
I cinque Champagne Rosè più cari del mondo
Lo Champagne rosè non è più una tipologia minore, anzi spesso spunta prezzi superiori a quello bianco. Ecco le 5 bollicine rosate più care del mondo

Boerl Kroff Champagne Rosè
Di Donatella Cinelli Colombini, Agriturismo, Ristorante, Fattoria del Colle
In USA le vendite di Champagne Rosé sono in crescita annua del 3,4% e rappresentano il 15% dello Champagne importato. Il maggior produttore è Laurent-Perrier che dedica alle bollicine rosa un quarto dell’intera produzione ma il primo a lanciarsi, con decisione su questa tipologia è stato Ruinart nel 1764.
La maggior parte degli Champagne rosè è ottenuto miscelando vini bianchi e rossi (generalmente del Pinot Noir), metodo che gli enologi prediligono, ma c’è anche chi, come Laurent-Perrier usa il metodo saignée cioè lascia il mosto per un breve periodo a contatto con le bucce dell’uva rossa, esattamente come facciamo per produrre il normale rosato fermo.
La lista dei 5 Champagne rosè più cari arriva da The Drinks Business e riguarda bottiglie da 750Cl normalmente in vendita oppure da magnum.
N°1 Boerl & Kroff Brut Rosé magnum 3.690 Sterline

Dom Pérignon P2 Rosé 1996
La storia di Boerl & Kroff ha solo vent’anni e inizia quando due compagni di scuola – Stéphane Sésé e Patrick Sabaté – affascinati dai grandi vini francesi decidono di creare una propria produzione di Champage per loro esclusivo piacere. Questa produzione nata con grandi ambizioni è quasi interamente confezionata in magnum con piccolissime serie che, ogni anno sono di 3-6.000 esemplari. Il rosé è composto da uve di Pinot Noir e Meunier ottenuti da vigneti a bassissima produzione.
N° 2 Dom Pérignon P3 Rosé 1988 magnum 2.141 Sterline
Quasi trenta anni per uno Champagne che, secondo lo chef de cave Richard Geoffroy, rappresenta la massima espressione qualitativa. In effetti le descrizioni dei pochi fortunati che hanno assaggiato questo vino sono impressionanti <<notes of dried flowers, cherries, cranberries, orange peel, pastry, gingerbread, honeysuckle, tobacco and smoke>> dice Lucy Shaw di The Drinks Business che in bocca ha sentito << incisive, serous and silky …. while the finish is firm and fruity, with an appealing satiny to it>>.

Cristal Vinothèque Rosé 1995
N° 3 Cristal Vinothèque Rosé 1995 1.900 Sterline
Le selezioni più prestigiose degli Champagne di Louis Roederer nascono per soddisfare lo Zar Alessandro II che, nel 1876 esigeva gli fosse messo da parte quello migliore. La produzione dei rosè nasce nel 1974 dopo un secolo esatto dalla nascita di Cristal partendo dai vigneti di Ay coltivati in modo biodinamico. La Vinothéque è una serie di sole 200 bottiglie che sono invecchiate 10 anni in cantina e poi altri 10 dopo la tappatura con il sughero.
N° 4 Dom Pérignon P2 Rosé 1996 780 Sterline
La “P” indica “plenitudes”, quello speciale stato di grazia che segna una metamorfosi nel vino, secondo lo chef de cave Richard Geoffroy, avviene solo tre volte nella vita dei grandi Champagne. La P1 è dopo 8 anni mentre la P2 dopo 15 e successivamente lo Champagne mantiene e accresce la pienezza per un lungo periodo. L’annata 1996 è stata memorabile per la sua combinazione di potenza e acidità che oggi è ben percepibile dal mix di complessità e leggerezza. I profumi fruttati si mescolano a spezie e alla mineralità. In bocca il finale è lunghissimo.
N° 5 The Whisky Exchange 324 Sterline
Blend di Pinot Noir (44%) e Chardonnay (56%) ottenuti sulle montagne di Reims. Solo 1.500 bottiglie che verranno vendute in 9 nazioni. E’ stato presentato nell’ottobre 2016 nel dipartimento vino di Harrods a Londra. Un perfetto mix di << elegance, intensity and exoticism>> che nasce solo in poche vendemmie lo ha descritto Benoît Collard, direttore esecutivo di Piper-Heidsieck.