
Guigal e Chaputier i miti della Valle del Rodano
Chi dice Syrah pensa alla Côte du Rhône, a Guigal e Chaputier come chi dice Chiraz pensa all’Austalia e Penfolds. Ecco il patriarca del Syrah

Guigal
Di Donatella Cinelli Colombini, Montalcino, Brunello, Casato Prime Donne
Pensando alla Valle del Rodano e ai suoi stupendi Syrah vengono subito in mente due nomi: Chapoutier e Guigal. Il primo è riuscito a un’impresa che tutti gli invidiano 9 vini della stessa annata con 100 centesimi da Robert Parker-Wine Advocate. Mamma mia! Chaputier è una specie di icona della naturalezza nel vigneto, un genio guidato dall’idea visionaria del perfetto equilibrio fra ambiente e qualità del vino. Oggi il marchio Chaputier abbraccia un impero colossale con vigneti in tre zone della Francia, in Portogallo e Australia.

Guigal-La-Mouline
Ma fra i vini con più “centoni” nel rating di Robert Parker, il campione assoluto è La Mouline” Côte-Rôtie di Guigal. Ha ottenuto 100 centesimi 31 volte e continua. I vigneti sono celebrati secoli e ricordano le risaie tale è l’intrico di muretti che sorreggono la poca terra dove crescono le viti. La collina è ripidissima e esposta al sole infatti Cote Rotie significa letteralmente parete arrostita.

Marcel e Philippe Guigal
Per questo un’intervista a Philippe Guigal attrae immediatamente l’attenzione soprattutto perchè il tema è il cambiamento climatico. Leggetela su Wine Searcher perché vi farà scoprire il fascino del Syrah della Valle del Rodano nelle sue diverse declinazioni: da quello sofisticato “borgognone” a quello più maschile e massiccio…
L’originaria tenuta Guigal, ad Ampuis, è nella parte settentrionale della valle del Rodano. Fondata nel 1946 da Etienne Guigal, è oggi diretta dal figlio Marcel, e dal nipote Philippe. Guigal è una delle più grandi aziende vinicole del mondo, produce da sola un terzo della denominazione Côte du Rhône. La fortuna della tenuta ha avuto un’accelerazione dal 1978 quando è iniziata la commercializzazione dei singoli vigneti in purezza: La Landonne, La Mouline e La Turque sono fra i Syrah più costosi del mondo. Aggiungendo alla Guigal originaria i vigneti di Châteauneuf-du-Pape, e quelli nelle altre zone della valle del Rodano – Condrieu, Hermitage, Gigondas – si arriva a una produzione annua di 8,5 milioni di bottiglie.
Nell’intervista Philippe Guigal risponde a domande che cercano evidentemente di metterlo in difficoltà sugli effetti del clima. Chi si aspetta che la Côte-Rôtie stia diventando un “orrosto bruciato” verrà contraddetto e avrà una piacevole sorpresa: la recente fortuna di critica e di vendite del Syrah del Rodano dipende forse proprio dal global warming. << I was born in 1975, so I am 43 years old …. when I was a kid …. we picked grapes in October, we were picking grapes that were close to 11 percent to 11.5 percent potential alcohol …but people somehow forgot the basic rules, and one of them is that a climactic component is the equinox. The equinox is around the 21st to the 23rd of September. In northern regions such as ours, the equinox often brings water, that is to say, rain. That is to say 30, 35 years ago, we were harvesting during the equinox or immediately after. So we were picking as the rain was falling, or immediately right after the rainfall>> Philippe racconta come da bambino, 30-35 anni fa, la vendemmia avvenisse alla fine di settembre inizio di ottobre spesso sotto la pioggia perché dopo l’Equinozio il clima di quella zona diventa molto piovoso con il risultato che l’uva arrivava in cantina a 11-11,5% di alcool potenziale.
Esattamente come a Montalcino, dove adesso raccogliamo uve più sane e più mature di 30 anni fa.
Ma c’è un rovescio della medaglia anche per i produttori francesi e se nel Nord della Valle del Rodano il global warming ha creato situazioni più favorevoli a Châteauneuf-du-Pape diventa molto difficile produrre vini sotto il 15% di alcol.
Anche questo somiglia a certi distretti viticoli italiani che prima si avvantaggiavano dal sole e ora sono troppo caldi.