta e il punteggio medio espresso dai principali critici va da 96/100 del Krug Vintage Brut al 91/100 del Pol Roger Cuvée Sir Wiston Churchill Brut e del Moet&Chandon Grand Vintage Brut che è tuttavia anche lo Champagne con il prezzo più basso 74$
Il più caro è, come era prevedibile, il Salon Cuvée S Le Mesnil Blanc de Blanc Brut.

IL COVID HA SPINTO L’INTERESSE DEI CONSUMATORI VERSO BOTTIGLIE CARE E ESCLUSIVE

Rispetto alla stessa classifica redatta negli anni precedenti sono spariti gli Champagne famosi ma meno prestigiosi mentre l’attenzione dei consumatori si è concentrata sulle bottiglie di lusso esclusivo. Vini costosi ma non certo i più costosi perché alcuni Champagne hanno un cartellino a cinque zeri.
Nel periodo Covid l’interesse verso gli Champagne più prestigiosi ha fatto aumentare i listini in modo significativo solo al Salon cresciuto del 38% e al Bollinger Grand Année salito del 25% a bottiglia.
Non c’è male come effetto Covid!!!

Lady Gaga e il cestista australiano Ben Simmons testimonial di vini

Come e perché vengono scelti dei testimonial famosissimi per vini celebri o aspiranti a diventare celebri: Dom Pérignon e Penfolds Quantum

 

Ben-Simmons-Quantum-Penfolds

Ben- Simmons-Quantum-Penfolds

di Donatella Cinelli Colombini

Cominciamo dalla bottiglia dell’australiana Penfolds che ha scelto  Ben Simmons  un cestista australiano, professionista nella NBA con i Philadelphia 76ers. Figlio di Dave Simmons, professionista in Australia, si è affermato in Nazionale già a 17 anni: faceva parte della rosa che ha disputato due partite nel Campionato oceaniano 2013, vinto proprio dall’Australia.

 

BEN SIMMONS TESTIMONIAL DI QUANTUM VINO DI PENFOLDS

Le parole di Simmons: “What an amazing opportunity to partner with such an iconic Australian brand. As a younger wine consumer, I am looking forward to being able to grow and learn with the Penfolds family, and to take my family, friends and fans along for the journey. I identify so much with what Penfolds represents; always pushing the boundaries and constantly striving for excellence. I am looking forward to some great times ahead” . Ovvero  “Che straordinaria opportunità di collaborare con un marchio australiano così iconico. Come consumatore di vino più giovane, non vedo l’ora di poter crescere e imparare con la famiglia Penfolds e portare la mia famiglia, i miei amici e i miei fan per il viaggio. Mi identifico così tanto con ciò che Penfolds rappresenta; sempre spingendo i confini e lottando costantemente per l’eccellenza. Non vedo l’ora di vedere alcuni grandi momenti davanti.

 

Lady-Gaga-Champagne-rosé-Dom-Pérignon

Lady-Gaga-Champagne-rosé-Dom-Pérignon

La notizia che Ben Simmons avrebbe prestato la sua immagine al Quantum Bin 98 della Penfolds mi ha inizialmente sorpreso. Infatti Quantum non è il vino di punta della celebre cantina australiana ma è una bottiglia prodotta dal 2018. Contiene le uve Cabernet dei vigneti Penfolds di Paso Robles in California e lo Shiraz dell’isola dei canguri. Una cosa che fa inorridire i puristi delle single vineyard  ma che origina un brand con grandi ambizioni. E’ venduto a 700 Dollari a bottiglia. E ora ha anche un testimonial super campione e anticonformista che si adatta perfettamente allo stile del vino. Secondo me la manovra di marketing funzionerà e vale la pena di tenerla d’occhio. E’ un progetto nuovo e audace che punta molto sul messaggio, oltre che sulla qualità del vino.

 

LADY GAGA TESTIMONIAL DEL ROSE’ DOM PERIGNON

Di tutt’altro genere la scelta di Dom Pérignon di creare un’edizione limitata del suo Champagne rosè dedicata a Lady Gaga. In questo caso la maison del colosso mondiale del lusso LVMH ha fatto un vero progetto fra musica, arte e vino. Le immagini già in circolazione sono strepitose. La rock star veste un abito surreale, vagamente angelico e stringe, con lunghissime unghie a punta, una magnum di Champagne.

