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News dal Casato Prime Donne e dalla Fattoria del Colle, territorio, commenti sul mondo del vino, eventi e personaggi del vino

OFFERTA: 6 BOTTIGLIE DI OLIO EXTRA-VERGINE DI OLIVA BIO

La nuova offerta con Olio EVO blend e 2 mono-cultivar della Fattoria del Colle direttamente a casa vostra per piatti gustosi e salutari a € 134

Per voi 3 bottiglie Olio Evo BIO 2024 da 0,750, 1 bottiglia ciascuna di Olio Evo BIO 2024 Correggiolo, Moraiolo e blend da 0,500

Speciale Offerta del mese con Olio Evo e Ricettario della Fattoria del Colle

Offerta speciale del mese con 6 bottiglie di Olio evo della Fattoria del Colle e il ricettario

TREQUANDA DOVE NASCE UNO DEI MIGLIORI EXTRAVERGINE DEL MONDO

La Fattoria del Colle si trova a Trequanda, in una delle zone migliori della Toscana e del mondo per la produzione di olio extravergine di oliva grazie ai suoi terreni sabbiosi, alla sua posizione lontana dal mare e all’altitudine di oltre 400 metri che la proteggono dalla mosca olearia.
La fattoria ha 6 ettari di oliveti Biologici e commercializza esclusivamente l’olio dei suoi olivi.

Le olive sono raccolte a mano fra ottobre e novembre e frante all’Oliviera Sant’Angelo a 10 km dalla fattoria.

OFFERTA PER I SOCI DEL CLUB DI DONATELLA

3 bottiglie 0,75lt di olio nuovo misto 2024 BIO

1 bott 0,50 lt di correggiolo 2024 BIO

1 bott 0,50 lt di moraiolo 2024 BIO

1 bott 0,50 lt di olio misto 2024 BIO

1 ricettario della Fattoria del Colle

DURATA DELL’OFFERTA

L’offerta si conclude il 20 Dicembre 2024

SE I VITIGNI AUTOCTONI ITALIANI DIVENTASSERO INTERNAZIONALI SAREBBE UN VANTAGGIO?

WINE NEWS HA DOMANDATO PROVOCATORIAMENTE A DUE SUPER ESPERTI IL MASTER OF WINE ANDREA LONARDI E ALL’AGRONOMO GIOVANNI BIGOT CREATORE DELL’INDICE BIGOT

se gli autoctoni italiani diventassero internazionali

se gli autoctoni italiani diventassero internazionali

di Donatella Cinelli Colombini, #winedestination 

La domanda è provocatoria ma fino a un certo punto perché i cambiamenti climatici alterano la vocazione dei vigneti e spingono all’utilizzo di vitigni adatti a climi caldi e aridi. Del resto gli enologi sostengono da sempre che le viti esprimono il loro miglior potenziale, in termini di finezza, quando sono coltivate in condizioni difficili e quindi è meglio spostare a Nord vitigni meridionali che fare l’operazione contraria. Infatti, nella stragrande maggioranza dei casi i vitigni che hanno la loro zona di origine in climi freddi, una volta piantati in zone calde producono vini banali, tutti uguali.

ANDREA LONARDI E GIOVANNI BIGOT SUI VITIGNI AUTOCTONI

Ecco che la domanda posta da Wine News al Master of Wine Andrea Lonardi, ed a Giovanni Bigot, agronomo ed ideatore dell’Indice Bigot che classifica i vigneti in base al loro potenziale qualitativo, è tutt’altro che fuori luogo. In altre parole, se il riscaldamento globale cambia i vitigni più adatti ai terroirs, molti dei 500 vitigni autoctoni italiani potrebbero diffondersi in altre parti del mondo e questo potrebbe privare il vino italiano di uno dei suoi punti di forza: la varietà, l’originalità distintiva dei suoi vitigni.

PIWI CROCE E SPERANZA DEI NUOVI VIGNETI

PIWI ACRONIMO DI PILZWIDERSTANDFAHIG SONO I NUOVI VITIGNI RESISTENTI ALLE MALATTIE ACCOLTI CON SOSPETTO DAI PRODUTTORI E CON ENTUSIASMO DAGLI STUDIOSI

PIWI vitigni ibridi resistenti alle malattie della vite

PIWI vitigni ibridi resistenti alle malattie della vite

Di Donatella Cinelli Colombini, #winedestination

E’ strano vedere un atteggiamento così distante fra i centri di ricerca e le cantine ma effettivamente i PIWI, cioè i vitigni modificati per resistere agli attacchi di peronospora e oidio, sembrano piacere più agli universitari che ai produttori.

