30 candeline per Barolo & Co
Ecco Elio Archimede, un signore piemontese apparentemente pacioso ma in realtà guerrigliero, che da 30 anni racconta al mondo la terra del Barolo
Ho conosciuto Elio Archimede quando arrivò a Montalcino per occuparsi della promozione del nostro territorio. Erano gli anni eroici in cui i vignaioli del Brunello erano pochi ma uniti nel tentativo di far riconoscere il loro valore nel mondo. Archimede impostò la comunicazione su valori concreti: il lavoro e l’impegno richiesto da una produzione enologica d’eccellenza, le tradizioni locali, del vino e non solo … Valori veri ma da cui i montalcinesi cercavano, in quel momento e forse inconsapevolmente, di staccarsi, valori che sono germinati lentamente e che, a distanza di anni, sono ora alla base dell’orgoglio vignaiolo di chi produce Brunello. Nel Liceo Scientifico di Siena c’era la classe di <<quelli del contado>> in cui erano relegati, come nel medioevo, gli studenti dalla provincia e tutt’ora dire <<sei un contadino! >> è un’offesa pesante. Per questo forse Elio Archimede sembrò, in quel momento, meno brillante rispetto a certi suoi predecessori che basavano la comunicazione su personaggi famosi, eventi glamour e polvere di stelle. Oggi invece il suo apporto prende tutt’altro spessore.
La mia successiva collaborazione con Elio Archimede e “Barolo & Co” riguarda il Movimento turismo del vino. Anche
inquesto caso mi riferisco agli anni eroici, 1995 o giù di li. Elio si occupava della delegazione Piemonte. Convinto che lo sviluppo turistico fosse una prospettiva da perseguire in un territorio vitato bellissimo, con vini straordinari, castelli, borghi storici e cantine gioiello come quelle piemontesi, Elio Archimede faceva un’opera di persuasione capillare e piena di ostacoli. In quel momento, i distretti enologici piemontesi avevano poca ricettività e soprattutto pochi alberghi di
charme cioè capaci di offrire un’accoglienza di lusso all’interno di contesti storici. Molto buona invece l’offerta di ristorazione ma, nonostante un escursionismo crescente diretto ai luoghi del vino, la stragrande maggioranza delle cantine piemontesi erano chiuse al pubblico. L’opera di pionieri come Elio, Mia Rosso, Raffaella Bologna, Anna Abbona ha poi dato frutti eccellenti ma all’inizio è stata dura.
“Barolo & Co” è lo specchio di Elio Archimede: informato, attendibile, coraggioso e persino schierato in modo duro. Elio aspira a uno sviluppo diffuso, uno sviluppo che dia opportunità a tutti e valorizzi le potenzialità dei territori senza stravolgerli. Sono utopie? Spero di no, perché anch’io la penso allo stesso modo.
Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini