I nostri vini, le cantine

Turismo enogastronomico nuova frontiera in Piemonte

I Cavalieri del Tartufo, l’Università Slow di Pollenzo con le Donne del vino, una spettacolosa cantina albergo, nel futuro del turismo enogastronomico

Turismo enogastronomico, Castello di Grinzane Cavour sede asta tartufo

Turismo enogastronomico, Castello di Grinzane Cavour sede asta tartufo

Di Donatella Cinelli Colombini
Seguitemi, vi sbalordirò!  E’ questo un Piemonte che non ti aspetti, quello più coraggioso, visionario, capace di mettere in tavola in osteria vini da milionari, di rilanciarsi nel mercato turistico come terra dei castelli e dei panorami vitati, un Piemonte di gente che lavora tanto con le mani e ha la laurea in tasca, un Piemonte che apre nuove frontiere nel turismo enogastronomico. Un Piemonte dove le Donne del vino sono protagoniste da oltre 25 anni.

Castello di Grinzane Cavour è il centro dei paesaggi dei vigneti piemontesi divenuti recentemente Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. E’ un maniero medioevale in mattoni rossi, dove Camillo Benso conte di Cavour, ventenne, fece i suoi primi passi come amministratore per poi diventare sindaco del paese più in basso; è proprio lui ad accoglierci all’ingresso e a condurci nella sala delle maschere dove Bianca Vetrino, Gran Maestro dell’Ordine del Tartufo e dei vini di Alba, mi nomina cavaliere onorario insieme a Jeannie Cho Lee primo Master of Wine

nuovi Cavalieri del Tartufo con il Gran Maestro Bianca Vetrino

nuovi Cavalieri del Tartufo con il Gran Maestro Bianca Vetrino

dell’Asia e ad altri 10 “postulanti” che rappresentano splendidamente il nuovo Piemonte multietnico, capace di fare dell’enogastronomia una bandiera e una calamita turistica ed economica. Colpisce la perfetta organizzazione della confraternita, che ogni anno organizza l’asta del tartufo e del castello che ospita anche un’enoteca, un centro di documentazione su vino e salute e un ristorante stellato Michelin.

Turismo enogastronomico nel castello di Grinzane Cavour

Turismo enogastronomico nel castello di Grinzane Cavour

Colpisce la capacità dei piemontesi di fare sistema con conferenze come quella della Master of Wine di Hong Kong, ospite dei Ceretto e trasformata in uno strumento di internazionalizzazione del territorio. Oltre alle notizie più note sulle potenzialità dell’export verso il gigante asiatico, Jeannie Cho Lee ci regala qualche curiosità <<attenzione alla traduzione del vostro nome in cinese, al possibile significato dei suoni e alla lunghezza. Ogni nome cinese è fatto solo di due fonemi e dunque bisogna accorciare i cognomi lunghi e possibilmente tradurli in parole che abbiano un senso per chi ascolta>> Questo si che è un consiglio utile!

Supermercato e vino: opportunità o minaccia per le cantine

Come scegliere il vino al supermercato? Quanto spazio hanno le piccole cantine? Infine il binomio supermercato e vino vale anche per le bottiglie di qualità?

Brunello-a-Firenze-supermercato-e-vino

Brunello-a-Firenze-supermercato-e-vino

Di Donatella Cinelli Colombini Brunello Casato Prime Donne

Un articolo di Wine Searcher di tempo fa ,riporta l’attenzione su supermercati e vino e mi spinge a una piccola ricognizione sul canale di vendita che, secondo Mediobanca distribuisce il 46% del vino in Italia. Faremo quindi una piccola analisi per poi porci la domanda: quali vini sono venduti in GDO e soprattutto come fare un buon shopping?
Con la crescita di importanza del vino in GDO sono più che raddoppiate le etichette, rispetto a 25 anni fa, toccando le 3.600 referenze. Un aumento che coincide con il contemporaneo calo del settore HORECA- alberghi, ristorazione e catering (15% del totale) ma soprattutto con la crisi delle enoteche-wine bar che scendono al livello più basso di sempre (7%). Va invece sottolineato un rinnovato interesse per gli acquisti in cantina che riguardano il 10% del vino venduto ma salgono al 15% considerando solo le bottiglie pregiate.

vendita-vino-in-cantina-Casato-Prime-Donne-Montalcino

vendita-vino-in-cantina-Casato-Prime-Donne-Montalcino

E’ proprio sui vini di qualità che vorrei soffermare la mia attenzione. Le bottiglie sopra i 25€ che nei supermercati sono più difficili da vendere (3%) vengono commercializzate soprattutto nei ristoranti (41%), in seconda battuta nelle enoteche ma in modo crescente nelle cantine stesse (17%).
Le denominazioni più vendute nei supermercati italiani sono Chianti, Lambrusco, Vermentino e Prosecco quest’ultimo con un deciso aumento che corrisponde al suo successo planetario.
Ed eccoci al secondo punto: quali vini arrivano sugli scaffali del supermercato? Liza B. Zimmerman ci racconta in WineSearcher, di essere cresciuta a New York dove è proibito vendere vini insieme ai prodotti alimentari e quando si è trasferita in California, dove invece i supermercati hanno anche il reparto vino, pensava che questa situazione fosse molto favorevole, invece … ha lavorato per un piccolo importatore accorgendosi che la grande distribuzione è un segmento adatto solo ai colossi.

Il Leone Rosso della leonessa Donatella Cinelli Colombini

Leone Rosso in una versione rinnovata e ruggente. Armonico, pieno, piacevolissimo e elegante è un ottimo esempio della vendemmia 2013 nell’ Orcia DOC

Di Donatella Cinelli Colombini

Leone Rosso scelta degli acini Vendemmia 2013

Leone Rosso scelta degli acini Vendemmia 2013

Il Leone Rosso prende nome dal leone visibile nello stemma della famiglia Socini un antico casato senese che, nel 1592, costruì la fattoria del Colle dove nasce questo vino. Fra i Socini c’erano cinque eretici, due dei quali -Lelio e Fausto- particolarmente importanti fra gli oppositori della Chiesa cattolica e per questo furono scomunicati. La Fattoria del Colle fu confiscata e solo nel 1919 fu riacquistata da un Socini, il bisnonno della proprietaria Donatella Cinelli Colombini.

Attualmente la fattoria ha una superficie di 336 ettari di cui 17 coltivati a vigneto per

Leone Rosso 2013 DOC Orcia

Leone Rosso 2013 DOC Orcia

la produzione di Chianti DOCG e Orcia DOC. Quest’ultima denominazione è nata nel 2000 in un territorio di grande bellezza e integrità nella Toscana del Sud fra le zone di produzione del Brunello e del Vino Nobile di Montepulciano.

La vendemmia del 2013 è stata definita dal professor Attilio Scienza “vecchio stile “ con temperature più basse degli ultimi anni, terreni ricchi d’acqua e un ciclo vegetativo lungo che tradizionalmente produce vini longevi e complessi. E’ stata una vendemmia con poca uva ma di ottima qualità, per chi, come Donatella Cinelli Colombini, ha vendemmiato prima delle piogge.

Le vespe sono i custodi della tipicità dei vini

Fra gli elementi che determinano la specificità di un’area viticola entrano anche vespe sociali e calabroni nella cui pancia vivono e si accoppiano i lieviti

Di Donatella Cinelli Colombini, Brunello, Casato Prime Donne

vespa sull'uva

vespa sull’uva

C’è una notizia buona e una cattiva.
La notizia buona è che un gruppo di studiosi dell’Università di Firenze e della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige, coordinati da Duccio Cavalieri, ha scoperto come nascono i lieviti indigeni cioè quelli specifici di un determinato territorio, quella cattiva è che l’uso diffuso di lieviti industriali potrebbe inquinare l’ambiente determinando nuovi ibridi cioè metterebbe a rischio la tipicità dei vini. Infatti la biodiversità è qualcosa di vivo, i lieviti  sono un patrimonio microbiologico originario e assolutamente unico di ogni zona ma anche molto fragile perchè soggetto ai cambiamenti.

Casato Prime Donne Montalcino tinaia del vento

Casato Prime Donne Montalcino tinaia del vento

Per capire la dimensione del problema basta ricordare il crescente valore attribuito all’identità. Nella civiltà attuale parole come naturalezza, diversità e autenticità sono sempre più requisiti indispensabili per le produzioni di alto livello: vino, formaggi, ortaggi, pane …. Ma non basta; c’è poi il rischio della sparizione di alcuni caratteri dei vini di pregio, come la mineralità, che i recenti studi collegano direttamente al patrimonio biologico della vigna e della cantina ma soprattutto ai lieviti indigeni. Lieviti che vivono e si riproducono nella pancia di vespe sociali e calabroni e, in presenza di ceppi diversi, danno origine a nuovi ibridi.
Dobbiamo quindi allargare anche a loro il nuovo concetto di terroir comprendendo suolo, clima, vitigni, lavoro dell’uomo e patrimonio biologico vespe comprese. Non è uno scherzo, le amiche alate fanno qualcosa di più dell’impollinazione.

I bicchieri da vino sempre più grandi … forse troppo?

La gran confusione fra i bicchieri da vino sempre più grandi e i calici mignon usati come dose giornaliera nelle campagne governative

Le Vin. Je l’aime, je le respecte 2

Le Vin. Je l’aime, je le respecte 2

Di Donatella Cinelli Colombini Brunello Casato Prime Donne 

Ma il governo francese non lo sa che i bicchieri da vino sono sempre più grandi? E’ del dicembre scorso la campagna “Le Vin. Je l’aime, je le respecte” con vignette in cui due acini d’uva propagandano il giusto consumo 2-3-4-0 numero che significa: massimo 2 bicchieri al giorno per le donne, massimo 3 bicchieri al giorno per gli uomini, massimo 4 bicchieri bevuti tutti insieme, un giorno la settimana senza alcool. Facile, chiaro, memorizzabile …. Ma quanto sono grandi questi bicchieri? Si perché negli ultimi anni la dimensione dei bicchieri da vino è cresciuta fino a diventare maggiore dello stomaco di chi beve. Il bicchiere enorme e le

bicchieri da vino Riedel

bicchieri da vino Riedel

porzioni piccole sono diventate sinonimo di tavola raffinata e di apprezzamento per il vino, sono insomma uno status symbol sia nei ristoranti di lusso che nelle case leganti. Chi non rimane deluso se, dopo aver ordinato al ristorante, una bottiglia costosa, la vede servire negli stessi calici che sono sul tavolo? Ormai il bicchiere “supersize” è associato all’idea di apprezzamento per il nettare di bacco più buono.
Una contraddizione fra le dosi consigliate dalle autorità governative e le tendenze dell’arredo tavola che è stata sottolineata da Wine searcher con un delizioso articolo firmato da Wink Lorch. Una contraddizione che esiste ovunque e riguarda anche le vetrerie italiane compresa la RCR di Colle di Val d’Elsa che ha in catalogo quasi solo calici grani e grandissimi.

Il vino di David Bowie charity e genialità

David Dowie morto il 10 gennaio scorso lascia un’eredità creativa immensa nella musica, nel costume e persino nel vino con bottiglie trasgressive e divertenti

David Bowie Shiraz

David Bowie Shiraz

Di Donatella Cinelli Colombini, Brunello, Casato Prime Donne

Chi non vorrebbe un ricordo autentico di una star di fama mondiale come David Bowie? Soprattutto se costa solo 11 Dollari! E’ per questo che, dopo la sua morte, si è scatenata la corsa ad accaparrarsi le bottiglie di Shiraz prodotte dalla Bodegas Vicente Gandìa di Valencia in Spagna, con il packaging disegnato da Bowie e la dedica sulla speranza.
Il vino di Bowie fa parte di una serie di 5 etichette che hanno permesso di raccogliere 450.000€ con cui sono stati realizzati impianti di acqua potabile, inviati farmaci e costruite scuole in zone particolarmente povere dell’Africa. Un progetto di charity dunque che è stato battezzato “Whatever It Takes” e ha coinvolto grossi nomi dello star system. George

Whatever It Takes

Whatever It Takes

Clooney ha disegnato sul Cabernet Sauvignon un profilo maschile così strano che sembra un cono gelato. Pierce Brosnan ha creato il packaging del Tempranillo usando una mano coperta di tatuaggi mentre l’etichetta dei Coldplay è per il rosato – una miscela di Bobal e Shiraz- mostra una croce e la parola “positive” . L’etichetta del vino bianco (Verdejo e Sauvignon Blanc) è di Penelope Cruz e Charlize Theron; con i suoi piccoli cuori è forse la più convenzionale. Ogni bottiglia è rivestita di una guaina colorata lucida, quella di David Bowie per lo Shiraz, è di colore verde marcio. Davanti c’è il disegno di una maglia azzurra con un segno rosso al centro tipo spider man.

Tre momenti di vini di Donatella Cinelli Colombini

Momenti di vini: a casa Pellucci assaggiando vini di tutto il mondo, consorzio dei consorzi toscani AVITO e la degustazione Brunello – Amarone a Treviso

Momenti "di vini" a casa Pellucci cena con grandi vini di tutto il mondo

Momenti di vini  a casa Pellucci cena con grandi vini di tutto il mondo

Di Donatella Cinelli Colombini

Tre momenti di vini indimenticabili in poco più di ventiquattro ore che voglio condividere con voi. Prima tappa a Fiesole in casa dei miei amici Emanuela e Emanuele Pellucci. Amici di una vita con cui ho condiviso l’infanzia delle figlie e, soprattutto con Emanuele, uno sviscerato amore per il Brunello –lui come giornalista io come produttrice. Vini incredibili per qualità e origine. Il giorno dopo Emanule ha scritto su Facebook << neppure Jancis Robinson e Debra Meiburg, due tra le più note Masters of Wine al femminile, avrebbero saputo riconoscere la provenienza di alcuni vini>> E infatti noi commensali abbiamo padellato tutte le regioni di origine e gran parte dei vitigni. Con me e mio marito Carlo c’erano i Francois del Castello di Querceto Niccolò e

Emanuela e Emanuele Pellucci a cena con i vini del mondo

Emanuela e Emanuele Pellucci a cena con i vini del mondo

Simonetta Magnelli delle Chiuse di Montalcino, l’enologo Vittorio Fiore con sua moglie. Ed ecco i vini
Champagne Vielle Réserve Premier Cru Sadi Malot (l’unico servito non alla cieca),
Sauvignon Pequenas Producciones 2015 Casas del Bosque (Cile), vincitore di una gran medaglia d’oro al concorso Catad’Or 2015
Riesling Edition Grainhuebel 2014 Winzerveirein Deidesheim (Germania),

I depliant per i turisti delle cantine

Depliant piccoli, con molte immagini e poco testo, capaci di raccontare ai turisti del vino ciò che distingue una cantina da tutte le altre dando emozioni 

depliant in cinese della cantine con Violante

depliant in cinese della cantine con Violante

Di Donatella Cinelli Colombini Brunello Casato Prime Donne
Comincio con l’ammettere un difetto: siccome sono toscana fino al midollo, sono sobria. All’ apparenza preferisco sempre la sostanza e mi infastidiscono quelle manifestazioni di lusso che confondono la percezione vera della realtà aziendale, insomma i castelli vanno lasciati a chi ce l’ha davvero mentre chi è un vignaiolo appassionato con dei vini meravigliosi non si esponga al ridicolo presentandosi come un marchese o un miliardario. Non ne ha bisogno, basta quello che è e quello che fa per affascinare i turisti delle cantine.
Prima regola quindi: niente bugie perché, come tutti sanno, hanno le gambe corte e producono più danni che benefici.

ingresso della cantina Casato Prime Donne, Montalcino

ingresso della cantina Casato Prime Donne, Montalcino

I depliant turistici delle cantine sono di due tipi: quelli da lasciare negli uffici turistici, negli alberghi, nei ristoranti … della zona e quelli da distribuire in azienda. Soprattutto i primi devono essere piccoli al punto da non ingombrare, altrimenti difficilmente verranno esposti. Conterranno una brevissima spiegazione delle particolarità dell’azienda, l’orario di apertura della cantina, il pagamento, il calendario degli eventi, i vini principali, wine tour e le degustazioni a pagamento e gli altri servizi offerti, il percorso stradale per raggiungere la cantina e le coordinate GPS. Poche notizie e molte foto. I flyers distribuiti in azienda servono invece per dare ai turisti del vino una panoramica dell’offerta: ristorante, scuola di cucina, soggiorni …. corsi di avvicinamento al vino, mountain bike, animali, orto didattico ….. in altre parole devono far venire voglia di rimanere e soprattutto consumare di più. In tutti i tipi di flyers  è importante indicare telefoni, e-mail, sito e social. 

