Il Vino delle abbazie in Borgogna e in Champagne
Nei luoghi di Dom Pérignon a Hautvillers per scoprire la storia della più celebre abbazia del vino e del più celebre brand dello Champagne e il modo per visitarlo
di Donatella Cinelli Colombini
La rivista “il Sommelier” dell’associazione Fisar, è sempre ricca di informazioni e, certe volte, stuzzica irresistibilmente la mia curiosità. Nell’ultimo numero del 2021 ha presentato il “vino abbaziale” cioè quello prodotto dalle vigne millenarie piantate dai monaci. Ce ne sono parecchie in Europa, una delle quali proprio vicino alla Fattoria del Colle nell’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore.
LE ABBAZIE DELLA BORGONA CLUNY, ST.VIVANT, VERGY, CITEAUX, TOURNUS
Tuttavia quelle più celebri sono in Borgogna. La leggenda dice che i monaci della potentissima abbazia di Cluny costruita nel 910, assaggiassero la terra per capire la sua potenzialità nella produzione di vino e scegliere le zone migliori (cru) da dividere con muretti a secco (clos). Per capire la Borgogna e le sue Cote è necessario comprendere il suo passato religioso.
L’ABBAZIA DI HAUTVELLERS DOVE VISSE DOM PERIGNON
Ma per il vino, l’abbazia più celebre è sicuramente Hautvillers in Champagne. Si trova poco distante da Epernay in direzione della Montagne de Reims. La chiesa che custodisce le spoglie dell’abate Dom Pérignon è dentro il villaggio ed è molto semplice, persino poco curata. La tomba è nell’abside protetta da una semplice lapide nera. L’Abbazia di Hautvillers fu fondata nell’841 secondo la regola di San Colombano e passò successivamente ai Benedettini. Grazie al corpo di Sant’Elena che vi era custodito, l’Abbazia divenne molto ricca con terre e vigneti. Nel 1668 fu nominato celliere l’abate Dom Pierre Pérignon che intraprese una grande opera per rendere stabile la produzione dei vini bianchi che era diventata problematica dalla fine del Trecento. La difficoltà nasceva dall’abbassamento delle temperature che ebbe il suo culmine nel 1709 (piccola glaciazione). L’abate Pérignon riuscì a produrre vini separando l’uva proveniente da vigneti diversi. Nasce in quest’epoca il concetto di cuvée che prevede una vinificazione separata e un successivo assemblaggio dei vini. A Hautvillers fu inventato il sistema della rifermentazione in bottiglia e per tutto il Settecento l’Abbazia fu il motore propulsivo dell’area dello Champagne.
LA RIVOLUZIONE FRANCESE L’ACQUISTO DA PARTE DI CHANDON E POI DI LVMH
L’ascesa cessa nel 1789, con la Rivoluzione francese. L’abbazia venne incendiata distruggendo anche i documenti sull’opera dell’abate celliere. Di certo non c’è niente ma la tradizione lo descrive astemio e vegetariano ma anche espertissimo assaggiatore d’uva.
Nel 1823 Hautvillers era in misere condizioni e fu comprata da Pierre Gabriel Chandon per poi entrare, in tempi recenti, nella galassia LVMH. La linea dedicata a Dom Pérignon nacque con la vendemmia 1921, fu prodotta nell’Abbazia e venne commercializzato 15 anni dopo come qualcosa di assolutamente esclusivo proveniente dalla Réserve de famille. Nel 1947 fu creato il primo millesimato.
VISITE E DEGUSTAZIONI DELLA CANTINA DI DOM PERIGNON
Nel 2015 la cantina dell’Abbazia di Hautvillers aprì le sue porte al turismo del vino. Il biglietto d’ingresso minimo è di di 250€ a persona; comprende la vista dei luoghi in cui visse Dom Pérignon e una degustazione di due vini di cui una Plénitude fra i più esclusivi Champagne esistenti al mondo.
In un primo momento, l’apertura della cantina del famoso abate cantiniere, suscitò commenti in tutta la stampa specializzata. Fra le proposte di visita, una aveva il costo di 650€ e prevedeva la degustazione di sei vini fra cui Plénitude 2005, 1998 e 1982. Da notare che quest’ultima bottiglia costava, a quell’epoca 1.338$ più le tasse per cui Wine Searcher commentò in modo divertente <<si tratta del modo più conveniente di assaggiare questo vino>>.