Bicchieri da vino, istruzioni per l’uso
Come sono, quanti sono e come si adoperano in tavola i calici, consigli per gustare i grandi vini con la cura che meritano
Di Donatella Cinelli Colombini
Non spaventatevi, è più facile di come sembra. Prima di tutto i bicchieri da vino sono calici quindi hanno un piede, uno stelo e una coppa. Questo consente di prenderli in mano dallo stelo senza impataccare la coppa con le dita. Meglio non toccare l’invaso del vino a meno che il liquido non sia gelato e richieda un “riscaldamento corporeo”. Per evitare che la coppa si opacizzi non lavateli in ritardo e non lasciateci il vino tutta la notte, inoltre attenzione a come li mettete nella lavapiatti.
Il bicchiere deve essere perfettamente trasparente, non colorato, non molato, non inciso, non articolato ma bensì bello liscio.
Inoltre il bicchiere deve essere sottile quindi vanno preferiti i cristalli o nuovi materiali ad alta tecnologia che uniscono sottigliezza a robustezza. Il vero inconveniente del cristallo, infatti, oltre al costo, è la fragilità che con i materiali innovativi è nettamente minore specialmente nel gambo.
I bicchieri devo essere senza odore, dunque meglio evitare saponi per i piatti profumati o risciacqui brevi, se non siete sicuri fate seguire al lavaggio un ciclo breve senza sapone. Evitate di conservare i bicchieri in luoghi dove assumono odori sgradevoli come la lavapiatti, i mobili in legno se trattati con sbiancanti, antitarlo o vernici a base di cloro. Ricordatevi che la “puzza di tappo”, il micidiale TCA,si sente solo a contatto con il vino per cui il bicchiere contaminato si rivela solo quando lo usate. Nel dubbio, meglio rilavarli col sapone prima di metterli in tavola.
I bicchieri principali sono 4:
- Il calice per vino bianco o rosso giovane con coppa a tulipano.
- Il calice da vino rosso importante con coppa ampia.
- Il flûte per le bollicine con coppa stretta e lunga.
- Il tulipano piccolo per i vini passiti e dolci che molti servono anche nei grand ballon da vino rosso che amplifica il loro aroma.
La coppa larga per i vini effervescenti dolci è ormai desueta, ma chi ce l’ha fa bene ad usarla
Sulla tavola i bicchieri si dispongono da destra a sinistra nell’ordine in cui si usano. All’estrema destra il tulipano per i bianchi e all’estrema sinistra il tulipano piccolo per il dessert.
Mettere più di 4 bicchieri per commensale è decisamente scomodo così come sostituire i bicchieri durante il pasto a meno che non si tratti di un galà e si disponga di un esercito di camerieri. Quando la lista dei vini, che accompagnano il pranzo, è molto lunga meglio usare una brocca in cui svuotare i bicchieri prima di versarci il vino successivo.
Per evitare confusioni vi consiglio un bicchiere da acqua a coppetta cioè non a calice. Un tempo infatti, il calice più grande serviva per l’ acqua e questo ingenera, ancora oggi, una certa confusione con i più tradizionalisti che versano acqua nel bicchiere da vino rosso finendo per sentirsi imbarazzati.
Infine mai versare il vino nei bicchieri prima che i commensali siano seduti a tavola. E’ un’abitudine terribile!