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News dal Casato Prime Donne e dalla Fattoria del Colle, territorio, commenti sul mondo del vino, eventi e personaggi del vino

IL RICATTO DIGITALE ATTRAVERSO I PORTALI DELLE RECENSIONI

IL RACKET DELLE RECENSIONI COLPISCE SOPRATTUTTO GLI ALBERGHI: PAGHI 5.000 € O TI MANDO 1000 RECENSIONI FALSE

False recensioni di hotel e ristoranti costruite nelle farm di fake news

False recensioni di hotel e ristoranti costruite nelle farm di fake news

Di Donatella Cinelli Colombini, #winedestination 

Nel febbraio scorso la notizia era uscita sul mensile GamberoRosso ma sembrava un fenomeno circoscritto su cui la procura stava già intervenendo. Un ottimismo sostenuto dal recepimento, avvenuto il 7 marzo 2023 da parte del Parlamento italiano, della direttiva europea Omnibus che rafforza la protezione dei consumatori contro le fake news in ambito commerciale.
Purtroppo, anche le nuove norme, che impongono ai portali di recensioni, un maggior controllo sulla fonte dei messaggi, non bastano a fermare la pirateria informatica.

GAMBERO ROSSO PUBBLICA LE NOTIZIE DEL RICATTO AL RISTORATORE COLAO A FEBBRAIO

Il caso raccontato dal Gambero Rosso riguarda Vincenzo Colao, titolare del ristorante Ripa12 di Roma, che ha denunciato le minacce ricevute per non aver accettato la proposta di un “promotore professionale di recensioni Google” del Bangladesh.

LA FORMAZIONE DEI SOMMELIER IN ITALIA E ALL’ESTERO

FRA LE TANTE FORMAZIONI PROFESSIONALI QUELLA DEL VINO E’ LA SOLA SVOLTA DA PRIVATI. IN GERMANIA AMMETTE SOLO PROFESSIONISTI E ARRIVA A LIVELLO UNIVERSITARIO

Sommelier-Fisar-Donatella Cinelli Colombini-Fattoria-del-Colle

Sommelier-Fisar-Donatella Cinelli Colombini-Fattoria-del-Colle

di Donatella Cinelli Colombini, #winedestination 

In Italia la formazione professionale sul vino è interamente privata salvo gli istituti agrari, qualche scuola alberghiera e le università di agraria e enologia. In altre parole, per fare il Sommelier, è necessario frequentare dei corsi che costano complessivamente introno a 2.000€. Si tratta dell’unico caso nella formazione professionale italiana interamente a pagamento e questo avviene perché una grossa fetta dei corsisti non intendono diventare professionisti ma sono wine lovers desiderosi di migliorare le proprie competenze.
Molto diversa la situazione all’estero dove i Sommelier sono solo professionisti e in tutte le scuole “alberghiere” il personale destinato a lavorare in sala frequenta i corsi da Sommelier o quelli Wset con impronta più commerciale.
Questa fondamentale differenza ha escluso i sommelier italiani dal circuito internazionale ASI
che designa, ogni anno, il campione del mondo dei Sommelier. Infatti i vincitori italiani, come Paolo Basso, hanno gareggiato sotto bandiere straniere, nel caso di Basso quella Svizzera. 

JULIO VELASCO COSA INSEGNA A NOI DEL VINO

IL SUPER ALLENATORE DI VOLLEY SA ANCHE PARLARE ALLE IMPRESE SUL CONCETTO DI SQUADRA, SULL’OCCHIO DI TIGRE, LA CULTURA DEGLI ALIBI E GLI ERRORI

Julio Velasco

Julio Velasco

di Donatella Cinelli Colombini, #winedestination 

Dopo le Olimpiadi di Parigi e la strepitosa vittoria della squadra femminile allenata da Velasco, le conferenze del coach argentino sulla costruzione del gioco di squadra e il percorso che porta al successo hanno cominciato a moltiplicarsi online.
La cosa più evidente è la straordinaria capacità di Velasco di farsi capire. Usa esempi, racconta aneddoti e non concetti astratti. Se consideriamo che Velasco è laureato in filosofia è davvero sorprendente. Ma non è una tecnica inventata dai giornalisti televisivi per comunicare più efficacemente, anche Gesù usava le parabole per farsi capire.
Ma l’efficacia delle sue narrazioni nasce dal fatto che sanno di vero. Velasco non nasconde gli errori, i lavori umili fatti da giovane, si prende in giro e non si vanta <<a chi mi dice “tu puoi fare così perché sei Velasco” io rispondo “io sono Velasco perché faccio così”>> cioè ho il coraggio di fare scelte difficili.
Mi sono chiesta cosa può insegnare Velasco a noi del vino e ho capito che nelle sue conferenze ci sono argomenti che tutti i produttori dovremmo ascoltare e applicare.

VLADIMIR PUTIN PRODUTTORE DI VINO

AMICI PRODUTTORI ABBIAMO UN NUOVO COLLEGA VIP IL PRESIDENTE RUSSO MULTI MILIARDARIO VLADIMIR PUTIN CHE HA CREATO UNA ENORME CANTINA A GELENDZHIK

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RiccardoCotarella-Presidente-mondiale-Enologi e enologo di Putin

Di Donatella Cinelli Colombini, #winedestination 

La notizia buona è che Putin non è astemio  (come invece Joe Biden, l’ex premier del Regno Unito Rishi Sunak e l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump) ma ama i rossi corposi, quella cattiva è che il cambiamento climatico e l’investimento del Presidente sta trasformando anche la Russia in Paese produttore di vino di lusso.

LA CITTA’ DEL VINO DI PUTIN SARA’ IL COMPLESSO ENOLOGICO PIU’ COSTOSO DEL MONDO

Si perché la nuova cantina di Vladimir Putin sarà il complesso vinicolo più costoso al mondo e darà un grade impulso alla produzione enologica della Russia meridionale. Sta sorgendo a Gelendzhik, una località turistica sul Mar Nero a circa 300km dal confine ucraino e a 150 km a sud-est della Crimea.
Sorge vicino ai vigneti del miliardario amico Roman Abramovich, ex proprietario della squadra di calcio del Chelsea FC e magnate del petrolio, che ha una proprietà del valore di 3,6 milioni di Euro.
Il complesso del Presidente russo comprenderà il più grande magazzino di vino del Paese, un museo interattivo del vino, sale espositive e di degustazione, una scuola per sommelier e produttori di vino. Ha quindi una vocazione didattica oltre che produttiva.

SOSTAIN SICILIA: LA SOSTENIBILITA’ VITIVINICOLA

IL PROTOCOLLO SICILIANO PER LA SOSTENIBILITA’ DEL VINO HA UN NOME CHE E’ UN PROGRAMMA: SOS COME “AIUTO” E SOSTAIN COME IL PEDALE DEL PIANO CHE ALLUNGA IL SUONO

Sicilia-2019-Convention-Donne-del-Vino-Firriato-Tenuta-Cavanera

Sicilia-2019-Convention-Donne-del-Vino-Firriato-Tenuta-Cavanera

di Donatella Cinelli Colombini, #winedestination 

Il mio amico Andrea Gabrielli dice che è il miglior regolamento per la vitivinicoltura sostenibile. Affermazione da fonte autorevole che vale la pena verificare e che mi attrae anche per un altro particolare. Il mio lontano parente Enzo Tiezzi, pioniere dell’ambientalismo italiano mi raccontò come, nei lontani anni 1966-67 quando lavorava nelle università americane, lui e i suoi colleghi battezzarono sostain le azioni finalizzate a preservare l’ambiente più a lungo possibile, usando il nome del pedale del pianoforte che allunga il suono.
Per questo il progetto ambientalista siciliano SOStain mi è piaciuto subito. Ha un nome che è un programma.
Se paragonate a quelle del Manifesto del Chianti Classico, le 10 regole della fondazione SOStain appaiono limitate al solo ecosistema anche se molto ben calibrate su questo obiettivo. Il progetto toscano ha un respiro più ampio sul sociale e sull’eredità culturale per cui mi pare più attuale.
Tuttavia vorrei presentarvi il progetto SOStain perché è un ottimo esempio di sostenibilità per l’ambito vino. Proverò anche a verificare a quanti parametri ho già ottemperato.

FIORELLA VANNONI

Donatella Cinelli Colombini celebra un matrimonio

Donatella Cinelli Colombini celebra il matrimonio di Barbara Nannetti

MEMORIE E PICCOLI RACCONTI DI FIORELLA VANNONI UNA GRANDE DONNA DI MONTALCINO RECENTEMENTE SCOMPARSA A CUI MI LEGANO AMMIRAZIONE E AMICIZIA

Di Donatella Cinelli Colombini #winedestination

 

E’ difficile parlare di una persona che ti somiglia tantissimo al punto di trovarsi riprodotta in lei come in uno specchio. Questa era per me Fiorella Vannoni. Una persona che vedevo poco ma che amavo come una delle mie amiche più sincere e più capaci di guardare nella profondità del mio cuore. Per questo quando sua figlia Barbara si sposò mi chiese di celebrare il suo matrimonio al Comune di Siena
Mi assomigliava anche nell’aspetto perché era rotondetta come me e poco amante dell’apparenza al punto da preferire la praticità dell’abbigliamento all’estetica. Così come entrambe siamo più capaci di fare le cose che di spiegarle. Anche nella concezione del mondo eravamo molto simili: tutte e due credenti, entrambe con convinzioni di sinistra anche senza amare la politica dei partiti, entrambe convinte che ciascuno deve contribuire al bene comune progettando il proprio operare perché vada a vantaggio di tutti e non solo di sé. Una convinzione che ha implicazioni faticose nella vita personale e professionale ma poggia su principi forti che vanno oltre il senso civico e riguardano il senso stesso della vita.
Per questo io e Fiorella ci capivamo al volo e ogni nostro incontro riprendeva un discorso che sembrava non interrompersi mai. Le telefonate con lei duravano ore.
Ci sono alcuni ricordi ed episodi che più di altri spiegano la personalità di Fiorella.

MARIA CANABAL LA “PASIONARIA” DELLE DONNE DEL CIBO E DEL VINO  

Chi è Maria Canabal. Si definisce femminista a tempo pieno ma in realtà è una “pasionaria” decisa a dare più opportunità alle donne del cibo e del vino di tutto il mondo

PREMIO Casato Prime Donne 2024 Vincitori

PREMIO Casato Prime Donne 2024 Vincitori

La vincitrice del Premio Casato Prime Donne 2024 nasce in Spagna da una famiglia di diplomatici ma è francese di adozione. Maria Canabal parla 5 lingue, avvocato, ha un passato di giornalista politica, culturale e poi gastronomica.
Il suo primo tentativo di sostenere le donne fu molto faticosa, quando provò a pubblicare sulla discriminazione fra i fornelli trovò enormi difficoltà.

DA GIORNALISTA POLITICA E GASTRONOMICA A FONDATRICE DEL FORUM PARABERE

Nel 2014 l’ONU lancia “He for she”, una campagna di solidarietà in favore dell’uguaglianza uomo-donna. E’ questo a dare la spinta a Maria Canabal per creare, l’anno dopo, il Parabere Forum . Si tratta di un’associazione no profit finalizzata all’empowering women in hospitality ovvero cercano di valorizzare e promuovere le donne nel settore dell’ospitalità con tre strumenti: istruzione, tutoraggio e modelli di ruolo. Anche il nome del Forum è emblematico: la Marchesa di Parabere è una sorta di Artusi spagnola che si chiamava Maria Mestayer de Echagüe, era madre di otto figli e proprietaria di due ristoranti tra Bilbao e Madrid. Per scrivere libri dovette usare uno pseudonimo perché all’epoca era difficile per la gente comune essere scrittori.

UN MANIFESTO PROGETTA LA SOSTENIBILITA’ DEL CHIANTI CLASSICO

IL CONSORZIO CHIANTI CLASSICO STRUTTURA IN UN QUESTIONARIO IL PERCORSO VERSO LA SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE, SOCIALE E CULTURALE DEL PROPRIO TERRITORIO

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Consorzio-Chianti-Classico-manifesto di sostenibilità e tutela del territorio

di Donatella Cinelli Colombini, #winedestination

Bellissimo progetto del Consorzio Chianti Classico che coinvolge le cantine nella gestione sostenibile del territorio chiantigiano. Un esempio virtuoso di azione lungimirante e innovativa. Da un lato introduce criteri nuovi e dall’altro spinge le imprese verso la consapevolezza e l’assunzione di responsabilità nei confronti del paesaggio, della popolazione locale e della salvaguardia delle eredità culturali lasciate dal passato.

LE CANTINE E LA CORRETTA GESTIONE DEL LORO TERRITORIO

Bravi Presidente Giovanni Manetti e Direttrice Carlotta Gori. Celebrare il centenario del Consorzio con un impegno collettivo che guarda al futuro è bellissimo.
Spero le amministrazioni pubbliche sappiano approfittare del “Manifesto di Sostenibilità” del Chianti Classico per sostenerlo con interventi infrastrutturali e agevolazioni. Spero anche nell’emulazione di altri territori del vino.

ANNA DI MARTINO: CLASSIFICHE DELLE GRANDI CANTINE

LE 118 MAGGIORI CANTINE ITALIANE VALGONO 9 MILIARDI DI FATTURATO CON UN +2,7% SUL 2022, IL 65% DEL BUSINESS E IL 68% DELL’EXPORT TOTALE DEL VINO ITALIANO

Tenuta San Guido Campione per remuneratività nella classifica di Anna Di Martino

Tenuta San Guido Campione per remuneratività nella classifica di Anna Di Martino

DI Donatella Cinelli Colombini #winedestination

Come ogni anno Anna Di Martino ha pubblicato il suo report sulle grandi cantine italiane sul “Corriere della Sera“. E come ogni anno le sue sintesi permettono di capire il mondo del vino italiano meglio di ogni altro dato.
Quello che colpisce è l’incremento delle grandi imprese nel mercato in un anno di contrazione dei consumi e delle esportazioni. E’ infatti il +2,7% del fatturato complessivo dei big del vino a far riflettere. La flessione in volume e in valore di -1% dello scorso anno non ha scalfito le grandi cantine ma è stato pagato dai vignaioli e dalle piccole imprese che infatti, nonostante la scarsissima vendemmia 2023 hanno ancora le botti piene di vino.
Ecco che “piccolo è brutto” nel modo del vino dove si allungano le distanze fra chi è attrezzato e chi non lo è mentre i grandi si stanno concentrando e rafforzando anche mediante l’acquisto di realtà più piccole. Ora ci sono ben 27 brand che superano dei cento milioni di fatturato annuo.

MOLTO BENE LE COOPERATIVE

Le cooperative pesano per il 43,2% e sono in crescita sia sull’export che sulle vendite in Italia. La loro solidità è evidenziata dalla progressione costante negli ultimi 6 anni senza picchi in basso e in alto. Si tratta di una stabilità importantissima per i piccoli vignaioli che conferiscono le loro uve alle strutture collettive.

CELEBRITY WINE STORIA DEI VINI DI 8 PERSONAGGI FAMOSI

COSA ATTRAE NEL WINE BUSINESS LE PERSONE DI SUCCESSO? UN DOCUFILM DI GIACOMO ARRIGONI CON ESMERALDA SPADEA RACCONTA LE STORIE DI ROON MOSS, TOGNAZZI, STING E ALBANO

Albano e Nannini duetto all'Expo

Albano e Nannini duetto all’Expo

di Donatella Cinelli Colombini #winedestination 

E’ stato presentato all’Ischia Global Film Festival ed è appena uscito nei cinema ma ha già vino il Premio Cinema & Industria alla Terrazza Biennale durante l’80° Festival Internazionale del Cinema di Venezia.

DA SPICY CALABRIA A CELEBRITY WINES

Il regista Giacomo Arrigoni è esperto in racconti inusuali come quello del vino dei personaggi famosi. In passato ha firmato “Spicy Calabria” dove ha usato il peperoncino piccante come chiave per la scoperta della forza viscerale della Calabria.

OFFERTA: DUE ANTEPRIME DI VINI DI FATTORIA 2022 BIO

Ricevi a casa tua 2 bottiglie di Rosso di Montalcino 2022, 2 bottiglie di Chianti Superiore 2022 e una 1 Magnum Rosso Montalcino 2022 a €112.00

 

Offerta Anteprima 2022 Rosso di Montalcino e Chianti Superiore

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NOTIZIE SULL’OTTIMA ANNATA 2022

Poca uva buonissima e sanissima a causa della gelata 2021 che ha allungato i suoi effetti anche nell’anno successivo e

anche a causa dei sette mesi di siccità che hanno messo a dura prova le viti e i vignaioli, che furono costretti a zappare il terremo di continuo. Il 2022 sarà ricordato come l’anno della siccità e del tannino ed è stato anche un anno molto caldo dove il germoglio è avvenuto in anticipo portando anche a una vendemmia precoce rispetto al calendario normale. Il piccolo calibro degli acini e le loro bucce spesse hanno permesso la nascita di vini molto strutturati e longevi. Il rapporto molto favorevole fra la buccia e il succo dell’uva ha prodotto nel vino un’eccezionale concentrazione di sostanze nobili e soprattutto di tannini. Per questo la vinificazione è stata delicatissima e la macerazione a contatto con le bucce è stata allungata.

 

L’ANNATA 2022 DEL ROSSO DI MONTALCINO DEL CASATO PRIME DONNE

Il risultato è un Rosso di Montalcino potente e solare, come il caldo dell’estate 2022, ma anche con un sorso sorprendentemente fresco grazie al perfetto contenuto acido dell’uva.

I MUSEI AZIENDALI DEL CIBO IN ITALIA (2)

I DIVERSI MUSEI DEL CIBO: DALLA CELEBRAZIONE DELLA STORIA AZIENDALE ALLA DIDATTICA DA USARE PER FIDELIZZARE LA PROPRIA RETE COMMERCIALE E I CONSUMATORI FINALI

Perugina Casa del Cioccolato

Perugina Casa del Cioccolato

Di Donatella Cinelli Colombini #winedestination 

GELATO MUSEUM CARPIGIANI

Finalmente un museo che punta sull’esperienza partecipata con la gelato experience declinata nelle versioni per famiglie, gelatieri per un giorno, masterclass, team building … i prezzi sono importanti da 12 a 150€ e durano da 30 minuti a un’ora e mezza con insegnanti della Gelato University corso che la stessa Carpigiani ha suscitato nell’Università di Bologna. Ci sono cappelli da gelataio, guanti e grembiuli antimacchia per i bambini che imparano i principali componenti del gelato e poi lo assaggiano. Per gli adulti le esperienze sono più formative e utilizzano le 20 macchine artigianali presenti nel museo per imparare la differenza fra sorbetto e gelato e la storia di entrambe con la possibilità di assaggiare il sapore di questo delizioso dolce italiano nel corso dei secoli.
Inaugurato a settembre 2012, il Gelato Museum Carpigiani è centro culturale d’eccellenza per la comprensione e l’approfondimento. Il percorso è su 3 livelli di lettura: l’evoluzione del gelato nel tempo, la storia della tecnologia produttiva e dei luoghi e modi di consumo del gelato. Il Gelato Museum sorge presso la sede Carpigiani ad Anzola dell’Emilia, su uno spazio di 1.000 m2.

I MUSEI AZIENDALI DEL CIBO IN ITALIA (1)

INSIEME A GAMBEROROSSO SCOPRIAMO 10 MUSEI AZIENDALI DEDICATI A SPECIALITA’ ALIMENTARI ITALIANE CHE INSEGNANO IN MODO DIVERTENTE E RIGOROSO AD ADULTI E BAMBINI

Mumac-museo della macchina per caffè

Mumac-museo della macchina per caffè

Di Donatella Cinelli Colombini #winedestination

Sono circa 83 i Musei del cibo in Italia e otto di essi sono riuniti nel sito che li propone con un autentico itinerario nella food valley della provincia di Parma: Museo del Parmigiano Reggiano, Pasta, Pomodoro, Salame di Felino, Prosciutto di Parma, Culatello, Fungo porcino di Borgotaro, Tartufo di Fragno e ovviamente il Museo del Vino.

Hanno forse il difetto di essere molto espositivi e poco esperienziali ma sono ben fatti sotto il profilo dei contenuti e degli oggetti conservati. Nel loro insieme dimostrano la consapevolezza della forza narrativa del cibo, da parte delle istituzioni di una terra che punta molto sul turismo del gusto. Si tratta infatti di infrastrutture pubbliche simili a quelle che ci sono in Toscana, come, ad esempio, il Museo del Tartufo bianco delle Crete senesi a Montalcino (Siena).
Esistono tuttavia anche musei privati legati a specifiche aziende e produzioni e un delizioso articolo di Gambrorosso Today ne presenta gli esempi più virtuosi.

COME TORNO A CASA QUANDO BEVO?

GUERRA FRA TASSISTI E NCC PER I WINERY TOURS CHE PORTANO I TURISTI NELLE CANTINE TOSCANE. MA COME CONCILIARE GUIDA E ASSAGGI SE NON CON TAXI O AUTO CON CONDUCENTE?

taxi NCC e winery tours in Toscana

taxi NCC e winery tours in Toscana

Di Donatella Cinelli Colombini #winedestination 

E’ un problema che riguarda i turisti ma anche tutti quelli che vanno a cena con gli amici e devono scegliere fra l’assaggio di bottiglie strepitose e salvarsi dall’alcol test
Mi ricordo che a Zhuhai, in Cina, i ricchissimi invitati alle cene del nostro importatore all’uscita del ristorante erano attesi da autisti in scooter che piegavano il loro veicolo, lo riponevano nel bagagliaio di Bentley e Rolls-Royce, quindi si mettevano alla guida per riportare a casa i proprietari. I cinesi trovavano normalissima questa pratica e io mi sono chiesta se fosse un vezzo delle upper class per manifestare il lusso oppure nascesse dai maggiori controlli della polizia nella zona del gioco d’azzardo.
Resta il fatto che concedersi qualche assaggio in più è un serio problema e chi è in vacanza nelle zone dei grandi vini italiani difficilmente resiste alla tentazione di degustare una compilation di bottiglie che, nel proprio Paese d’origine, costerebbe una fortuna. La soluzione è di avere un compagno di viaggio astemio oppure un autista e da qui scaturisce un nuovo problema. Anzi un vero e proprio scontro fra taxi e NCC – Noleggio con conducente.
La questione viene raccontata da Gamberorosso Today e a prima vista sembra quasi comica ma in realtà è la nuova battaglia dell’annoso scontro fra le due categorie.