Vino, studi, news, gossip

I MILIARDARI DEL VINO

BERNARD ARNAULT, GIORGIO ARMANI E DONALD TRUMP SONO I PIU’ NOTI MA LA CLASSIFICA FORBES DEGLI UOMINI PIU’ RICCHI DEL MONDO CONTIENE MOLTI ALTRI TITOLARI DI CANTINE

 

Bernard Arnault

Bernard Arnault miliardario del vino e della moda

di Donatella Cinelli Colombini

Moltissimi nababbi desiderano produrre il proprio vino al pari di molti calciatori, attori cinematografici, rock star …. Ed ecco che dentro la classifica FORBES degli uomini più ricchi del mondo nasce un’altra lista dei paperoni con cantina.

 

BERNARD ARNAULT MAGNATE DELLA MODA E DELLE CANTINE DI LUSSO

Sul gradino più alto c’è ovviamente l’uomo più ricco del mondo Bernard Arnault alla guida della multinazionale del lusso Lvmh, che unisce a griffe della moda, gioielli, orologi, alberghi, cosmetici …. A cantine da sogno in tutti i continenti. Nomi che fanno venire l’acquolina in bocca a ogni wine lover: Dom Perignon, Moet & Chandon, Krug, Cheval Blanc, Chateau d’Yquem, Cape Mentelle, Joseph Phelps, Terrazza de los Andes, Bodega Numanthia, Ao Yun…

ESSERE SOSTENIBILI E SEMBRARE SOSTENIBILI NEL TURISMO DEL VINO

Villa Petriolo a Cerreto Guidi in Toscana è la prima struttura turistica con certificazione di sostenibilità in Europa. Tutte le altre sono meglio di come sembrano

 

Villa-Petroio-esempio-di-offerta-turistica-sostenibile

Villa-Petroio-esempio-di-offerta-turistica-sostenibile

di Donatella Cinelli Colombini

La buona notizia è che la prima struttura turistica europea certificata per la sostenibilità è italiana. La cattiva notizia è che l’insieme dell’offerta turistica del vino del nostro Paese non appare altrettanto virtuosa. Anzi, appare meno rispettosa dell’ambiente di quanto sia nella realtà. In realtà le cose vanno meglio di quanto sembrano.

 

LA TOSCANA VILLA PETRIOLO E’ LA PRIMA STRUTTURA ENOTURISTICA CERTIFICATA

Villa Petriolo di Cerreto Guidi in Toscana è stata riconosciuta come “Best Sustainable Place 2021” da Save the Planet ed ha ottenuto la certificazione ISO 21401 da parte di Valoritalia in base alla gestione sostenibile economica, sociale e ambientale.

Annacquare il vino: in certi Paesi è permesso

In Italia e in tutta Europa, le cantine non possono aggiungere acqua nel vino ma in USA e in Australia è permesso e i vini annacquati vengono esportati da noi

 

nozze-di-Cana-l'acqua-diventa-vino-in-Italia-è-proibito-aggiungere-acqua-in-USA-no

nozze-di-Cana-l’acqua-diventa-vino-in-Italia-è-proibito-aggiungere-acqua-in-USA-no

di Donatella Cinelli Colombini

Ci sono Nazioni, come USA e Australia, che consentono di aggiungere acqua al vino e produttori europei famosissimi come Michel Chapoutier che già nell’aprile 2021 chiedeva di fare altrettanto.

Annacquare il vino non è più un tabu, non è un argomento da sofisticatori inseguiti dagli agenti della Repressione Frodi.
Si tratta, invece, di un’ipotesi di cui si discute fra chi produce, studia e governa a livello mondiale.
In effetti l’aggiunta d’acqua non mira ad aumentare la produzione ma a ridurre il contenuto alcolico del vino, che è molto aumentato a causa del cambiamento climatico.

ANTEPRIME DI TOSCANA 2023 E NEWS ENOTURISTICHE

Anteprime di Toscana 2023 col botto: Assessore Stefania Saccardi illustra i dati record del business enoico 2022 e Roberta Garibaldi i successi enoturistici

 

Anteprima Toscana 2023

Anteprima Toscana 2023

di Donatella Cinelli Colombini

 

LA FOTOGRAFIA DELLA TOSCANA DEL VINO 2022

Toscana: 11 DOCG, 41 DOC, 6 IGT e 58 indicazioni geografiche, in pratica il 95 % del vigneto regionale ha un carattere territoriale. 2,1 milioni di hl e 1,2 miliardi di Euro la Toscana rappresenta rispettivamente l’8% del volume e l’11% del valore nazionale di vini DOP.
Il 2022 è stato quindi un anno magico per i vini toscani di cui l’Assessore all’Agricoltura e Vicepresidente della Toscana Stefania Saccardi va giustamente fiera, come del dato sul vigneto BIO che è ormai il 40% del totale regionale e cresce costantemente.
L’export di vino toscano tocca i 690 milioni di Euro, + 7% sul 2021 nonostante un calo dei volumi del 3%. I principali partners sono USA e Canada che da soli assorbono il 38% del valore. Sorprendente crescita del 31% delle esportazioni in Francia.