COSA SONO I VITIGNI PIWI E DOVE E’ POSSIBILE COLTIVARLI

I Piwi coltivati in Italia sono 36: 18 a bacca bianca e 18 a bacca rossa. Si tratta di incroci fra Vitis Vinifere europee e altre viti di origine americana o asiatica portatrici dei geni che consentono alla pianta di difendersi da sola alle principali malattie.
Le norme europee permettono la coltivazione di uva da vino non interamente derivante da Vitis Vinifera PIWI ma la procedura per autorizzare il loro impianto richiede un’autorizzazione regionale che, al momento, c’è solo in Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Lazio e Campania.

COOP DEL VINO SONO IN CRISI O IN SALUTE?

LEGGO SU WINE SEARCHER UN ARTICOLO PREOCCUPANTE SULLE DUE COOPERATIVE DEL VINO IN CRISI – MONCARO E CANTINE EUROPA- MA I DATI NAZIONALI MOSTRANO UNA SITUAZIONE BUONA

Assessore Antonini con le Donne del Vino

Assessore Antonini con le Donne del Vino

Di Donatella Cinelli Colombini #winedestination

Durante il mio viaggio nelle Marche con le Donne del Vino, nel giugno scorso, la parola Moncaro veniva fuori come un incubo ricorrente. La crisi della principale cooperativa, quella che produce un quarto di tutto il Verdicchio è davvero un incubo per il vino marchigiano.
Per fortuna ci sono persone che possono dare un valido aiuto. Michele Bernetti, Presidente dell’Istituto marchigiano di tutela dei vini è bravissimo, corretto e coraggioso. Lo conosco da sempre e lo ammiro da sempre come uno degli uomini del vino più capaci, altruisti e equilibrati. Parla poco, ascolta molto e sa sempre quello che dice.

MONCARO E IL VERDICCHIO DEI CASTELLI DI JESI

Ho conosciuto l’Assessore Regionale all’Agricoltura Andrea Maria Antonini, che mi ha fatto un’ottima impressione. E’ una persona intelligente e responsabile, credo farà il possibile per limitare i danni. Certo il problema è grosso perché i 25 milioni di Euro di debiti delle Terre Cortesi-Moncaro sono tanti.

L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE SOSTITUISCE IL PASSAPAROLA

L’ENOGASTRONOMIA E’ LA MOTIVAZIONE PRINCIPALE PER IL 2-4% DEI TURISTI MA E’ IN TUTTE LE TIPOLOGIE DI VIAGGIO E IL 76% HA FATTO ALMENO UN’ESPERIENZA GOLOSA

Donatella Cinelli Colombini fra i relatori al BTO 2024 sull'Intelligenza Artificiale

BTO 2024 sull’AI intelligenza artificiale Donatella Cinelli Colombini fra i relatori

Di Donatella Cinelli Colombini, #winedestination 

I viaggi golosi, che hanno l’enogastronomia come principale motivazione di viaggio, sono ancora una minoranza e riguardano il 2-4% dei turisti. Tuttavia senza la prospettiva di pasti appaganti e grandi vini, shopping di salumi e formaggi, visita nei luoghi di produzione delle delizie del palato…  tutti i tipi di viaggio in Italia perdono appeal.
Questo il messaggio più forte arrivato dall’ Osservatorio Travel Innovation del Politecnico di Milano che ha presentato uno studio a “Food & Wine Tourism Forum” n. 7 a Canelli nel novembre 2024. La cornice era spettacolare nelle “Cattedrali Sotterranee” Patrimonio Unesco di Gancia, Bosca, Contratto e Coppo.

76% DEI VIAGGIATORI IN ITALIA HA FATTO UN’ESPERIENZA ENOGASTRONIMICA

Lo studio del Politecnico mostra come il 38% degli intervistati di diversi Paesi abbia fatto più di un’attività enogastronomica durante il soggiorno in Italia e ben il 76% ne abbia fatta almeno una.