Guida enoturistica cioè il professionista dei wine tours

Si tratta di una figura professionale che ancora non esiste e unisce le competenze dei sommelier a quelle delle guide turistiche e che chiameremo guida enoturistica

guida enoturistica in cantina wine tour

guida enoturistica in cantina wine tour

Di Donatella Cinelli Colombini Chianti Superiore Fattoria del Colle 
L’aumento dei turisti del vino e soprattutto l’aumento dei wine tours organizzati richiede la presenza di professionisti ad hoc: le guide enoturistiche,  continuare con l’improvvisazione potrebbe essere dequalificante e dannoso per l’immagine e lo sviluppo economico delle wine destination. Chi arriva nei territori italiani del vino con un’escursione organizzata si aspetta di vivere, in poche ore, delle esperienze indimenticabili e coinvolgenti ma perché questo avvenga servono alti livelli professionali. Invece i veri professionisti sono quasi delle eccezioni, mentre la maggior parte dei wine tours sono gestiti all’insegna dell’improvvisazione.
Chi crede che basti parlare fluentemente inglese, tedesco o francese … sbaglia. Questo è solo una delle competenze della nostra guida enoturistica che deve

wine tour in bus con guida enoturistica

wine tour in bus con guida enoturistica

anche guidare un’auto o un minibus con autorizzazione NCC (e quindi avere la necessaria autorizzazione), deve conoscere storia, arte, gastronomia, tradizioni popolari e soprattutto i vini del territorio. In altre parole deve essere una figura che assomma le competenze dei sommelier, della guida turistica e ambientale ma deve anche avere doti di affabulatore e la simpatia coinvolgente dell’animatore.
L’attività prevalente delle guide enoturistiche è quella di accompagnare i gruppi, soprattutto piccoli, nei territori del vino. Si tratta di escursioni di circa sette ore che generalmente partono dall’hotel e comprendono due cantine, un pasto tipico, una piccola città d’arte e qualche volta una bottega artigiana.

Tendenze del vino nel 2016

Una nuova generazione diventa protagonista dei consumi: i millennials e le tendenze del vino 2016 rispecchiano il suo carattere multietnico e ambientalista

tendenze vino 2016 e i millennials wine lovers

tendenze vino 2016 e i millennials wine lovers

Di Donatella Cinelli Colombini, Brunello, Casato Prime Donne

Secondo il report di Wine intelligence le parole chiave 2016 sono: fidelizzazione, fiducia, piccolo, adesso, trasparenza, fusion, interazione, personalizzazione, benessere.
MILLENNIALS Determinanti nelle tendenza del vino 2016. Le loro preferenze vanno ai vini che raccontano una storia vera (e si accorgono subito di quelle false) e rispettano l’ambiente. Piace l’autenticità e la manualità. Ma anche il vino come scoperta e come esperienza di luoghi e civiltà diverse, quindi meno attaccamento alla marca e più esplorazione. I giovani vogliono interagire, capire, condividere.

Sempre più su vigneti castello lebenberg

Sempre più su vigneti castello lebenberg

SEMPRE PIU’SU Vigneti ad alta quota per combattere il caldo. C’è chi ha piantato viti oltre i mille metri in Argentina e a 2.000 metri in Cile
PROSECCO La bolla si sta sgonfiando. In Gran Bretagna il 36% dei bevitori abituali consuma Prosecco. La domanda ha superato l’offerta ma c’è una nuova richiesta di qualità e la ricerca di alternative … specialmente nel cava spagnolo.

Festa delle Donne del Vino domani, non mancate!

Le Donne del vino della Toscana vi aspettano. Nelle vignette di Valerio Marini la Festa delle Donne del vino alla Fattoria del Colle

Festa-delle-Donne-del-Vino-Valerio-Marini

Festa-delle-Donne-del-Vino-Valerio-Marini

Ecco come ha interpretato la Festa delle Donne del Vino alla Fattoria del Colle il vignettista Valerio Marini, noto per le sue immagini umoristiche pubblicate nella Gazzetta dello Sport. Con tratto sicuro e un pizzico di ironia ha rappresnetato il tema della serata <<una scarpa e un brindisi possono cambairti la vita: Cenerentola lo dimostra>> .

Questo è il programma di domani alle 18 alla Fattoria del Colle (Siena). Ci sarà una degustazione itinerante con 4 vini e quattro soste dedicate alla scoperta della villa cinquecentesca con la camera del Granduca di Toscana, della cantina e la scuola di cucina. Insieme al vino ci saranno le scarpe create appositamente da Nicola Bachini stilista del Calzaturificio “Gardenia” dove la manualità artigiana si associa a un design raffinato e di tendenza.