Dry January sempre più cool ma fa davvero bene?

Fra le tecniche per limitare il consumo degli alcolici il dry January ha fatto breccia soprattutto nella Z generation ma si sta diffondendo ovunque

 

Dry January un mese senz'alcol

Dry January un mese senz’alcol

di Donatella Cinelli Colombini

Il Dry January è una specie di Quaresima in anticipo ma con lo stesso scopo rigenerante dopo un periodo di stravizi come quello delle vacanze di Natale e Capodanno. Consiste nell’evitare ogni sorta di alcolici per tutto il mese di gennaio.

 

 

 

 

 

 

DRY JANUARY IN UK E IN USA

I miei amici della city di Londra mi hanno raccontato che nel mondo della finanza il Dry January è molto praticato. Nel Regno Unito, infatti, dal 2013 l’Alcohol Change UK conduce grandi campagne per promuoverlo e aiuta i partecipanti con un’azione di coaching mediante un’app gratuita. Dentro non ci sono solo suggerimenti ma persino il calcolo delle calorie e dei soldi risparmiati nel mese senza alcol.
Il sondaggio Morning Consult condotto dal 4 al 5 gennaio 2021 con 2.200 adulti statunitensi ha rilevato che il 13% degli intervistati americani stava partecipando a Dry January.

Bernard Arnault il più ricco del mondo produce vino

73 anni vive a Parigi ed ha un patrimonio personale di 186 miliardi. Bernard Arnault “produttore di vino francese” è in cima alla classifica FORBES dei più ricchi

 

Bernard Arnault- LVMH Louis Vuitton Island

Bernard Arnault- LVMH Louis Vuitton Island

di Donatella Cinelli Colombini

Confesso di avere una certa prevenzione verso i super ricchi ma certo questa notizia mi fa piacere. Finalmente in cima alla lista Forbes dei paperoni non c’è un banchiere, un uomo dell’industria informatica o di un Paese povero, dove pochi privilegiati si avvantaggiano di una popolazione ridotta alla fame.

 

 

 

 

 

BERNARD ARNAULT UOMO PIU’ RICCO DEL MONDO SUPERA ELON MUSK

Bernard Arnault vive a Parigi ed ha costruito il suo impero sul lusso: moda, orologi, gioielli e vini. In pratica Arnault sfrutta i ricchi per diventare sempre più ricco e questo mi sembra una cosa quasi divertente.

I VINI DI ROBBIE WILLIAMS CON MARCHIO RUDE RISE

ROBBIE WILLIAMS NON BEVE ALCOLICI DA 20 ANNI MA STA PER REGISTRARE IL MARCHIO DI UNA LINEA DI VINI COME GARY BARLO, EX COMPAGNO DEI TAKE THAT

 

Robbie Williams Vanity Fair cover

Robbie Williams Vanity Fair cover

di Donatella Cinelli Colombini

Un altro vino di una celebrità, ma quanto ne sentivamo il bisogno!!!!! Le etichette di vino stanno proliferando con la velocità di una bolla speculativa di cui tutti vogliono almeno un pezzettino. E’ l’effetto di una dinamica commerciale che avvicina sempre più il vino alla moda o allo star system dove il nome e la comunicazione valgono molto più della reale consistenza del bene.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ROBBIE WILLIAMS E’ UN BRAND CHE FA VENDERE QUALUNQUE COSA

Per ora la dinamica conviene quasi a tutti quelli che imbottigliano perché trascina in alto i prezzi, ma presto avrà due effetti, entrambi disastrosi: farà aumentare i costi della comunicazione al punto da favorire solo i grandi e i grandissimi che possono permettersela. In secondo luogo polverizzerà la ricchezza lasciata nei vigneti provocando la rovina del patrimonio viticolo che invece è alla base del vino di alta qualità.
C’è solo da sperare che la tendenza “antiglobalista”, la crescente sensibilità ambientale e territoriale inneschino una dinamica opposta rivalutando la sostanza invece dell’apparenza.
Ma ora andiamo a vedere cosa fa Robbie Williams.