Angelina Jolie, Brad Pitt e il Fleur de Miraval

Non è un celebrity wine come gli altri ma un progetto enologico e di marketing impeccabile che punta all’eccellenza dello Champagne rosè

Fleur-de-Miraval-Brad-Pitt-Angelina-Jolie

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di Donatella Cinelli Colombini

VINI DI PERSONAGGI FAMOSI

Torno a parlare dei vini dei personaggi famosi con una notizia di cronaca e qualche commento personale cattivo.
Ecco a voi “Fleur de Miraval” Champagne rosè firmato da Angelina Jolie e Brad Pitt. Prodotto in 20.000 bottiglie in vendita sul catalogo di Millesima al prezzo di 340€ l’una compreso il cofanetto e la spedizione gratuita.
Praticamente quanto un Dom Perignon
La mia prima reazione è stata di fastidio. Ho pensato <<i soliti personaggi belli ricchi e famosi che sfruttano il loro nome per moltiplicare vendite e prezzi di vini mediocri>>. Ma poi ho capito che il progetto non era il solito celebrity wine ma un bellissimo e ambizioso progetto enologico.
La coppia di divi cinematografici Jolie-Pitt, anche dopo la separazione matrimoniale, ha continuato a produrre insieme il rosè a Chateau Miraval in Provenza. Le bottiglie hanno una forma diversa che rimane impressa al primo colpo d’occhio, il vino è di ottima qualità al punto da entrare nella Top 100 del Wine Spectator e il risultato è un successo commerciale clamoroso.
Dopo il rosè Miraval uscito nel 2012, un’autentica armata di celebrità ha iniziato a produrre rosati ma nessuno con gli stessi investimenti e lo stesso orientamento all’alta qualità della coppia Jolie Pitt. In pratica è il nome dello sportivo, della stella del cinema o del cantante rock che fa vendere vini generalmente mediocri. L’operazione è legittima ma fa storcere il naso ai produttori veri come me e, spero a molti wine lovers.

Champagne più cari in vendita

Devi fare un regalone a un wine lover e cerchi una bottiglia importante? Ecco i 10 Champagne più cari fra cui scegliere quello per un dono super

champagne-più-cari-Boerl-e-Kroff

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Di Donatella Cinelli Colombini, Montalcino, Brunello, Casato Prime Donne

Via dall’elenco le bottiglie tempestate di diamanti oppure di una serie talmente limitata da essere in un solo punto vendita. L’elenco pubblicato da Wine Searcher comprende solo gli Champagne più cari effettivamente in vendita in molti Paesi e con diverse annate, insomma quelle alla portata dei molto ricchi o di chi deve fare un regalo memorabile.
La classifica viene pubblicata ogni anno e nel 2016 era monopolizzata dagli Champagne LVMH cioè da quelli distribuiti dalla multinazionale del lusso guidata da Bernard Arnault che anche quest’anno hanno un ruolo dominante ma non esclusivo.

Champagne-oiù-cari-Krug-clos-d-ambonnay

Champagne-oiù-cari-Krug-clos-d-ambonnay

Infatti per trasformare le bollicine dorate in una pioggia d’oro ci vuole l’associazione di strutture produttive perfette con eventi di lusso, pr, pubblicità con budget milionari nel marketing…. tutte cose che LVMH realizza ai livelli inarrivabili in tutto il mondo.
1) Boërl & Kroff Brut costa 2.809 Dollari a bottiglia e nasce dalla collaborazione fra un produttore di tappi e un esperto di marketing web e la maison di Champagne di Michel Drappier. L’uva viene da una sola vigna di un ettaro circa e viene confezionato solo in grandi formati.
Si tratta dunque di un’operazione di comunicazione fatta su un ottimo vino.
2) Krug Clos d’Ambonnay costa di meno (2.383$) ma ha un nome di tutt’altro livello. Pinot noir. Ed eccoci nella galassia LVMH dove Krug ricopre un ruolo di grande prestigio
3) Boërl & Kroff Rosé un blend di Pinot Meunier e Pinot Noir prodotto solo in grandi formati al prezzo di 2.067$. Per chi vuole risparmiare c’è la normale bottiglia che costa solo (si fa per dire) 296$.