Mauro-Remaschi-Donatella-Cinelli-Colombini- Antonella-D'Isanto

Mauro-Remaschi-Donatella-Cinelli-Colombini- Antonella-D’Isanto

I momenti della giornata, le situazioni, il tipo di incontri …. saranno dunque abbinati a stivaletti, ballerine, tacco 12, così come all’assaggio di Chianti superiore, Brunello o Cenerentola Doc Orcia. Anzi è proprio questo vino il filo conduttore della serata perché <<una scarpa e un brindisi possono cambiarti la vita …. Cenerentola lo dimostra!>> dice la padrona di Casa Donatella Cinelli Colombini che sarà protagonista anche di una piccola lezione di bon ton della tavola con i segreti di un perfetto servizio del vino.
Al termine delle visite guidate ( dalle 18 alle 20) ci sarà qualche piccolo assaggio toscano e poi, chi lo vorrà, potrà trattenersi a cena all’osteria della Fattoria del Colle dove sarà servito un menù speciale tutto dedicato alle donne (35€ vini inclusi)

Le 10 parole del vino inglese escluso

Il vino stesso è un messaggio universale, ma il racconto del vino è pieno di termini  di tutto il mondo e queste sono le 10 parole del vino più usate

Julien Miquel spiega le 10 parole del vino più usate

Julien Miquel spiega le 10 parole del vino più usate

Di Donatella Cinelli Colombini, Brunello, Casato Prime Donne, Toscana 

Leggo da Julien Miquel  un enologo francese che vive in Nuova Zelanda ed è un autentico genio del vino  social. Quest’anno il suo Social Vignerons ha vinto il Wine Blog Award fra le novità . Vi suggerisco di seguirlo in Facebook, Twitter oppure nel suo blog o in Vivino perché vi aprirà la mente.  Qui riprendo un suo pezzo sulle 10 parole del vino più diffuse e vi faccio scoprire curiosità che solo un super esperto conosce.

Il vino per Julien è come un attore che non ha bisogno di interpreti per farsi capire

riserva fra le 10 parole del vino più diffuse

riserva fra le 10 parole del vino più diffuse

ma  << But there are a few wine terms that keep popping up on wine labels all the time. So you are simply better off understanding their meaning if you want to know what you’re buying>> ci sono alcuni termini che spuntano continuamente sulle etichette. Per capire cosa state comprando è meglio sapere cosa significano.

Ecco dunque il vocabolario “Bignami” del vino di Julien Miquel con le 10 parole del vino non inglesi più diffuse nelle retro etichette, perché come tutti sanno il fronte è quasi sempre un’opera di grafica mentre le notizie obbligatorie per legge e le spiegazioni sono quasi sempre dietro.

L’ingresso delle cantine turistiche

Sembra incredibile ma per vendere il vino bisogna offrire l’acqua. Ecco come organizzare l’ingresso turistico della cantina dove partono le visite guidate

Turisti del vino in cantina

Turisti del vino in cantina

Di Donatella Cinelli Colombini, Brunello, Casato Prime Donne 
Qui demolirò molti luoghi comuni: l’importanza dell’acqua in cantina, il ruolo dei bagni, l’apriporta elettrico, l’attesa come problema, la distribuzione dei depliant delle cantine concorrenti …..
Comincio dalla porta di ingresso, a mio avviso, va aperta dall’addetto all’accoglienza e non mediante un sistema automatico. E’ più scomodo, è più costoso ma cambia completamente il rapporto fra la cantina e il turista del vino. Andare alla porta è un modo di dare il benvenuto, magari sorridendo. Invece aprire la porta restano dietro il bancone trasforma questo momento in qualcosa meccanico

Accoglienza in cantina Casato Prime Donne Montalcino

Accoglienza in cantina Casato Prime Donne Montalcino

e di freddo. Sembra la stessa cosa ma la differenza è forte fra chi è accolto e chi entra senza essere degnato di uno sguardo.
Solo nelle grandi aziende, con molte migliaia di visitatori, la zona di accoglienza è esclusivamente dedicato alla sosta dei turisti, nelle normali cantine è invece un ambiente “promiscuo” in cui avvengono varie attività: l’attesa delle visite guidate, l’assaggio e le vendite. Insomma, in moltissime aziende i tour partono e finiscono nello stesso punto per cui l’ingresso ha un carattere polifunzionale.
Questo e un problema e insieme un’opportunità.
Esaminiamo per primi gli aspetti pratici. Appena arrivati i turisti hanno bisogno di bere acqua, di andare al bagno e di sedere al fresco, d’estate, oppure al caldo d’inverno.