Donatella Cinelli Colombini guiderà le Donne del Vino toscane

L’8 febbraio al Castello del Corno l’assemblea delle Donne del Vino Toscane ha eletto Donatella delegata per il prossimo triennio. Sarà affiancata da 3 vice-delegate

 

Donne del Vino della Toscana Donatella Cinelli Colombini Paola Rastelli (vicaria) Federica Cecchi Laura Carrera

Donne del Vino della Toscana Donatella Cinelli Colombini Paola Rastelli (vicaria) Federica Cecchi Laura Carrera

Donatella prende il testimone da Maria Giulia che ha guidato le 83 Donne del Vino toscane nell’ultimo mandato ed ha ospitato l’assemblea nel ristorante del suo Castello del Corno a San Casciano Val di Pesa. <<Ringrazio Maria Giulia per l’impegno che ha profuso in favore della nostra delegazione regionale>> ha detto Donatella ricordando l’ultima iniziativa svolta dalla delegata uscente: la raccolta fondi organizzata con il Lions Club Firenze Brunelleschi per comprare medicinali da mandare ai bambini disabili e oncologici ospitati in un convento di Leopoli, in Ucraina.

 

 

 

 

 

 

 

DONATELLA CINELLI COLOMBINI, PAOLA RASTELLI, FEDERICA CECCHI, LAURA CARRERA

Nel prossimo triennio la Cinelli Colombini sarà affiancata da tre vicedelegate: la sommelier Paola Rastelli (vicaria), Federica Cecchi di Winedesigner e Laura Carrera dell’Agricola Ludus. Il consiglio di delegazione comprenderà anche Maria Giulia Frova, Marzia Morganti, Laura Bucci e altre socie disposte a dare un contributo operativo.

COMPRI L’ETICHETTA O IL VINO?

Quattro persone su cinque scelgono il vino sullo scaffale in base all’etichetta mentre la presenza di descrizioni “emotive” spinge a spendere di più

 

Montalcino-Enoteca-Bruno-Dalmazio

Montalcino-Enoteca-Bruno-Dalmazio

Di Donatella Cinelli Colombini

Il numero dei vini è diventato enorme e cresce in continuazione. Ormai nessuno, proprio nessuno, conosce tutte le bottiglie in commercio. Per questo la scelta davanti allo scaffale è sempre più influenzata dal packaging. Ad esclusione di pochi brand super noti, il resto delle etichette formano un panorama senza grandi distinzioni, oltre il prezzo, la zona di origine o il vitigno.

 

 

 

 

VIVINO E LA SCELTA DEL VINO IN BASE ALL’ETICHETTA

Vivino è la più grande piattaforma di recensioni e vendita di vino nel mondo, offre 15 milioni di tipologie diverse provenienti da 245.000 cantine diverse. Ha un sistema di crowd-sourced che personalizza i consigli di acquisto in base alle scelte precedenti di ogni membro della sua community, ma ha comunque voluto capire come scelgono i consumatori.

Fight or Flight combatti o scappa

Sudorazione, battito cardiaco e respirazione rivelano il coinvolgimento. Lo sapevamo ma ora il neuromarketing le misura per capire la reazione dei clienti

 

Fight-or-Flight-il-neuromarketing-valuta-le-reazioni-emotive-involontarie-dei-consumatori

Fight-or-Flight-il-neuromarketing-valuta-le-reazioni-emotive-involontarie-dei-consumatori

di Donatella Cinelli Colombini

Il termine tecnico è orribile “conduttanza cutanea” e riguarda le reazioni fisiche ma involontarie causate dall’emozione. La loro misurazione rivela l’engagement e viene usata dal neuromarketing per capire l’effetto di determinati stimoli sui consumatori. La conduttanza cutaneao GSR (Galvanic Skin Resistence), si basa sulla variazione della resistenza elettrica della pelle provocata dai diversi stimoli emozionali. La variazione dipende dall’umidità della pelle stessa dovuta alla sudorazione.

Identikit del consumatore italiano di vino

Nomisma Wine Monitor ha fotografato il consumatore italiano per l’Istituto Grandi Marchi: cosa compra, come sceglie, quanto spende e dove beve

 

Identikit-del-consumatore-italiano-di-vino

Identikit-del-consumatore-italiano-di-vino

Di Donatella Cinelli Colombini

Siamo un popolo con forti radici nella propria terra ma anche curiosi del nuovo, attenti alla spesa e animati dal sentimento di rispetto ambientale. Questo è in sintesi il profilo del consumatore italiano di vino che esce dalla ricerca 2022 di Wine Monitor – Nomisma per l’Istituto Grandi Marchi.