PROSECCO AUTRALIANO

IL PROSECCO AUSTRALIANO E’ IN UN MOMENTO DI GRANDE CRESCITA +15,5% IN VALORE E + 14% IN VOLUME, UN INCREMENTO SUPERIORE A QUELLO DEL PROSECCO IMPORTATO DALL’ITALIA

Dal-Zotto-Wines-Prosecco

Dal-Zotto-Wines-Prosecco

di Donatella Cinelli Colombini, #winedestination

Il Prosecco made in Australia è una piccola quantità rispetto al Prosecco DOC esportato dall’Italia con i suoi 2,1 milioni di bottiglie ed i 181 milioni di dollari di fatturato 2024. Tuttavia…..

I VINI CHE HANNO IL NOME DEL LORO VITIGNO POSSONO ESSERE COPIATI

Tuttavia la questione è che esiste ed è assolutamente legale. Colpisce l’impossibilità di proteggere la nostra denominazione. Questo succede quando il nome di un vitigno connota un vino, il processo produttivo è facilmente replicabile e la clientela è mediamente poco esigente. Il risultato è che le vendite del Prosecco australiano crescono a tutta velocità e addirittura più del nostro: +15,5% in valore e + 14% in volume rispetto allo scorso anno. Nello stesso periodo la crescita del Prosecco importato dall’Italia ha segnato + 11,3% in valore e +3,8% in volume. Continuando così potrebbe essere un rivale pericoloso. Il Prosecco australiano è prodotto nello stato di Vittoria nel Sud est del Paese ed il pioniere è stato un emigrato da Valdobbiadene nel 1999, Otto Dal Zotto.

BRUNELLO RISERVA 2018 NELLA TOP 10 DI VINUM

NUOVO SUCCESSO PER IL BRUNELLO RISERVA 2018 DI DONATELLA CINELLI COLOMBINI CHE E’ FRA I TOP 10 SCELTI DALLA RIVISTA VINUM E DAL GRANDE CHRISTIAN EDER

Vinum top 10 Brunello Riserva 2018 di Donatella Cinelli Colombini

Vinum top 10 Brunello Riserva 2018 di Donatella Cinelli Colombini

Vinum è il magazine sul vino più importante in lingua tedesca. Vinum dedica spesso numeri monografici a una regione con profili di personaggi e degustazioni. In questo caso il protagonista della rivista è la Toscana. Violante Gardini Cinelli Colombini neoeletta Presidente del Movimento Turismo del vino è fra i profili descritti all’inizio mentre il nostro Brunello Riserva 2018 è fra i 10 vini TOP di questa tipologia.

VINUM E CHRISTIAN EDER

Come sempre i punteggi non sono altissimi, la cultura tedesca è sempre parca nei suoi giudizi e non arriva a 100 centesimi con lo stesso entusiasmo dei critici americani. Per i tedeschi la perfezione è un concetto filosofico che richiede quasi un avvicinamento al miracolo.
Per questo i TOP 10 del Brunello riserva 2018 sono fra i 96 e i 94 centesimi cioè in posizione molto ravvicinata. Complessivamente i migliori Brunello riserva proposti da Vinum sono 25 e tre provengono dalla zona in cui si trova il Casato Prime Donne. Una circostanza che dimostra la crescita del potenziale qualitativo di questo angolo di Montalcino che, vent’anni fa, era troppo fresco ed ora riesce ad esprimersi ad alto livello anche in annate piovose come il 2018.

ETICHETTE DI VINO AL FEMMINILE

LE DONNE SONO IL 59% DELLE CONSUMATRICI DI VINO IN USA E PREFERISCONO UN’ETICHETTA CON DISEGNI FEMMINILI E CAMBIANO LE STATEGIE DI MARKETING ANCHE IN ITALIA

Influenza dei simboli femminili in etichetta sulle intenzioni di acquisto delle consumatrici Vino IGT Rosa di tetto

Influenza dei simboli femminili in etichetta sulle intenzioni di acquisto delle consumatrici Vino IGT Rosa di tetto

di Donatella Cinelli Colombini, #winedestination, #brunellodimontalcino

Gli Stati Uniti sono il principale mercato di esportazione del vino italiano e quindi vanno guardati con attenzione da parte delle cantine italiane ma soprattutto sono il battistrada delle nuove tendenze.
E’ in USA che nascono le mode, si affermano i nuovi stili di consumo, iniziano le parabole di successo o di declino per questo bisogna guardare il gigante americano con grande attenzione per anticipare ciò che avverrà a livello mondiale.
Questo è vero, purtroppo relativamente al neoproibizionismo che vuole impedire il consumo del vino senza tenere conto degli effetti benefici di questa bevanda sulla salute ma guardando solo il suo contenuto di alcool.
Ma è vero anche quando le novità sul mercato USA servono a orientare il marketing e le vendite del vino.

