Sommelier e enoturismo un matrimonio d’amore

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Sommelier e enoturismo un matrimonio d’amore

Il Presidente dei Sommelier AIS Maietta ha dedicato al turismo la giornata nazionale 2019 della Cultura del vino e dell’olio aprendo nuovi orizzonti professionali 

Di Donatella Cinelli Colombini

Giornata-dei-Sommeier-al-Castello-di-Brolio

Giornata-dei-Sommeier-al-Castello-di-Brolio

Io ho partecipato alla giornata dei Sommelier in Toscana, al Castello di Brolio, rinunciando all’invito in Sicilia del mio amico Camillo Privitera e all’inaugurazione delle nuove sale di Vini e Capricci a Gozo-Malta. La data era la stessa e i Sommelier toscani mi avevano “prenotata” per primi.
L’argomento era ghiotto per me: sommelier e turismo.
Il momento per fare il punto sul turismo del vino e sulle sue prospettive, davanti a un centinaio di “narratori del vino” ai delegati provinciali AIS e ai responsabili della Regione Toscana.

TURISMO DEL VINO FRA OPPORTUNITA’ E SALVAGUARDIA

Francesco-Ricasoli-Castello-di-Brolio-giornata-dei-Sommelier-2019

Francesco-Ricasoli-Castello-di-Brolio-giornata-dei-Sommelier-2019

Il turismo del vino nasce in Italia il 9 maggio 1993, una domenica in cui 100 cantine della Toscana decisero di aprire le porte, tutte insieme, ai visitatori. Oggi è un comparto con un business di 2,5-3,5 miliardi di Euro che comprende vendita di bottiglie, visite, degustazioni, pasti, pernottamenti, winery tours …. A queste attività si aggiunge un indotto enorme e diversificato: dal benzinaio, all’arredo dei punti vendita, alla lavanderia e al fioraio, al notaio, ai matrimoni…. La Toscana è tuttora in posizione leader ma, non è il caso di dormire sugli allori, perché il successo turistico va riconquistato anno per anno, mese per mese. Il turista è un amante infedele, sempre alla ricerca di nuove destinazioni e quindi bisogna sempre proporre qualcosa di nuovo, interessante ma vero. Si vero perché la falsificazione è la vera malattia causata dal successo turismo che porta le destination alla massificazione e poi al

declino. L’antidoto è la professionalizzazione degli addetti e la regolazione dei flussi, puntando più sulla qualità che sulla quantità. Ecco che i Sommelier possono avere un ruolo chiave per innalzare il livello dell’offerta e quindi anche il target dei visitatori. Due settori sono particolarmente adatti a loro. Il primo è quello delle dei winery tour che conducono i piccoli gruppi di wine lovers, soprattutto nordamericani, nei territori del vino. Il secondo, forse persino ancora più bisognoso di personale, è costituito da manager e addetti all’incoming in cantina per gestire visite e degustazioni guidate, creare esperienze e animazioni legate al vino.

Chianti-Classico-Brolio-Francesco-Ricasoli

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I PRIMATI DEL TURISMO ENOGASTRONOMICO IN TOSCANA

Vediamo gli indicatori del turismo del vino-turismo enogastronomico toscano. TripAdvisor, classifica delle regioni più cercate: Toscana, Lazio, Veneto. 2° Rapporto sul turismo enogastronomico, le mete preferite dagli italiani: Sicilia, Toscana, Emilia Romagna, mete preferite dagli stranieri: Sicilia, Toscana, Puglia. Tour enogastronomici nei cataloghi dei tour operators: Toscana e Piemonte. Google trends i più cercati per il turismo enogastronomico: Toscana-Firenze.

Toscana prima wiedding estination in Italia, cattura un terzo del business dei matrimoni stranieri in Italia e una parte di essi sono winery wedding.

Al convegno del Castello di Brolio, moderato da David Taddei, hanno preso parte, come relatori, anche Gennaro Giliberti e Paolo Chiappini della Regione Toscana e Fabrizio Lupi del ICQRF. Dopo le conclusioni del Presidente dei Sommelier AIS della Toscana, il bravissimo Cristiano Cini, il Barone Francesco Ricasoli ha guidato una spettacolosa degustazione dei suoi nuovi Chianti Classico Gran Selezione Colle di Là, Roncione, Ceni Primo. Tre vini di straordinaria personalità e eccellenza qualitativa che nascono da anni di ricerche sui suoli e i cloni di Sangiovese originari del Castello di Brolio.

I NUOVI VINI RICASOLI ” PROGETTO RARITAS”

Marzia-Morganti-David-Taddei-Donatella-CinelliColombini

Marzia-Morganti-David-Taddei-Donatella-CinelliColombini

Un lavoro paziente che è partito dall’individuazione di 19  terreni diversi nei 240 ettari di vigneto della tenuta.  Successivamente sono state scelte le tre vigne più vocate e dalla loro uva, preservando la specificità di ciascuna, si è arrivati a tre vini che raccontano il terroir con una forza espressiva impressionante.

Una capacità di sperimentare, osservare, osare che trova le sue radici nell’opera del Barone di Ferro, quelle Bettino Ricasoli che fu il primo Ministro dell’Agricoltura italiano e il creatore del Chianti moderno dettando le regole nel lontano 1872.