 

 

 

 

 

GLI ITALIANI AMANO I VINI DEL LORO TERRITORIO

Gli italiani prediligono il vino del loro territorio (69%), ma assaggiano volentieri quelli che non conoscono (62%), soprattutto se sono prodotti in modo sostenibile (59%) oppure da piccole cantine (57%).
Le caratteristiche che maggiormente influenzano la scelta sono la presenza di marchi Dop o Igp, la promozione, l’origine territoriale, la marca ed il prezzo basso.

FERRARI E F1 UNA STORIA DI SUCCESSO

LO SPUMANTE FERRARI NELLE PREMIAZIONI DEI PILOTI VINCITORI DEI GRAN PREMI DI FORMULA 1 VIENE VISTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI TELESPETTATORI IN TUTTO IL MONDO

 

Ferrari-F1-joroboam-podium-

Ferrari-F1-joroboam-podium-

Di Donatella Cinelli Colombini

I Lunelli sono una famiglia di fenomeni, a partire da Bruno che acquisì le Cantine Ferrari di Trento nel 1952. Oggi alla guida dell’azienda ci sono Marcello, enologo che dirige l’intera produzione di spumante, Camilla, comunicatrice con un passato di volontaria in Africa, e Matteo, l’AD del gruppo. Tre persone straordinarie sotto il profilo professionale e umano.
L’intervista di Thedrinkbusiness riguarda Matteo Lunelli e la recente esperienza dello spumante Ferrari sul podio della F1.

 

 

CHI E’ MATTEO LUNELLI

Matteo Lunelli, classe 1974, bocconiano, sposato con due figli, ha lavorato per cinque anni per la banca d’affari americana Goldman Sachs, a Zurigo, a New York e a Londra. Convinto sostenitore del made in Italy e del gioco di squadra, dal 2019 presiede la Fondazione Altagamma, che riunisce imprese industriali e culturali con l’obiettivo di creare sinergie tra i grandi marchi del nostro Paese.

CHIANTI RUFINA E LA VOGLIA DI DISTINGUERSI

La terza parola italiana più conosciuta nel mondo è Chianti. Eppure Rufina pensa di staccarsi dal Chianti e forse di togliere questa parola dall’etichetta

 

Nipozzano-Ferescobaldi-tavola rotonda dell'Unione Italiana Vini

Chianti-Rufina-Nipozzano-Ferescobaldi

Di Donatella Cinelli Colombini

Sembra un paradosso ma non lo è. La zona di produzione del Rufina è a ridosso di Firenze. Lavorandoci potrebbe diventare la prima destinazione enoturistica della capitale del Rinascimento, strappando questo ruolo al Chianti Classico. A Firenze i turisti stranieri fanno un bagno di bellezza e di cultura ma poi desiderano una sosta nel verde e nel relax della campagna. Per questo, Rufina, può diventare una wine destination di prima grandezza, accrescendo la quota di vendita diretta sul totale del business. E’ un territorio montuoso e boscoso punteggiato di castelli e torri. La terra dove Giotto bambino pascolava le greggi (ricordate la copertina dei pastelli che usavamo da bambini?). Insomma è un territorio bellissimo e produce rossi potenti ma freschi, longevi ma appaganti, tipici ma comprensibili a livello internazionale….. quelli che il mercato cerca attualmente. Ma accendere i riflettori per far trasformare questo potenziale in un successo planetario è complicato per diversi motivi. WineSearcher ha dedicato un articolo alla distanza che separa la realtà dal potenziale qualitativo e commerciale del Rufina.

Le cantine più belle sono anche grandi?

La classifica World’s best Vineyards con le cantine più belle del mondo ci propone un elenco di grandi destinazioni del vino. Ma le piccole non hanno chances?

 

Marqués de Riscal albergo.

Marqués de Riscal albergo.

di Donatella Cinelli Colombini

Non è bello dirlo ma i premi dipendono dalle giurie e quando a votare non sono i normali turisti, bensì gli “addetti ai lavori”, cioè i giornalisti, gli esperti, i docenti universitari …. La scelta cade sulle imprese più ricche e prestigiose. E’ lì che arrivano i congressisti dopo i convegni, i press tour gestiti dalle istituzioni pubbliche e in generale i gruppi più VIP. Per questo le super cantine, quelle degli archistar, dei brand famosi e degli investimenti milionari sono più presenti nella memoria degli esperti e dei giornalisti. E per questo sono più presenti fra i vincitori di concorsi come World’s Best Vineyards.

Si tratta indubbiamente di meravigliose destinazioni del vino ma non per questo altre tipologie di cantine piacciono di meno ai wine lovers. Anzi, è spesso l’accoglienza più familiare e la presenza di un vignaiolo impegnato nella cura della sua uva, che affascina i visitatori e li lega in modo permanente a quello specifico brand.  La cantina fatta per il vino e non per il pubblico ha un impatto emozionale molto più forte e coinvolgente.