I VINI PIÙ CARI DI BORDEAUX VI SORPRENDERANNO

PRIMO LIBER PATER, FRA I PRIMI 5 PIÙ CARI BOREDAUX NON CI SONO I CELEBRI 5 CHÂTEAUX DELLA CLASSIFICA DEL 1855 MA C’È PETRUS E ALTRI DUE VINI DEL POMEROL

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secondo vino più caro di Bordeaux Donatella-Cinelli-Colombini-con-una -magnum- di- Petrus-

di #donatellacinellicolombini,  #winedestination

Haut Brion è sesto seguito da Lafite e Latour. Incredibile!!!!
Non è una classifica di merio ma semplicemente la lista dei vini più cari calcolata come media dei prezzi delle rivendite di tutto il mondo.

LA LISTA DEI VINI PIU’ CARI DI BORDEAUX E’ TRATTA DALLO SCONFINATO DATA BASE DI WINE SEARCHER

I listini da cui è stratta la media sono pubblicati su Wine Searcher che è una specie di enciclopedia del vino con un motore di ricerca che lavora sui prezzi di 99.390 rivendite e elabora 19 milioni di cartellini.
Gli appassionati che usano WineSearcher in ogni parte del mondo, per comprare e confrontare i prezzi, sono oltre cinque milioni al mese.
Capite bene che il “prezzo medio” fornito da WineSearcher è assolutamente attendibile a livello planetario. Per questo, forse, le grandi cantine bordolesi, con milioni di bottiglie prodotte ogni anno, come le 5 First Growth o, per dirla alla francese, i cinque Premier Cru di Bordeaux non spiccano in cima alla classifica.

QUALE VITIGNO BIANCO PIANTERE ALLA FATTORIA DEL COLLE?

DEGUSTAZIONE DI 16 BIANCHI AUTOCTONI TOSCANI E LABORATORIO DI IDEE PER SCEGLIERE I VITIGNI DA PIANTARE. ROBERTO BELLINI ACCANTO ALLO STAFF DI DONATELLA CINELLI COLOMBINI

Donatella Cinelli Colombini è in grave difficoltà nella scelta del vitigno bianco da piantare e procede per tentativi. Come tanti produttori toscani vuole avere vigneti capaci di produrre vini bianchi di alto profilo capaci di affermarsi nel mercato. Tutti sono consapevoli che, nella nostra regione, ci sono aree vocate per la produzione di grandi vini bianchi che vanno individuate e caratterizzate con l’utilizzo del vitigno più adatto.

PRODUTTORI TOSCANI ALLA RICERCA DEL BIANCO PERFETTO

16 bianchi toscani in degustazione per scegliere il prossimo bianco della Fattoria del Colle

Alla Fattoria del Colle, degustazione alla cieca di 16 bianchi Toscani

Ma ognuno va avanti per conto suo.
E in questo modo ci vorranno decenni per capire la strada giusta.
Manca un raccordo fra le sperimentazioni in atto che permetta di individuare le eccellenze, soprattutto manca uno studio sulle diverse tipologie del Trebbiano toscano o di altri vitigni autoctoni a bacca bianca che individui quelli con maggiore potenziale.
C’è da chiedersi come mai le due Università di Agraria e Enologia della Toscana non si siano messe in moto. Questo accelererebbe l’individuazione dei migliori cloni e delle migliori zone magari in vista della creazione di una nuova denominazione.
Mentre la Toscana, sui vini bianchi, è ancora ferma al palo, le altre grandi regioni del vino si sono già mosse. Il Piemonte si è rilanciato con l’Alta Langa e il Derthona, la Lombardia ha la Franciacorta e il Lugana, per non parlare del Veneto con il fenomeno Prosecco. Friuli-Venezia Giulia e Trentino hanno sempre avuto una prevalenza di vini bianchi d’alta gamma.

