Turismo del vino fra rischi e opportunità 2
Regolare la crescita turistica puntando sulla quantità e non la quantità è difficile e richiede un’attenta alchimia ma è l’unica scelta che guarda al futuro
Di Donatella Cinelli Colombini
Regolare la crescita turistica significa mantenere il business turistico, i posti di lavoro e la capacità di attrarre investimenti senza precipitare nella massificazione. Per mettere in campo le azioni che servono ci vuole una forte e diffusa consapevolezza dei vantaggi a lungo termine in contropartita delle rinunce immediate. Una logica lontana dalla ricerca del consenso elettorale di cui ogni amministrazione ha bisogno e lontana dalla programmazione economica all’italiana giocata tutta sul breve termine.
Aiutare gli alberghi, piccoli e costruiti da imprese non specializzate nel settore ricettivo, a investire in sistemi di risparmio delle risorse e riduzione delle emissioni, può essere una delle prime manovre da attuare in accordo con le associazioni di categoria. Partendo dai cartelli per limitare i lavaggi della biancheria e alla raccolta differenziata in camera … c’è tantissimo da fare. In futuro, una delle risorse più preziose sarà l’acqua e limitarne l’uso, così come rigenerare quella degli scarichi, diventa sempre più urgente.