Uffizi virtual experience e Donne del vino

Milano, Fabbrica del vapore, improvvisamente i capolavori del rinascimento fiorentino appaiono sui muri e cominciano a muoversi. E’ Uffizi virtual

Donne-del-vino-Lombardia-con-Cristina-Acidini-e-Donatella-Cinelli-Colombini

Donne-del-vino-Lombardia-con-Cristina-Acidini-e-Donatella-Cinelli-Colombini

Di Donatella Cinelli Colombini Brunello Casato Prime Donne

Andateci e vi troverete dentro le opere d’arte. Uffizi virtual experience, fino al 13 marzo dalle 10 alle 20 oltre alle performance virtuali ci sono conferenze, balletti, laboratori teatrali e, alla sera, la degustazione dei vini delle Donne del Vino.
E’ proprio per questo assaggio che Giovanna Prandini, delegata delle Donne del Vino della Lombardia, mi porta alla Fabbrica del vapore dove un tempo venivano costruite le locomotive e oggi sono allestiti eventi culturali. I grandi capannoni in mattoni sono vuoti, non ci sono sedie ma solo qualche

Uffizi-Virtual-Experience-Milano-Fabbrica-del-Vapore-Simone-Martini-Anninciazione

Uffizi-Virtual-Experience-Milano-Fabbrica-del-Vapore-Simone-Martini-Anninciazione

sgabello imbottito qua e la e qualche trapunta per stendersi in terra. Le pareti e i pilastri sono coperti di schermi bianchi. Chiedo a Marco Cappellini CEO di Centrica– Virtuitaly, che ha creato Uffizi Virtual Experience << dove mi metto per vedere la performance?>> e lui << si muova, si lasci trascinare>>. Non capisco ma aspetto e improvvisamente vengo circondata dal colore e dalle figure dipinte da Giotto, Paolo Uccello, Raffaello … le immagini cominciano a muoversi intorno a me, si scompongono, diventano immense, poi si moltiplicano e mi trovo dentro la battaglia di San Romano e poi nel corteggio dei Re Magi …. Che emozione enorme!
La digital exibition immersiva dura venti minuti e viene poi replicata con l’arricchimento di un balletto aereo, anch’esso molto bello.

Bordeax i pesticidi nei vigneti e la salute dei bambini

Il programma shock di France 2 <<Produits chimiques, nos enfants en danger>> ha scosso la Francia i pesticidi nei vigneti mettono a rischio la salute dei bambini

pesticidi nei vigneti esempio di trattamento antiparassitario

pesticidi nei vigneti esempio di trattamento antiparassitario

Di Donatella Cinelli Colombini Brunello Casato Prime Donne

Altro che paradiso degli amanti della natura e dei grandi vini! Bordeaux si rivela come un territorio fortemente inquinato proprio a causa dei pesticidi nei vigneti. Nella Gironda terra di chateau e di grandi brand del vino i bambini si ammalano di cancro il 20% in più della media nazionale.
Il volto più nero della viticultura francese è arrivato nelle case dei francesi con la violenza di un ciclone. Scatenando le proteste dei genitori delle zone viticole e forse allertando le autorità sanitarie.

vini-di-Bordeaux

vini-di-Bordeaux

Cancro, malformazioni prenatali, disturbi nello sviluppo e autismo… malattie molto diverse fra loro che possono avere la stessa causa: i pesticidi.
Ma da dove arrivano questi pesticidi? 6 aziende si spartiscono un business da 50 miliardi di Euro Bayer, Dupont, Monsanto, Syngenta, Dow, Basf.
97% di alimenti contaminati, Francia primo consumatore di pesticidi in Europa dove si vendono ogni anno 65.000 tonnellate di pesticidi puri.
Gli autori dei programma di France 2 hanno lavorato con una tecnica da 007, mettendo le mani su migliaia di dati sensibili e, fino ad oggi, segreti. Confrontando migliaia di numeri è stata realizzata una mappa delle regioni più inquinate. 3 sono segnate in nero come più contaminate e una di esse è quella dei vigneti bordolesi: la Gioronda.