QUANTO VALGONO LE STELLE MICHELIN PER IL TURISMO

438 MILIONI DI EURO CHE SIGNIFICANO: 1 STELLA UNA TAPPA 2 STELLE UNA DEVIAZIONE 3 STELLE UN VIAGGIO. ECCO LA RICADUTA ECONOMICA DEI RISTORANTI STELLATI

di Donatella Cinelli Colombini, #winedestination

La guida Michelin compie 70 anni e hanno festeggiato a Torino l’importante compleanno in attesa di presentare la nuova guida a Modena il prossimo novembre. A Torino Marco Bo, direttore comunicazione della guida rossa, ha rivelato qual è il fatturato turistico suscitato dai ristoranti stellati. I dati sono stati elaborati da Jfc di Massimo Ferruzzi agenzia attiva nel campo del marketing e nella programmazione del turismo di qualità.

IL VINO RIDUCE DEL 28% IL RISCHIO DI DEMENZA SENILE

NUOVA SCOPERTA SUGLI EFFETTI BENEFICI DEL CONSUMO MODERATO DI VINO ROSSO . IL RISCHIO DI DEMENZA SENILE CALA DEL 28% SOPRATTUTTO SULLE PERSONE A RISCHIO

Aedin-Cassidy Queen's Univerity Belfast autore di uno studio sulla demenza senile e i flavonoidi del vino rosso

Aedin-Cassidy Queen’s Univerity Belfast autore di uno studio sulla demenza senile e i flavonoidi del vino rosso

di Donatella Cinelli Colombini, #winedestination, #orcia

 

A ribadire l’effetto positivo del vino sulla salute arriva uno studio della Queen’s University di Belfast sulla diminuzione del rischio di demenza senile tramite un consumo moderato di vino rosso. Secondo la ricerca degli studiosi irlandesi, il consumo di alimenti ricchi di flavonoidi come bacche, tè e anche vino rosso riduce il rischio di demenza fino al 28%.

LO STUDIO SULLA DEMENZA SENILE E I BEVITORI MODERATI DI VINO

Lo studio ha riguardato un campione di 120.000 pazienti di età compresa tra 40 e 70 anni con sintomi o altre somiglianze comparabili. Ovviamente età e genetica sono i principali colpevoli della demenza ma la professoressa Aedin Cassidy, a capo dei ricercatori, ha detto che i risultati positivi erano particolarmente evidenti per le persone con un alto rischio genetico e per coloro che presentavano sintomi di depressione.

6 ROMANÉE-CONTI AL SUPERMERCATO COSTANO 65.000€

NON È UNO SCHERZO 6 BOTTIGLIE MISTE DEL DOMAINE DE LA ROMANÉE-CONTI SONO IN OFFERTA NEL SUPERMERCATO SUPER U DI TRUCHTERSHEIM ANCHE SE A UN PREZZO ALTISSIMO

6-bottiglie del Domaine-de-la-Romanée-Conti-al-supermercato- Super U

6-bottiglie del Domaine-de-la-Romanée-Conti-al-supermercato- Super U

Di Donatella Cinelli Colombini, #winedestination 

La fine di un mito, quello che i grandi vini non devono essere sugli scaffali dei supermercati perché altrimenti vengono espulsi dal circuito delle enoteche e dei ristoranti di lusso. In effetti questo tabù scricchiolava da tempo perché tutti i brand forti – da Antinori a Ferrari Trento- sono sia in supermercato che nel circuito commerciale di alta fascia. Infatti nessun ristorante stellato può permettersi di avere una carta dei vini senza Tignanello o la Riserva del Fondatore. Ma il divieto del doppio canale permane per le cantine piccole o medio piccole con ambizioni di successo.

IL TABU’ DELLA VENDITA DEL VINO IN ENOTECA E AL SUPERMERCATO

Il problema nasce dalla facilità di confrontare il costo che impedisce a ristoratori e enotecari di ricaricare i prezzi. Un confronto che adesso i clienti fanno soprattutto usando i grandi portali come Vivino e WineSearcher ( da cui ho tratto anche questa notizia). Mettono il telefono davanti all’etichetta e ottenendo il listino nelle rivendite di tutto il mondo. Tuttavia i ristoranti e enoteche continuano a temere soprattutto il confronto diretto con la grande distribuzione a pochi isolati di distanza e quindi l’arrivo della  Domaine de la Romanée Conti nei supermercati Super-U ha fatto scalpore.

