Il sorpasso: i maggiori consumatori di vino sono donne
Nel 2021, per la prima volta in Italia, il numero delle donne consumatrici abituali di vino ha superato quello degli uomini con il 55%
di Donatella Cinelli Colombini
Questa è la notizia comunicata da Pierpaolo Penco, Italy Country Manager di Wine Intelligence in occasione di Vinitaly Special Edition come dato più rilevante dell’Osservatorio UIV.
Una pink revolution che trasforma il mercato enologico italiano tradizionalmente dominato dagli uomini e pone al centro un nuovo protagonista con esigenze e predilezioni completamente diverse.
Spesso mi chiedono <<c’è differenze fra assaggiatori maschi e femmine? Le donne sono veramente più brave?>> Rispondo sempre che il giudizio tecnico sul vino non dipende dal sesso ma dalla capacità di analisi sensoriale della persona che assaggia.
LE DONNE HANNO MAGGIORE CAPACITA’ DI ANALISI SENSORIALE
Ma in realtà la percentuale di donne con queste caratteristiche è maggiore dei maschi. A dirlo è Deborah Parker direttore associato del UK Sensory Science Tasting and Research Centre di Westerham nel Kent. Si tratta di un laboratorio sensoriale che studia approfonditamente le caratteristiche dei prodotti di consumo, li “profila” e propone come modificarli in base al gusto dei consumatori. Per scegliere le persone ammesse al corso per analisti sensoriali c’è un test iniziale sui sapori fondamentali: salato, dolce, amaro, acido e saporito (umami), <<solo il 10-15% della popolazione ha le caratteristiche per far parte di panel di assaggiatori>> ha detto la Parker a The Drinks Business <<e le donne risultano sempre le più dotate>>.
Ovviamente non sarà la maggiore percentuale di donne con grande talento degustativo a cambiare il mercato del vino italiano – i vini buoni rimarranno buoni sia che vengano assaggiati da donne che da uomini – bensì la diversità nello stile di acquisto e di consumo al femminile.
Cominciamo dal look. Le donne pongono più attenzione all’estetica delle bottiglie, prediligono colori come rosso-viola e pastello mentre la preferenza maschile va verso i colori blu e verde ed intensi, come ci ha insegnato l’esperto di neuromarketing Vincenzo Russo.
LA LOGICA CON CUI LA DONNA SCEGLIE UN VINO E’ DIVERSA DA QUELLA MASCHILE
Poi c’è la logica con cui la donna sceglie le bottiglie da comprare che è direttamente legata all’uso che pensa di farne. Uno stile che già Leslie Sbrocco aveva capito vent’anni fa Wine for Women: A Guide to Buying, Pairing, and Sharing Wine. Secondo lei, ma anche secondo me, le donne scelgono un vino come scelgono un vestito. In altre parole: un golfino di cashmere per andare in ufficio come un Soave per il brunch di mezzogiorno e un tubino di seta nera per la serata elegante come un grande Brunello per una cena a lume di candela.
COME LA PREVALENZA DI CONSUMATORI DONNE FARA’ CAMBIARE ANCHE GLI SCAFFALI DEL VINO
Ecco che l’organizzazione del vino negli scaffali dell’enoteca va modificata perché è costruita su una logica maschile in base alle regioni, oppure alle denominazioni. Per le donne conta invece capire a primo colpo d’occhio qual è il vino più adatto per antipasti oppure per il dessert. L’uomo pensa al valore della bottiglia <<è abbastanza cara e prestigiosa per il direttore a cui la devo regalare?>> e consulta guide e punteggi …. invece la donna pesa <<gli piacerà?>> e chiede consiglio agli amici più esperti oppure agli addetti alla vendita nel tentativo di regalare un momento di piacere alla persona che aprirà la bottiglia.
Questa è la pink revolution che dobbiamo aspettarci dopo il sorpasso delle donne fra i consumatori di vino e il cameriere che sta per porgere la carta dei vini alla coppia seduta al ristorante dovrà dare meno per scontato che sarà lui a scegliere.