BERE VINO E’ GRINGE? IMBARAZZANTE

BERE VINO E’ GRINGE? IMBARAZZANTE

IL MASTER OF WINE ANDREA LONARDI SPIEGA IL PASSAGGIO DAL BERE VINO PER APPARIRE FIGHI ALLA GEN-Z CHE CONSIDERA GRINGE CHI BEVE

DI Donatella Cinelli Colombini, #winedestination, #Brunello di Montalcino 

Noi del vino non eravamo pronti a stare sul banco degli imputati. Eravamo e siamo convinti di lavorare sul più nobile frutto della terra e abbiamo dedicato ogni sforzo a migliorarne la qualità nella convinzione che pochi sorsi di un grande vino rendano la vita più bella.
Invece ora siamo sotto attacco. Quando un giornalista, come è successo oggi, mi chiede <<cosa prova nel produrre una bevanda alcolica che potrebbe far venire il cancro >> mi va il sangue alla testa. In realtà anche lo zucchero, la carne e qualunque alimento, se preso in eccesso, può causare la morte.
Rimane in fatto che le campagne salutistiche dell’Oms e della stessa Ue contro il consumo di alcolici hanno fatto breccia soprattutto fra i giovani e hanno colpito soprattutto il vino. Questo appare un controsenso perché, fra tutte le bevande alcoliche, il vino è l’unica ad avere effetti benefici per chi lo consuma moderatamente.
Da oggi fino al 2035 vedremo un segno meno sulle superfici dei vigneti, sulla produzione del vino e soprattutto sui consumi che scenderanno, in Europa, da 22,3 a 19,8 litri pro capite.

UN TEMPO DI VINO ERA DI MODA MA ORA SONO IL BENESSERE E L’ARTIGIANALITA’ AD APPARIRE DI TENDENZA

Un calo che va collegato all’approccio dei giovani. Il Master of Wine Andrea Lonardi << anziché parlare di crisi dei consumi, parla di crisi della satisfaction edonistica>> ha spiegato al Gambero Rosso <<per questo a soffrire di più sono quelle denominazioni, come lo Champagne, che hanno puntato sul concetto di lusso ostentato>>
Secondo il Master of Wine un tempo era di moda bere Sassicaia, Brunello, Supertuscan oggi per mostrarsi figo bisogna parlare di attività sportive e benessere. Il vino non offre più la possibilità di apparire show off. Le tipologie che hanno incentrato il loro successo sullo status symbol sono in crisi esattamente come le gradi griffe dell’abbigliamento.
Nei consumatori c’è un nuovo bisogno di cultura e di artigianalità. Un sentimento che li spinge verso vini o abiti sartoriali. Secondo Lonardi c’è da aspettarsi che la GenZ prediligerà nuovi stili di vino come ad esempio i pét-nat, cioè i vini col fondo.