BENVENUTO BRUNELLO 2024

BENVENUTO BRUNELLO PRESENTA L’ANNATA 2020 E LA RISERVA 2019 A MONTALCINO E POI A LONDRA INAUGURANDO UN NUOVO MODO PER VALUTARE LE VENDEMMIE

Di Donatella Cinelli Colombini, #winedestination

Torna Benvenuto Brunello, l’evento che, nel 1992, dette il via al fenomeno delle anteprime, gli eventi che presentano a stampa, trade e appassionati la nuova annata dei vini.
Benvenuto Brunello fece da apripista con un successo impressionate e poi ha continuato, anno dopo anno, persino durante il Covid, a mettere in passerella le cantine e le bottiglie di Montalcino.

BENVENUTO BRUNELLO 2024

Violante Gardini Cinelli Colombini a Benvenuto Brunello 2024

Violante Gardini Cinelli Colombini a Benvenuto Brunello 2024

Quest’anno l’evento era diviso in due parti dalla giornata clou di sabato 16 novembre. I primi due giorni riservati alla stampa e gli ultimi due al trade e agli appassionati. I primi erano a invito mentre gli ultimi erano a pagamento con i produttori a spiegare le loro bottiglie. Una formula simile a quella degli anni scorsi salvo le cene nelle aziende e le masterclass guidate da Daniele Cernilli, Andrea Lonardi MW e Francesco Saverio Russo.

VIA LE STELLE E ARRIVANO GLI AGGETTIVI PER DEFINIRE OGNI ANNATA

La vera novità è stata il nuovo metodo di valutazione dell’annata che sostituisce le stelle ma con dei descrittori definiti da un gruppo di Master of Wine guidati da Gabriele Gorelli. Quest’anno la valutazione riguardava la vendemmia 2020 al suo ingresso sul mercato a cui erano state attribuite 5 stelle dalla commissione tecnica pochi mesi dopo la raccolta. E’ un sollievo constatare che non si erano sbagliati, il vino è stato giudicato eccellente. Gli aggettivi scelti dai Master of Wine per il Brunello 2020 sono: <<accattivante, brillante, succulenta>>.
Nella piastrella dedicata all’ultima vendemmia, firmata dal regista Ferzan Ozpetek, mancano quindi le stelle, e tutto sommato mi dispiace, anche perché la mattonella è firmata da una stella del cinema.

IL GIORNO DELLE PREMIAZIONI BIBENDA E AIS

IL 17 NOVEMBRE PREMIAZIONI AIS -GUIDA VITAE A FIRENZE E BIBENDA A ROMA. ECCO LO SPETTACOLARE PALMARÈS DEI VINI DI DONATELLA CINELLI COLOMBINI

Donatella Cinelli Colombini alla premiazione dei 5 Grappoli Bibenda

Donatella Cinelli Colombini alla premiazione dei 5 Grappoli Bibenda

Il Brunello Prime Donne 2019 vince i 5 grappoli di Bibenda e le 4 viti della guida AIS Vitae. E’ un vino che ha ottenuto un consenso plebiscitario da parte dei critici e dei consumatori di tutto il mondo.
Il Brunello riserva 2018 ottiene le 4 viti più la gemma da parte dei Sommelier della maggiore organizzazione italiana con un punteggio stratosferico. Riconoscimento che fa da eco alla predilezione di Donatella Cinelli Colombini per questo vino <<lo offro in tavola più spesso che posso perché coincide con la mia idea di grande Brunello>>.
Completa la festa il premio AIS anche alla Doc Orcia Cenerentola 2019. Il blend di Sangiovese e Foglia Tonda che sta conquistando un numero crescente di appassionati con la sua intensità elegante e unica. <<Ottenere buoni ratings con il Brunello è più facile mentre per una giovane denominazione come l’Orcia DOC è davvero difficile e Cenerentola 2019 si è guadagnata 93 punti da Robert Parker/Wine Advocate e 92 punti da James Suckling>> spiega Donatella Cinelli Colombini che vede nelle 4 viti della Guida Vitae una meritata conferma di un consenso sempre più ampio.