Il luogo più mitico dello Champagne apre le porte

La buona notizia è che l’Abbazia Hautvillers, dove per 47 anni visse Dom Pérignon, apre al pubblico. Quella cattiva è che visita e degustazione costano 600€ 

l’Abbazia Hautvillers

l’Abbazia Hautvillers

Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini
Per chi, come me, è una sostenitrice del turismo del vino si tratta di una grande vittoria. Un altro dei luoghi più inaccessibili apre le sue porte ai visitatori. Dopo Angelo Gaja che ha iniziato a accogliere wine lovers per charity raccogliendo in un anno 80.000€ da dare in beneficenza; ora apre le porte l’Abbazia d’Hautvillers vicino a Épernay e in questo caso il biglietto d’ingresso è davvero costoso: 600€ a persona. E’ il luogo più famoso dello Champagne. Oltre alla vista dei luoghi in cui visse Dom Perignon il prezzo include una degustazione di sei vini fra cui Plénitude 2005,

Dom-Perignon

Dom-Perignon

1998 e 1982. Da notare che quest’ultima bottiglia costa 1338$ più le tasse per cui Wine Searcher ha scritto un commento divertente<< si tratta del modo più conveniente di assaggiare questo vino>>. E pare che gli assaggi siano molto abbondanti.
Hautvillers è un luogo storico e di grande suggestione. L’Abbazia benedettina fu fondata nel 650 e divenne ricca grazie ai pellegrini che vi si recavano per venerare il corpo di Sant’Elena. Fu grazie alle donazioni dei fedeli che poté comprare i vigneti, ma quando Dom Pierre Perignon, intorno al 1670, vi assunse il ruolo di celliere, erano in uno stato di grande abbandono.

Altro che “Marcellino pane e vino”: il vino e il cinema americano.

Dallo spunto di un interessante articolo di Raphael Schirmer dell’American Association of Wine Economists, una riflessione sull’influenza del cinema sul vino, e viceversa.

Letto per voi da Bonella Ciacci

cinema e vino

cinema e vino

Per noi italiani, e per molti europei in generale, essendo il vino una tradizione consolidata, non sorprende più di tanto vedere un personaggio di un film o di un telefilm sorseggiare vino. Ma negli Stati Uniti, patria incontrastata del grande cinema e delle produzioni più importanti, le cose sono notevolmente cambiate da 80 anni a questa parte. Dall’epoca del Proibizionismo a film come “Sideways” o “Un’ottima annata”, non si può non notare come la cultura del vino e l’approccio verso di esso sia proprio ribaltato. Ma è la vita reale ad influenzare il cinema o il cinema ad influenzare la vita quotidiana?

Come riporta l’articolo del Wine Economists, gli Stati Uniti oggi sono il primo

Grande-Gatsby-Francis-Scott-Fitzgeraldremake-01

Grande-Gatsby-Francis-Scott-Fitzgeraldremake-01

stato in termini di consumo del vino e il quarto in termini di produzione, ed è un aspetto che è impossibile non si rifletta anche sulle sue produzioni cinematografiche, che sono specchio della società che rappresentano. Infatti, film come Il Grande Gatsby, dove si mostrava l’alta società americana, con le sue contraddizioni e le sue trasgressioni, con calici di champagne durante le feste mondane, rappresentava come in negli anni ‘20 (quelli del proibizionismo, tra l’altro) bere vino fosse segno di potere, di successo e di appartenenza ad una classe elitaria esclusiva, che quindi non si perdeva con whisky di contrabbando.

Rallenta il circolo virtuoso del vino marchi-prezzo-margine

Leggera frenata degli Champagne del colosso del lusso LVMH nel primo semestre 2013 per effetto dell’Asia che ha smesso di crescere

Krug

Krug

Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini
Per esteso si scrive Louis Vuitton Moët Hennessy S.A. ed è una holding che somma Champagne, gioielli, moda, orologi e tutto ciò che costa caro. Un gigante con 77.000 dipendenti e 2.400 negozi in giro per il mondo con a capo Bernard Arnault. Nel primo semestre 2013 il settore alcolici segna un utile operativo di 542 milioni, in crescita del 9% e con un margine record del 30% secco. Roba strabiliante. Tuttavia si tratta di un risultato che non si lega al vino ma solo agli spiriti.

Bernard Arnault

Bernard Arnault

LVMH ha in portafoglio alcune delle più belle cantine del mondo: Château d’Yquem, Cloudy Bay, Krug, Dom Pérignon, Veuve Clicquot …. Cantine che sembrerebbero impermeabili alla crisi … un impero dorato che appariva in crescita illimitata e invece forse sta rallentando. Il settore vino e Champagne aveva aumentato i suoi utili operativi dopo la crisi del 2009 passando da 77 milioni di Dollari a 185 e contemporaneamente aveva riposizionato il suo business nel mondo compensando il calo di vendite in Europa con uno spettacolare aumento di 10 punti percentuali in Asia. Il problema è che nel 2013 i clienti con gli occhi a mandorla non sono aumentati anzi!. Alla fine nonostante una crescita nel numero delle bottiglie vendute il fatturato di vino e Champagne è calato, soprattutto per effetto delle bollicine.